Maui chronicles 2014
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Re: Maui chronicles 2014
Per iniziare desideravo riportarvi un curioso episodio avvenuto a Kanaha poco prima della session oggetto del blog odierno. Mentre sto parlando con alcuni amici di Boston, passa una persona, capisce dalla mia pronuncia che sono italiano e dice scherzando “questi italiani...”. Da subito mi ispira simpatia, indossa il trapezio, è appena uscito dall’acqua. Ci presentiamo, si chiama Marco, come mio fratello. Ad un certo punto parlando del più e del meno gli chiedo il cognome: “Copello”, risponde. Al che mi viene naturale ribattere, “Marco Copello”, come lo shaper di tavole da windsurf degli anni 80! La sua risposta mi lascia di stucco: “sono io”. Wow! Le tavole Copello per me erano un mito.
Ancora ricordo la velocissima Red Line 285 course race che usavo con una vela Art 7.5. i più anzianotti followers sicuramente manterranno lo stesso ricordo, per me si è trattato di un salto indietro di 30 anni, ora davanti a me ho uno dei migliori shaper di tavole windsurf e la buona notizia è che continua a svolgere questo lavoro mantenendo una produzione di tavole custom. Davvero piccolo il mondo. Ci salutiamo cordialmente con la promessa reciproca di usare FB come contatto per il futuro. Per me è un piacere ed un onore.
Venendo alla session eccomi in acqua a Lowers con vento deboluccio, side on ed.......onde di un albero! Decido di surfare il break a destra e di sfruttare il realtivo canale che però, nei set più grandi, chiude rendendo difficile riguadagnare la line up; questa, essendo le condizioni di onda piuttosto solide si è spostata più al largo sull’outer reef. Plano solo una volta ad uscire e questo significa che dislocare lentamente sottoinvelato per guadagnare il largo espone al rischio di essere “catturati” da un set mast high.
Ma conosco troppo bene lo spot e non commetto errori. Solo in in caso non riesco a prendere una grande onda nonostante il pumping di vela, esco di planata ed ora mi trovo in prossimità del break point, l’onda successiva sta aprendo in tutta la sua maestosità, se mi travolge rompo l’albero, questo è sicuro! Pompo la vela come un forsennato e quando mi raggiunge sta quasi chiudendo. Mi ricorda un late take off con il sup. Mantengo la calma, cerco di tenere fino alla fine e mi ritrovo a planare sul face ed a superarlo. L’onda esplode letteralmente dietro di me riscoprendomi di schiuma, ma ormai ce l’ho fatta.
Il resto della session vede applicare questa strategia: due front side, tre al massimo e poi solo back side per riguadagnare il canale. Con il vento così debole e con quatto o cinque bottom non ce l’avrei mai fatta a rimanere sulla destra del break ovvero a bolinare per il rientro! Quindi, parola d’ordine, non esagerare con surfate multiple down the line ma aggiungere back side ed uscire dall’onda. Session divertentissima, adrenalitica e molto faticosa poichè uso pochissimo il trapezio.
Quando esco sono davvero sddisfatto. L’onda di Kanaha quando è grossa è una delle più belle di tutte le isole Hawaii ed oggi molti praticanti di windsurf da Ho’okipa si sono spostati qui. Peccato che non avendo posto la Go Pro sul caschetto non posso mostrarvi la grandezza e bellezza delle onde. Ho perso il conto di quante fantastiche windsurfing session mi ha regalato questa vacanza! La swell dovrebbe continuare ad “illuminare” la North Shore anche nei prossimi giorni.
Aloha and Godspeed
Ancora ricordo la velocissima Red Line 285 course race che usavo con una vela Art 7.5. i più anzianotti followers sicuramente manterranno lo stesso ricordo, per me si è trattato di un salto indietro di 30 anni, ora davanti a me ho uno dei migliori shaper di tavole windsurf e la buona notizia è che continua a svolgere questo lavoro mantenendo una produzione di tavole custom. Davvero piccolo il mondo. Ci salutiamo cordialmente con la promessa reciproca di usare FB come contatto per il futuro. Per me è un piacere ed un onore.
Venendo alla session eccomi in acqua a Lowers con vento deboluccio, side on ed.......onde di un albero! Decido di surfare il break a destra e di sfruttare il realtivo canale che però, nei set più grandi, chiude rendendo difficile riguadagnare la line up; questa, essendo le condizioni di onda piuttosto solide si è spostata più al largo sull’outer reef. Plano solo una volta ad uscire e questo significa che dislocare lentamente sottoinvelato per guadagnare il largo espone al rischio di essere “catturati” da un set mast high.
