Fine del kite causa Corona virus
- fabnik
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Re: Fine del kite causa Corona virus
Che uno dice : 500€ per una uscita in kite..
Poi magari in tempi non sospetti ti sei comprato la 5m e la hai usata una volta sola..
A volte ci sono uscite isospettabilmente costose ..
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Vivi,come se avessero lasciato il cancello aperto !!
- LONG
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Re: Fine del kite causa Corona virus
Dato che i soldi delle multe andranno allo Stato, la Protezione Civile potrà con i circa 1.500,00 euro incassati acquistare 7.500 mascherine chirurgiche da Palazzo Chigi.....
Un grazie a questi kiters....
Un grazie a questi kiters....
- maddy
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Re: Fine del kite causa Corona virus
Acc mi ero perso la pagella di Gino
Mix tra scolastico e Gazzetta ahahah
Ma condivisibilissima
Questa discussione sarà una testimonianza mica da ridere
Sui miei postulati sorvoliamo ma sul piacere di colloquiare in questo periodo così epicamente paradossalmente allucinogeno vorrei ringraziare ancora una volta il forum e i suoi neuroni per aiutarci a non spomparci troppo.
Sintetizzando: grazie
Così si capisce
PS postulato sui postulati
ci sono cose che comunque vengano dette non è detto che possano essere capite e cose che comunque vengono capite a prescindere da cosa viene detto .
La relatività della comunicazione impera
Basta comunicare o
basta comunicare
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Sui miei postulati sorvoliamo ma sul piacere di colloquiare in questo periodo così epicamente paradossalmente allucinogeno vorrei ringraziare ancora una volta il forum e i suoi neuroni per aiutarci a non spomparci troppo.
Sintetizzando: grazie
Così si capisce
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ci sono cose che comunque vengano dette non è detto che possano essere capite e cose che comunque vengono capite a prescindere da cosa viene detto .
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Re: Fine del kite causa Corona virus
azz. maddy, eri partito così bene ...
L'essenza del kite è fare kite.
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Re: Fine del kite causa Corona virus
l'incertezza e il carattere aleatorio del momento esigono linguaggi adeguati.
Capire senza capire è il messaggio dominante
Mi sono solo adeguato e poi ci serve ridere un po'
L' abitudine alla scarsa capacità di controllo sulla realtà forse ci salverà
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Re: Fine del kite causa Corona virus
Nel frattempo vi mando un abbraccio di conforto virtuale dalla Germania, dove lunedì riaprono i negozi ma non le fabbriche. Kite e sport individuali mai proibiti. Spiagge dei laghi popolate.buonsenso dominante, quanto meno da parte dello stato, anche se c'è chi ignora le regole.
Posso definirmi kiter esperto perchè ho commesso tutti gli errori possibili!
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Re: Fine del kite causa Corona virus
Così si alimenta l'odio per la Germania
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Re: Fine del kite causa Corona virus
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Re: Fine del kite causa Corona virus
..si ma sta anche crepando della gente..
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Re: Fine del kite causa Corona virus
Io ho una madre che sta ancora in ospedale e la gente pensa che gli stanno levando libertà perché forse per meno di due mesi gli hanno tolto il giochino.
Ma andate a quel paese
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Re: Fine del kite causa Corona virus
Tantissimi auguri per tua mamma.
OK edito, avevo espresso il concetto in maniera più “diretta” (peggio per chi ha letto prima dell’edit).
Dai seriamente, abbasta con le stronzate, la situazione è seria e reale, altro che “ci stanno togliendo” ecc.
Dateve na regolata
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Re: Fine del kite causa Corona virus
In attesa dei decreti per la fase 2 qualche notizia riguardo le spiagge ....