Ma conosco troppo bene lo spot e non commetto errori. Solo in in caso non riesco a prendere una grande onda nonostante il pumping di vela, esco di planata ed ora mi trovo in prossimità del break point, l’onda successiva sta aprendo in tutta la sua maestosità, se mi travolge rompo l’albero, questo è sicuro! Pompo la vela come un forsennato e quando mi raggiunge sta quasi chiudendo. Mi ricorda un late take off con il sup. Mantengo la calma, cerco di tenere fino alla fine e mi ritrovo a planare sul face ed a superarlo. L’onda esplode letteralmente dietro di me riscoprendomi di schiuma, ma ormai ce l’ho fatta.
Il resto della session vede applicare questa strategia: due front side, tre al massimo e poi solo back side per riguadagnare il canale. Con il vento così debole e con quatto o cinque bottom non ce l’avrei mai fatta a rimanere sulla destra del break ovvero a bolinare per il rientro! Quindi, parola d’ordine, non esagerare con surfate multiple down the line ma aggiungere back side ed uscire dall’onda. Session divertentissima, adrenalitica e molto faticosa poichè uso pochissimo il trapezio.
Quando esco sono davvero sddisfatto. L’onda di Kanaha quando è grossa è una delle più belle di tutte le isole Hawaii ed oggi molti praticanti di windsurf da Ho’okipa si sono spostati qui. Peccato che non avendo posto la Go Pro sul caschetto non posso mostrarvi la grandezza e bellezza delle onde. Ho perso il conto di quante fantastiche windsurfing session mi ha regalato questa vacanza! La swell dovrebbe continuare ad “illuminare” la North Shore anche nei prossimi giorni.
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Re: Maui chronicles 2014
Poteva essere la migliore kiteboarding session della vacanza! Prima di passare alla Kazuma Tanto intendevo chiudere il test della Naish Skater in condizioni di onda piuttosto alta. Ovviamente per il review completo della tavola sul sito http://www.standuppaddling.it avevo bisogno di ulteriori immagini da montare successivamente nel video di presentazione.
Eccomi presso Naish beach con due Go Pro, la nuovissima 4 Black e la vecchia veterana Hero 2. Devo anche testare un nuovo sistema di montaggio sulla center strut, del quale non vi faccio il nome poichè ve ne parlerò al mio rentro aprendo un topic a parte. Nel prosieguo capirete il perchè. A questo mount connetto la Go Pro 4 mentre sul caschetto pongo la Hero 2. Le condizioni sono semplicemente perfette, onda logo, raramente mast, e trade wind sulle 35 mph.
Preferisco usare le straps poichè voglio raggiungere altezze considerevoli saltando su quelle bellissime barre in uscita. In queste occasioni si può veramente “volare” ed osservare i kite dall’alto! Finalmente sono pronto ad entrare in acqua, ma prima assisto Susanna una simpaticissima e mattacchiona kiter italiana nel lancio dell’ala. Sta uscendo con il twin tip e la invito a fare attenzione agli sneak set ed a non impedire agli eventuali rider sull’onda la surfata.
Ok, controllo il mount della Go Pro sull’ala, tutto pare in ordine, e via si và in acqua. Come immaginavo, là fuori, ci si diverte davvero tanto. L’acqua è poco choppata, le onde più grandi sono dei tappeti che si srotolano brontolando sulla line up e, soprattutto sono delle destre. Dopo circa un quarto d’ora osservando l’ala non vedo nella center strut la Go Pro, o meglio vedo qualcosa ma non mi pare che sia la Go Pro. Prendo un’ultima onda e torno a riva.
Quando raggiungo l’ala in spiaggia la Go Pro 4 è sparita, è rimasto solo un supporto del mount; la rabbia supera la tristezza, avevo acquistato qui a Maui la nuova 4 Black e non solo, avevo inserito in essa una ultrafast sdhc Samsung da 64 giga. Un danno economico niente male che si somma a quello del mount ormai inservibile. Cerco di calmarmi ma ci riesco solo parzialmente. Entrare di nuovo in acqua non ha senso, sono troppo deconcentrato.