Questa estate in Toscana col Corona Virus
In passeggiata con la mascherina. Giusto 10 minuti di pausa per sorseggiare un aperitivo a distanza di sicurezza, sempre che sia possibile. E il giorno dopo in una spiaggia a numero chiuso, con gli accessi contingentati e magari pure il marchio Doc o Docg. Con gli ombrelloni a 3 metri uno dall'altro, facendo attenzione anche in mare a non avvicinarsi troppo agli altri. Coi bagnini ad urlare: “Signora stia attenta ai bambini!”. E la sera poi: niente struscio nelle piazzette, rassegne letterarie che si faranno nei campi sportivi, figurarsi ballare in spiaggia. Per quest'anno dovremo proprio cambiare, altro che stessa spiaggia stesso mare. E in attesa dei decreti del governo per la fase due dell'epidemia, la Toscana si prepara. La costa soprattutto. Le capitali estive, che quest'anno dovranno rinunciare alle folle ma vogliono resistere. Si dovranno dimenticare gli stranieri, si torna agli anni '60, vacanze italiane, anzi toscane. E sarà una batosta, questo è già chiaro: in una regione dove il turismo pesa il 16% del Pil il rischio di bruciare miliardi è già all'orizzonte, le stime più drammatiche dicono che da 103 milioni di turisti passeremo a 32, perdendo 7 miliardi nel settore. Eppure la Resistenza si sta organizzando. Da Capalbio a Massa, dal Forte all'Elba. Chi pensa di assumere bagnini pubblici, chi di ridurre i pezzi di spiagge libere e dare più concessioni ai balneari per favorire i controlli, chi già prevede che in passeggiata si dovrà mettere la mascherina. Anche i centri super turistici come San Gimignano già iniziano a fare previsioni, sfornano idee. Farsi trovare pronti, è l'obiettivo. Comunque sarà, questa estate. “Io l'ho chiesto a tutti i gestori, a tutti i ristoratori, a tutti gli operatori del settore: sarà una stagione difficile ma il mio invito a tutti è non chiudete, proviamoci. Restate aperti, tentiamo di organizzarci. Sennò sarebbe difficile poi ripartire l'anno prossimo” invoca ad esempio Bruno Murzi, il sindaco di uno dei luoghi simbolo dell'estate toscana, Forte dei Marmi. “Avremo turisti italiani per la maggior parte, difficilmente stranieri. Torneremo alle vacanze lunghe, poco mordi e fuggi, tutti nelle seconde case. Io sono d'accordo con la proposta di detassazione delle vacanze passate in Italia: spero si arriverà a permettere di detrarle, o di avere un bonus un bonus fiscale” spiega Murzi. Ma la Versilia come sarà? “Ci stiamo preparando come Versilia ad essere appetibili per i turisti facendo protocolli particolari, sanificazione degli alberghi, spiagge con le distanze giuste. Dovremo cambiare il messaggio: non solo siamo belli ma siamo un luogo di vacanze anti Covid. Questo deve essere un elemento importante. Ne sto parlando con virologi e prof dell'istituto di Igiene di Pisa, mi piacerebbe un “protocollo Versilia”. Io non credo che dovremo contingentare gli ingressi sulle spiagge perchè non penso ci sarà la ressa ma faremo in modo che si stia a distanza. Negli stabilimenti ci penseranno i gestori. Nelle spiagge libere manderemo noi i vigili e ci aiuterà la Capitaneria di porto. Forse andremo in passeggiata in mascherina e sarà un incubo: ma stare a casa è peggio”. Anche Viareggio si dice pronta, dice il sindaco Giorgio Del Ghingaro: “Viareggio come il resto della Versilia basa gran parte della propria economia sul turismo. Nel nostro territorio marzo e aprile sono mesi di attività che riprendono, di contratti stagionali, di prenotazioni. La situazione che abbiamo sotto gli occhi oggi è ben diversa: le spiagge sono vuote, gli alberghi non riaprono. I campeggi attendono disdette e così pure i balneari. Ma se è un dato di fatto che il settore dell’accoglienza soffrirà, i più pessimisti stimano perdite intorno al 30%, è anche vero che ci potrà essere una ripresa basata soprattutto sul turismo interno. Il nostro territorio ha spiagge lunghe e bagni che sono strutture sempre più all’avanguardia. Due peculiarità che in altri momenti erano motivo di orgoglio e tratto distintivo di un modello di accoglienza unico in Italia, in tempo di coronavirus si rivelano essenziali: dalla possibilità naturale di applicare il distanziamento interpersonale richiesto alla realtà di centinaia di imprese familiari che danno lavoro a migliaia di stagionali e che sono pronte ad investire per adeguarsi a quanto verrà richiesto. L’estate 2020 