Una cosa è perdere una Go Pro, una cosa ben più grave è farsi male. In quel momento ero solo impaziente di mandare una mail al fottutissimo produttore di quel fottutissimo mount. Mentre scrivo queste note qui a Maui è il giorno 20 e non mi hanno ancora risposto. Se non lo fanno il meno che possa fare è informare tutti i potenziali utenti su kiteforum.com oltre ad una azione di rivalsa.
Vabbè purtroppo la giornata è andata così e mi devo mettere l’anima in pace. Un dato positivo c’è la mia Go Pro con il video della session diventerà parte integrante dell’Oceano. Magari tra duecento anni qualcuno la troverà e riuscirà, nonostante la tecnologia arcaica, a vedere un uomo felice che fa ciò che ama, surfare le meravigliose onde della Valeey Isle.
Qualche immagine della session riesco comunque a mostrarvela. Il trade wind fuori soffia impetuoso, oggi pomeriggio ho messo a dura prova il Pivot 8 con raffiche superiori alle 45 mph, ma questa è un’altra storia.
Aloha and Godspeed
Eccomi presso Naish beach con due Go Pro, la nuovissima 4 Black e la vecchia veterana Hero 2. Devo anche testare un nuovo sistema di montaggio sulla center strut, del quale non vi faccio il nome poichè ve ne parlerò al mio rentro aprendo un topic a parte. Nel prosieguo capirete il perchè. A questo mount connetto la Go Pro 4 mentre sul caschetto pongo la Hero 2. Le condizioni sono semplicemente perfette, onda logo, raramente mast, e trade wind sulle 35 mph.
Preferisco usare le straps poichè voglio raggiungere altezze considerevoli saltando su quelle bellissime barre in uscita. In queste occasioni si può veramente “volare” ed osservare i kite dall’alto! Finalmente sono pronto ad entrare in acqua, ma prima assisto Susanna una simpaticissima e mattacchiona kiter italiana nel lancio dell’ala. Sta uscendo con il twin tip e la invito a fare attenzione agli sneak set ed a non impedire agli eventuali rider sull’onda la surfata.
Ok, controllo il mount della Go Pro sull’ala, tutto pare in ordine, e via si và in acqua. Come immaginavo, là fuori, ci si diverte davvero tanto. L’acqua è poco choppata, le onde più grandi sono dei tappeti che si srotolano brontolando sulla line up e, soprattutto sono delle destre. Dopo circa un quarto d’ora osservando l’ala non vedo nella center strut la Go Pro, o meglio vedo qualcosa ma non mi pare che sia la Go Pro. Prendo un’ultima onda e torno a riva.
Quando raggiungo l’ala in spiaggia la Go Pro 4 è sparita, è rimasto solo un supporto del mount; la rabbia supera la tristezza, avevo acquistato qui a Maui la nuova 4 Black e non solo, avevo inserito in essa una ultrafast sdhc Samsung da 64 giga. Un danno economico niente male che si somma a quello del mount ormai inservibile. Cerco di calmarmi ma ci riesco solo parzialmente. Entrare di nuovo in acqua non ha senso, sono troppo deconcentrato.
Una cosa è perdere una Go Pro, una cosa ben più grave è farsi male. In quel momento ero solo impaziente di mandare una mail al fottutissimo produttore di quel fottutissimo mount. Mentre scrivo queste note qui a Maui è il giorno 20 e non mi hanno ancora risposto. Se non lo fanno il meno che possa fare è informare tutti i potenziali utenti su kiteforum.com oltre ad una azione di rivalsa.
Vabbè purtroppo la giornata è andata così e mi devo mettere l’anima in pace. Un dato positivo c’è la mia Go Pro con il video della session diventerà parte integrante dell’Oceano. Magari tra duecento anni qualcuno la troverà e riuscirà, nonostante la tecnologia arcaica, a vedere un uomo felice che fa ciò che ama, surfare le meravigliose onde della Valeey Isle.
Qualche immagine della session riesco comunque a mostrarvela. Il trade wind fuori soffia impetuoso, oggi pomeriggio ho messo a dura prova il Pivot 8 con raffiche superiori alle 45 mph, ma questa è un’altra storia.
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Re: Maui chronicles 2014
Porca miseria Carl che brutto non so se è peggio perdere la gopro o una fantastica giornata, nel tuo caso le hai perse entrambe tanta solidarietà
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Re: Maui chronicles 2014
Già concordo al 100%pfvas ha scritto:Porca miseria Carl che brutto non so se è peggio perdere la gopro o una fantastica giornata, nel tuo caso le hai perse entrambe tanta solidarietà
Per le Actioncam ormai ho imparato che un bel laccetto legato in un posto sicuro e vai più tranquillo.
Carl parlarci ancora, quando hai tempo, della Naish Skater sopratutto sull'utilzzo sull'onda, cioè la surfata non la parte aerea. Grazie
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Re: Maui chronicles 2014
Carl, mi spiace per la perdita della cam. Il danno c'è ma dai, hai ancora alcuni giorni per rifarti.
Una domanda, con questi nuovi shape, non ci stiamo avvicinando alle mutant di qualche anno fa? O quanto meno, l'idea è quella ma forse migliorata?
Non so se ne avete già parlato in qualche discussione.
Una domanda, con questi nuovi shape, non ci stiamo avvicinando alle mutant di qualche anno fa? O quanto meno, l'idea è quella ma forse migliorata?
Non so se ne avete già parlato in qualche discussione.
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Re: Maui chronicles 2014
no no Carl , non volevo mettere in dubbio (scherzavo ovviamente), non sono mai stato all'altezza di roba così grossa ma so bene di cosa si parla. Non conosco le bolle ma quello che succede quando finisci dentro quelle cosine me lo hanno raccontato più volte e ci credo e come.carlvader ha scritto: Maddy, Maddy, credimi e fidati delle mie parole. Se 9 anni fa durante un brutto wipe out in condizioni double mast non avessi avuto esperienza di apnea oggi non sarei qui. Hai mai sentito delle bolle negli outer reef? Lo sai che per chi pratica il town in surfing sono previsti a Maui corsi di apnea profonda? E sai chi è il maestro dei maestri? Brian Kealoa.
Il buon Moretti vive a Maui l'ho incontrato spesso ed è un pioniere del kiteboarding ma non lo ho mai conosciuto in modo approfondito. Comunque ancora lo ricordo molti anni fa con il suo windsurf slalom e la Neil Pryde VX a Kihei.
Aloha and Godspeed
Moretti non lo vedo da un pezzo, praticamente lui è stato tra i primi a venire in funky (da maui) a farsi fare i primi bidi da kite a fine anni 90 e è da allora che non lo vedo. Prima naturalmente con il windsurf era diverso e ci vedevamo spesso ma è passato un po' troppo tempo, mi pare che abbia fatto un'ottima scelta con questo cambio di residenza .
Pensare che una volta venivano qui da maui per farsi fare le tavole e adesso si va da loro ... ma adesso ci pensa renzi
"l'uomo primitivo non rideva mai, si offendeva e basta"
Maurizio Milani
http://www.funkysnowboards.com/
http://chng.it/5nJ6GQ8Rnd
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Re: Maui chronicles 2014
Aloha ragazzi e grazie per la solidarietà. Per quanto attiene alla fantastica Go Pro 4 mi sono messo l'anima in pace, è la terza Go Pro che perdo in sei anni.
Detto ciò e passando alla Naish Skater M ormai mi sono fatto una idea precisa di questa tavola. Effettivamente, Alessio, hai ragione e confermo ciò che scrivi: con le straps la Skater è molto simile al mio vecchio Naish Mutant 4.10 pro del 2006. Ovviamente per andare fin first richiede maggiore attenzione ma per quanto attiene alla attitudine nelle manovre aeree è semplicemente strepitosa. A parità di ala, l'altezza dei salti è maggiore rispetto a quella di un twin tip poiché nell’inversione lo stacco avviene ad una velocità più elevata.
Strapless è un sogno! Il pop è strepitoso così come la capacità di ottenere un eccellente lift esponendo la carena. In questo il peso ridotto aiuta moltissimo. Se non fosse per lo squalo che pare essersi impossessato da qualche giorno delle acque di Kanaha la avrei usata solo strapless, ma in questa situazione bisogna far funzionare il cervello ed evitare troppe cadute provando complessi strapless air tricks .
E veniamo alle doti di surfata. La tavola è snappy, ruota veloce verso il lip e se si esagera nella chiusura del cut back denota una naturale predisposizione all’aerial. Il mantenimento della velocità nei turns è eccellente. Nei floaters la Skater denota una ottima stabilità e capacità di reggere schiume anche piuttosto potenti.
Ingavonamenti di prua in surfata? Solo uno ma causato da un phantom chop che mi ha sbilanciato in chiusura di surfata, per il resto, nonostante sia solo una 5.2 non mi ha posto alcun problema anche su onda ripida.