sarà diversa dalle altre ma offrirà delle sfide e probabilmente chiederà cambiamenti che dobbiamo accettare ma soprattutto mettere a sistema investendo su quanto di positivo offre la nostra terra: Viareggio e la Versilia sono pronte ad essere esempio di impegno, ma soprattutto volano di ripartenza per l’intera costa toscana. Su questo dobbiamo puntare e sull’eccellenza e la serietà che ci viene richiesta”. Anche Capalbio si prepara. L'antica capitale della sinistra balneare, la mitica Ultima Spiaggia degli intellettuali, ma anche la costa selvaggia. Torneranno, i leggendari radical chic? “A parte che di radical chic ormai a Capalbio ce ne era rimasti già pochini prima ma sì, io credo che il turismo tornerà con calma. E forse le grandi campagne e i grandi casali di cui il nostro territorio dispone aiuteranno a favorire le ferie qui. Quanto ai bagni, ne stiamo parlando. A me l'idea dei gabbiotti di plexiglass mi pare una follia: e se il vento se li porta via? E lo sporco? Comunque non mi preoccuperei per gli stabilimenti in concessione, si organizzeranno: da 200 passeranno a 100 ombrelloni come i ristoranti che ridurranno i tavoli” dice il sindaco Settimio Bianciardi. Ma le spiagge libere? “La libera andrà contingentata, andrà creata una situazione sulla spiaggia dove metti dei cartelli dove devono essere messi gli ombrelloni. Servirà vigilanza, dovremo forse avere dei bagnini pubblici: noi stiamo iniziando a fare dei conti, 20 mila euro forse dovrei riuscire ad averli e forse potremo assumere qualche stagionale. Noi abbiamo 13 chilometri di spiaggia libera ma una grande fortuna: 3 soli accessi. E lì potremo controllare. Stabiliremo anche dei numeri: quanti al Chiarone, quanti a Torba e Macchiatonda. Se un giorno non c'è spazio non si va”. Un numero chiuso? “Non direi anche perchè non credo poi ce ne sarà bisogno ma il principio va affermato: dovremo essere capaci di stabilire noi i limiti. Facciamo le cose sacrificate ma facciamole. Capalbio libri ad esempio forse si farà al campo sportivo che è ampio. O forse in video conferenza”. Cecina tenta invece un esperimento di divisione temporanea in lidi e campeggi Covid free, per soli immuni o negativi, e gli altri per chi invece non fornisca alcun “patentino” anti coronavirus. “Si sta studiando di riattivarci provando a gestire le persone che verranno a fare le vacanze da noi una volta fatti i test a tappeto. Mi sto immaginando un modello difficile ma a me le sfide piacciono. Un marchio di qualità, un certificato che possa garantire spiagge o lidi e campeggi persone che siano immuni e altri per chi non non abbia fatto il test” racconta il sindaco Samuele Lippi. Praticamente spiagge Doc, anzi Docg: “Con una parte dei campeggi e degli stabilimenti balneari ne stiamo già parlando. Sarebbe un meccanismo temporaneo di divisione per aree di modo da garantire immuni e negativi. E anche per i ristoranti potremmo immaginare una cosa del genere”. E le spiagge libere? “Per come le abbiamo conosciute non esisteranno più. Dove ci sono già gestori possiamo accordarci con loro per allargare le concessioni. Dove ci sono le libere pure, dovremo prendere dei bagnini noi. Una cooperativa ce la abbiamo già, gestiscono le torrette, pagati un po' dal Comune e un po' dagli stabilimenti. Magri potranno essere loro a sistemare gli ombrelloni a distanza sulle spiagge libere e a fare controlli”. E l'Elba? “Aspettiamo i decreti. Noi un po' di idee ce le abbiamo ma dobbiamo capire che decide il governo. Io spero che tutta l'Elba proceda unita sulle distanze per i tavoli dei ristoranti e sulle spiagge. Sulla libera una delle nostre idee sarebbe ampliare le concessioni esistenti di modo da favorire il controllo delle distanze dei bagnanti e di non arrecare troppo danno ai gestori” dice il sindaco di Capoliveri Andrea Gelsi. Quindi niente più spiagge libere? “Le spiagge libere diventeranno quelle oggi interdette. Penso ad esempio al compendio di Calamita, che oggi è in un parco archeominerario: quelle spiagge potrebbero diventare free. Il mercato estero sarà limitato, quello italiano speriamo di averlo. Occorrerà controllo massimo a Piombino, agli imbarchi: quelli che montano sulle navi non devono avere la febbre. Non sarà una stagione bellissima ma qui abbiamo avuto 10 casi di Covid in tutta l'isola, pochissimo. Speriamo di riuscire a salvare il salvabile della stagione”.