Nasce spontanea una domanda. Può davvero sostituire un surfino nelle onde? Non direi. Se si fa del wave riding la propria ragione di vita e si ha la fortuna di frequentare spot wave di riferimento una classica kite surfboard sui 5.8 è insostituibile. Di contro se il proprio home spot presenta condizioni di onda discrete ma poco frequenti la Skater può davvero diventare la tavola unica con la quale fare un pò tutto.
In questo ambito è da notare che la planata e la bolina sono eccellenti anche in condizioni di vento debole. Non siamo ai livelli di una Nugget 5.5 ma neanche troppo distanti. Ovviamente parlo della M la L, che non ho provato, può esaltare ancora di più quest’aspetto.
Ok, oggi kiteboarding session con 42 nodi di aliseo super gusty. Ve ne parlerò prossimamente.
Aloha and Godspeed
PS: alcune immagini della windsurfing session di due giorni fa. Onda logo e vento nucleare. Potrei definirla “aerial day”. Ho chiuso non meno di dieci aerial perfetti. La vela Goya Fringe 4.5 si è dimostrata quanto di meglio abbia mai usato in simili condizioni di vento ed onda.
Detto ciò e passando alla Naish Skater M ormai mi sono fatto una idea precisa di questa tavola. Effettivamente, Alessio, hai ragione e confermo ciò che scrivi: con le straps la Skater è molto simile al mio vecchio Naish Mutant 4.10 pro del 2006. Ovviamente per andare fin first richiede maggiore attenzione ma per quanto attiene alla attitudine nelle manovre aeree è semplicemente strepitosa. A parità di ala, l'altezza dei salti è maggiore rispetto a quella di un twin tip poiché nell’inversione lo stacco avviene ad una velocità più elevata.
Strapless è un sogno! Il pop è strepitoso così come la capacità di ottenere un eccellente lift esponendo la carena. In questo il peso ridotto aiuta moltissimo. Se non fosse per lo squalo che pare essersi impossessato da qualche giorno delle acque di Kanaha la avrei usata solo strapless, ma in questa situazione bisogna far funzionare il cervello ed evitare troppe cadute provando complessi strapless air tricks .
E veniamo alle doti di surfata. La tavola è snappy, ruota veloce verso il lip e se si esagera nella chiusura del cut back denota una naturale predisposizione all’aerial. Il mantenimento della velocità nei turns è eccellente. Nei floaters la Skater denota una ottima stabilità e capacità di reggere schiume anche piuttosto potenti.
Ingavonamenti di prua in surfata? Solo uno ma causato da un phantom chop che mi ha sbilanciato in chiusura di surfata, per il resto, nonostante sia solo una 5.2 non mi ha posto alcun problema anche su onda ripida.
Nasce spontanea una domanda. Può davvero sostituire un surfino nelle onde? Non direi. Se si fa del wave riding la propria ragione di vita e si ha la fortuna di frequentare spot wave di riferimento una classica kite surfboard sui 5.8 è insostituibile. Di contro se il proprio home spot presenta condizioni di onda discrete ma poco frequenti la Skater può davvero diventare la tavola unica con la quale fare un pò tutto.
In questo ambito è da notare che la planata e la bolina sono eccellenti anche in condizioni di vento debole. Non siamo ai livelli di una Nugget 5.5 ma neanche troppo distanti. Ovviamente parlo della M la L, che non ho provato, può esaltare ancora di più quest’aspetto.
Ok, oggi kiteboarding session con 42 nodi di aliseo super gusty. Ve ne parlerò prossimamente.
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PS: alcune immagini della windsurfing session di due giorni fa. Onda logo e vento nucleare. Potrei definirla “aerial day”. Ho chiuso non meno di dieci aerial perfetti. La vela Goya Fringe 4.5 si è dimostrata quanto di meglio abbia mai usato in simili condizioni di vento ed onda.
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Re: Maui chronicles 2014
Due giorni di vento nucleare hanno scandito l’avvicinamento all’Aloha Friday. Purtroppo, in attesa della prossima grande swell che dovrebbe raggiungere la North Shore a breve, le onde non sono state molto consistenti. Così tra l’uscire con il windsurf senza poter surfare pareti decenti e farlo i kite ho scelto ovviamente quest’ultimo. C’era solo un “piccolo” problema: il trade wind easterly soffiava super rafficato con punte, misurate a riva ed in difetto data la direzione side off, di 42 nodi.
Quattro giorni fa mentre cercavo disperatamente qualche parete da surfare ed alternavo saltoni molto alti vedevo un rider verso la costa con un Naish Draft che mi superava in altezze raggiunte, cosa abbastanza rara usando le straps se non ci sono in acqua atleti. Terminata la session capisco chi è: il mitico Flash Austin. Anche lui si lamenta delle condizioni on off che non gli davano continuità ed anzi creavano potenziali problemi di controllo.
L’ala più piccola a mia disposizione è stata l’8 Pivot, per quanto avessi anche avuto la possibilità di prendere un 6 ho voluto verificare ciò che un team rider Naish mi ha detto, ovvero che quest’ala è dotata di un upper end mostruoso. Beh, al termine di queste due giornate di super strong trade winddevo riconoscere che aveva ragione e non solo, sono anche costretto a rivedere un mio iniziale giudizio sul lift del Pivot comparato con quello del Park.
Ebbene, le due ali staccano in modo diverso, nel senso che il Park è più secco mentre il Pivot risulta più morbido, ma non per questo meno performante. La tenuta nel vento forte è eccellente, l’ala è stabile come una roccia! Ora che ho acquisito il timing giusto nell’inversione (riferito anche alla Skater M) posso serenamente affermare che il Pivot ha un lift migliore del Park e non solo, l’hang time lo vede prevalere non di poco nei confronti di quest’ultimo.
Dove il Park prevale sul Pivot è nei salti poppati e nelle manovre unhooked. Nelle onde il Pivot è più adatto del Park allo strapless riding poichè tende a dare meno strappi in surfata e risulta migliore nel drifting mentre quest’ultimo, privo di carrucole è più diretto nel movimento di ala. Direi quindi che se si desidera un kite dal feeling “rotondo” e morbido che vada bene nell’airstyle e nelle onde il Pivot è l’ala da scegliere.
Di contro, se si desidera un kite più diretto, aggressivo, che consenta di sciorinare manovre unhooked con tavola twin tip freestyle dotata di grande pop e che possa essere usato nelle onde, il Park è l’ala che accontenterà molti appassionati. Per air tricks strapless su acqua piatta entrambe le ali possono essere usate con soddisfazione.
Aloha and Godspeed
Quattro giorni fa mentre cercavo disperatamente qualche parete da surfare ed alternavo saltoni molto alti vedevo un rider verso la costa con un Naish Draft che mi superava in altezze raggiunte, cosa abbastanza rara usando le straps se non ci sono in acqua atleti. Terminata la session capisco chi è: il mitico Flash Austin. Anche lui si lamenta delle condizioni on off che non gli davano continuità ed anzi creavano potenziali problemi di controllo.
L’ala più piccola a mia disposizione è stata l’8 Pivot, per quanto avessi anche avuto la possibilità di prendere un 6 ho voluto verificare ciò che un team rider Naish mi ha detto, ovvero che quest’ala è dotata di un upper end mostruoso. Beh, al termine di queste due giornate di super strong trade winddevo riconoscere che aveva ragione e non solo, sono anche costretto a rivedere un mio iniziale giudizio sul lift del Pivot comparato con quello del Park.
Ebbene, le due ali staccano in modo diverso, nel senso che il Park è più secco mentre il Pivot risulta più morbido, ma non per questo meno performante. La tenuta nel vento forte è eccellente, l’ala è stabile come una roccia! Ora che ho acquisito il timing giusto nell’inversione (riferito anche alla Skater M) posso serenamente affermare che il Pivot ha un lift migliore del Park e non solo, l’hang time lo vede prevalere non di poco nei confronti di quest’ultimo.
Dove il Park prevale sul Pivot è nei salti poppati e nelle manovre unhooked. Nelle onde il Pivot è più adatto del Park allo strapless riding poichè tende a dare meno strappi in surfata e risulta migliore nel drifting mentre quest’ultimo, privo di carrucole è più diretto nel movimento di ala. Direi quindi che se si desidera un kite dal feeling “rotondo” e morbido che vada bene nell’airstyle e nelle onde il Pivot è l’ala da scegliere.
Di contro, se si desidera un kite più diretto, aggressivo, che consenta di sciorinare manovre unhooked con tavola twin tip freestyle dotata di grande pop e che possa essere usato nelle onde, il Park è l’ala che accontenterà molti appassionati. Per air tricks strapless su acqua piatta entrambe le ali possono essere usate con soddisfazione.
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