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E sarà una batosta, questo è già chiaro: in una regione dove il turismo pesa il 16% del Pil il rischio di bruciare miliardi è già all'orizzonte, le stime più drammatiche dicono che da 103 milioni di turisti passeremo a 32, perdendo 7 miliardi nel settore. Eppure la Resistenza si sta organizzando. Da Capalbio a Massa, dal Forte all'Elba. Chi pensa di assumere bagnini pubblici, chi di ridurre i pezzi di spiagge libere e dare più concessioni ai balneari per favorire i controlli, chi già prevede che in passeggiata si dovrà mettere la mascherina. Anche i centri super turistici come San Gimignano già iniziano a fare previsioni, sfornano idee. Farsi trovare pronti, è l'obiettivo. Comunque sarà, questa estate. “Io l'ho chiesto a tutti i gestori, a tutti i ristoratori, a tutti gli operatori del settore: sarà una stagione difficile ma il mio invito a tutti è non chiudete, proviamoci. Restate aperti, tentiamo di organizzarci. Sennò sarebbe difficile poi ripartire l'anno prossimo” invoca ad esempio Bruno Murzi, il sindaco di uno dei luoghi simbolo dell'estate toscana, Forte dei Marmi. “Avremo turisti italiani per la maggior parte, difficilmente stranieri. Torneremo alle vacanze lunghe, poco mordi e fuggi, tutti nelle seconde case. Io sono d'accordo con la proposta di detassazione delle vacanze passate in Italia: spero si arriverà a permettere di detrarle, o di avere un bonus un bonus fiscale” spiega Murzi. Ma la Versilia come sarà? “Ci stiamo preparando come Versilia ad essere appetibili per i turisti facendo protocolli particolari, sanificazione degli alberghi, spiagge con le distanze giuste. Dovremo cambiare il messaggio: non solo siamo belli ma siamo un luogo di vacanze anti Covid. Questo deve essere un elemento importante. Ne sto parlando con virologi e prof dell'istituto di Igiene di Pisa, mi piacerebbe un “protocollo Versilia”. Io non credo che dovremo contingentare gli ingressi sulle spiagge perchè non penso ci sarà la ressa ma faremo in modo che si stia a distanza. Negli stabilimenti ci penseranno i gestori. Nelle spiagge libere manderemo noi i vigili e ci aiuterà la Capitaneria di porto. Forse andremo in passeggiata in mascherina e sarà un incubo: ma stare a casa è peggio”. Anche Viareggio si dice pronta, dice il sindaco Giorgio Del Ghingaro: “Viareggio come il resto della Versilia basa gran parte della propria economia sul turismo. Nel nostro territorio marzo e aprile sono mesi di attività che riprendono, di contratti stagionali, di prenotazioni. La situazione che abbiamo sotto gli occhi oggi è ben diversa: le spiagge sono vuote, gli alberghi non riaprono. I campeggi attendono disdette e così pure i balneari. Ma se è un dato di fatto che il settore dell’accoglienza soffrirà, i più pessimisti stimano perdite intorno al 30%, è anche vero che ci potrà essere una ripresa basata soprattutto sul turismo interno. Il nostro territorio ha spiagge lunghe e bagni che sono strutture sempre più all’avanguardia. Due peculiarità che in altri momenti erano motivo di orgoglio e tratto distintivo di un modello di accoglienza unico in Italia, in tempo di coronavirus si rivelano essenziali: dalla possibilità naturale di applicare il distanziamento interpersonale richiesto alla realtà di centinaia di imprese familiari che danno lavoro a migliaia di stagionali e che sono pronte ad investire per adeguarsi a quanto verrà richiesto. L’estate 2020 sarà diversa dalle altre ma offrirà delle sfide e probabilmente chiederà cambiamenti che dobbiamo accettare ma soprattutto mettere a sistema investendo su quanto di positivo offre la nostra terra: Viareggio e la Versilia sono pronte ad essere esempio di impegno, ma soprattutto volano di ripartenza per l’intera costa toscana. Su questo dobbiamo puntare e sull’eccellenza e la serietà che ci viene richiesta”. Anche Capalbio si prepara. L'antica capitale della sinistra balneare, la mitica Ultima Spiaggia degli intellettuali, ma anche la costa selvaggia. Torneranno, i leggendari radical chic? “A parte che di radical chic ormai a Capalbio ce ne era rimasti già pochini prima ma sì, io credo che il turismo tornerà con calma. E forse le grandi campagne e i grandi casali di cui il nostro territorio dispone aiuteranno a favorire le ferie qui. Quanto ai bagni, ne stiamo parlando. A me l'idea dei gabbiotti di plexiglass mi pare una follia: e se il vento se li porta via? E lo sporco? Comunque non mi preoccuperei per gli stabilimenti in concessione, si organizzeranno: da 200 passeranno a 100 ombrelloni come i ristoranti che ridurranno i tavoli” dice il sindaco Settimio Bianciardi. Ma le spiagge libere? “La libera andrà contingentata, andrà creata una situazione sulla spiaggia dove metti dei cartelli dove devono essere messi gli ombrelloni. Servirà vigilanza, dovremo forse avere dei bagnini pubblici: noi stiamo iniziando a fare dei conti, 20 mila euro forse dovrei riuscire ad averli e forse potremo assumere qualche stagionale. Noi abbiamo 13 chilometri di spiaggia libera ma una grande fortuna: 3 soli accessi. E lì potremo controllare. Stabiliremo anche dei numeri: quanti al Chiarone, quanti a Torba e Macchiatonda. Se un giorno non c'è spazio non si va”. Un numero chiuso? “Non direi anche perchè non credo poi ce ne sarà bisogno ma il principio va affermato: dovremo essere capaci di stabilire noi i limiti. Facciamo le cose sacrificate ma facciamole. Capalbio libri ad esempio forse si farà al campo sportivo che è ampio. O forse in video conferenza”. Cecina tenta invece un esperimento di divisione temporanea in lidi e campeggi Covid free, per soli immuni o negativi, e gli altri per chi invece non fornisca alcun “patentino” anti coronavirus. “Si sta studiando di riattivarci provando a gestire le persone che verranno a fare le vacanze da noi una volta fatti i test a tappeto. Mi sto immaginando un modello difficile ma a me le sfide piacciono. Un marchio di qualità, un certificato che possa garantire spiagge o lidi e campeggi persone che siano immuni e altri per chi non non abbia fatto il test” racconta il sindaco Samuele Lippi. Praticamente spiagge Doc, anzi Docg: “Con una parte dei campeggi e degli stabilimenti balneari ne stiamo già parlando. Sarebbe un meccanismo temporaneo di divisione per aree di modo da garantire immuni e negativi. E anche per i ristoranti potremmo immaginare una cosa del genere”. E le spiagge libere? “Per come le abbiamo conosciute non esisteranno più. Dove ci sono già gestori possiamo accordarci con loro per allargare le concessioni. Dove ci sono le libere pure, dovremo prendere dei bagnini noi. Una cooperativa ce la abbiamo già, gestiscono le torrette, pagati un po' dal Comune e un po' dagli stabilimenti. Magri potranno essere loro a sistemare gli ombrelloni a distanza sulle spiagge libere e a fare controlli”. E l'Elba? “Aspettiamo i decreti. Noi un po' di idee ce le abbiamo ma dobbiamo capire che decide il governo. Io spero che tutta l'Elba proceda unita sulle distanze per i tavoli dei ristoranti e sulle spiagge. Sulla libera una delle nostre idee sarebbe ampliare le concessioni esistenti di modo da favorire il controllo delle distanze dei bagnanti e di non arrecare troppo danno ai gestori” dice il sindaco di Capoliveri Andrea Gelsi. Quindi niente più spiagge libere? “Le spiagge libere diventeranno quelle oggi interdette. Penso ad esempio al compendio di Calamita, che oggi è in un parco archeominerario: quelle spiagge potrebbero diventare free. Il mercato estero sarà limitato, quello italiano speriamo di averlo. Occorrerà controllo massimo a Piombino, agli imbarchi: quelli che montano sulle navi non devono avere la febbre. Non sarà una stagione bellissima ma qui abbiamo avuto 10 casi di Covid in tutta l'isola, pochissimo. Speriamo di riuscire a salvare il salvabile della stagione”.
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Re: Fine del kite causa Corona virus
Notevole relazione sindaco
Si è capito e si sta prendendo coscienza che con questa bestia dovremo convivere come tanti paesi stanno provando a fare.
Che per tutti sarà tragico è sempre più chiaro e questo è solo l'inizio.
Già oggi si valuta che metà della popolazione chiede riaperture.
In tutto questo purtroppo nessuno può affermare adesso quali siano le scelte migliori e quali i comportamenti. Ci sono troppi fattori gravi a determinare i destini di ognuno e anche la politica è lì a dimostrarlo.
Nessuno sa cosa ci aspetta quindi servono tanto rispetto per tutti come massimo buon senso per ciascuno.
La cosa che fa più paura è proprio la difficoltà estrema di fare previsioni. La sensazione peggiore è quasi di vivere alla giornata e serve molta capacità di adattamento almeno quanto buona capacità di pianificazione.
Il kite proprio in tutto questo ci entra davvero poco ma nemmeno quello è dato sapere.
La libertà se non si è capito è il valore più prezioso che stiamo mettendo in gioco in questa situazione.
Si è capito e si sta prendendo coscienza che con questa bestia dovremo convivere come tanti paesi stanno provando a fare.
Che per tutti sarà tragico è sempre più chiaro e questo è solo l'inizio.
Già oggi si valuta che metà della popolazione chiede riaperture.
In tutto questo purtroppo nessuno può affermare adesso quali siano le scelte migliori e quali i comportamenti. Ci sono troppi fattori gravi a determinare i destini di ognuno e anche la politica è lì a dimostrarlo.
Nessuno sa cosa ci aspetta quindi servono tanto rispetto per tutti come massimo buon senso per ciascuno.
La cosa che fa più paura è proprio la difficoltà estrema di fare previsioni. La sensazione peggiore è quasi di vivere alla giornata e serve molta capacità di adattamento almeno quanto buona capacità di pianificazione.
Il kite proprio in tutto questo ci entra davvero poco ma nemmeno quello è dato sapere.
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Re: Fine del kite causa Corona virus
La libertà se non si è capito è il valore più prezioso che stiamo mettendo in gioco in questa situazione.
"...633 salvami"
Capitolo 29 ITA 14:30
Chat "Zappatori del Lario"
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Re: Fine del kite causa Corona virus
A proposito di liberta'.....
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Re: Fine del kite causa Corona virus
Forse Ita sei tu a non aver capito che c'è in gioco la vita delle persone. O mica sarai uno di quelli che ancora vanno in giro a dire che è una semplice influenza?
- Gino82
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Re: Fine del kite causa Corona virus
Credo che alcuni confondano il significato di "libertà" con "faccio quello che mi pare"...
- Bidello
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Re: Fine del kite causa Corona virus
Gino sono d'accordo con te.
Leggo dovunque di indignati vari per sta situazione di "arresti domiciliari" &Co, con tutte le sfumature possibili, quella più in voga forse il segreto complottare dei poteri forti e signori del mondo che non vedono l'ora di controllarci tutti con un bel chip su per il buco del kiul.
Ciò che va capito è che tra i tanti errori fatti in passato, uno in particolare, cioè fottersene di pianificare per bene risorse in grado di gestire epidemie e pandemie come questa - occhio, tutte PREVEDIBILI in base ai continui monitoraggi a livello globale.
Ora, chi ha lavorato bene prima ne sta uscendo con meno danni. Claro.
Però star a recriminare, a dire si poteva, si doveva, nell'immediato serve a poco. Certamente servirà da benchmark per il futuro.
Così come i millemila video e interviste di urlatori sulla la libertà c'è stata tolta, sono megacazzate neo-romantiche di sta ceppa.
Non c'era molto da fare, per evitare il contagio cosmico e relativo bordello totale.
Ovvio che star tutti rintanati in casa fino a che non si disponga di un vaccino in quantità abbondanti è impensabile.
Dunque tutti si deve operare per limitare i contatti, e così i contagi.
Le istituzioni, che ci stanno tanto sulle palle, e spesso sono composte da inetti e inutili, tutto sommato fanno ciò che possono.
E devo dire che sto vedendo roba in Italia che non ho mai visto da nessuna parte, in termini di terapie ad hoc implementate in diversi centri - dimostrazione che l'Italia non è proprio un paese di stronzi (mai pensato, mai stato nemmeno nazionalista, ma manco mai andato in giro per il mondo schifando la mia gente).
Non piace a nessuno, è durissima, però smettetela di rompe il mazzo con la storia della libertà.
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Re: Fine del kite causa Corona virus
Ci stanno contagiando con un virus ben più più letale del covid19
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Re: Fine del kite causa Corona virus
Io da qui (germania) non vedo buon senso in Italia, ne in quelli che predicano il restare a casa incondizionatamente ne in quelli che vogliono essere liberati. Divieto di assembramento, distanza di sicurezza, maggiore regolamentazione per l'accesso ai negozi e per i movimenti, controlli fatti con buonsenso da parte della polizia, sono più che sufficienti a limitare i contagi. I numeri tedeschi da inizio lockdown qui, ne sono la dimostrazione. Allego lista degli sport permessi e vietati qui.
Posso definirmi kiter esperto perchè ho commesso tutti gli errori possibili!