Il Triton è un monofoil, cioè un palone colossale (2100cmq mi pare) a delta, bassissimo A/R, e privo di stabilizzatore.
Secondo gli ideatori, dovrebbe viaggiare “come una pala da 1100cmq”. Non vi so proprio dire, visto che un Onda da 1250cmq viaggia in modo del tutto diverso da un Fluid L da 1200cmq.
E T1, credetemi, va in modo diverso da tutto quello che avete portato fino ad oggi!.
Caratteristiche principali col segno meno
- La stabilità, in rollio e beccheggio, è molto, molto inferiore a quella di qualunque foil io abbia mai provato. Soprattutto al beccheggio si rischia di navigare con micro-delfinamenti continui, finché non si trova la posizione corretta. Curiosamente, l’imbardata è davvero stabile
- Chiosa alla stabilità: il cambio piedi è “acrobatico”. Fidatevi… serve appendersi al kite, e mantenere i piedi nella zona “centrale” di equilibrio. Altrimenti si cade come dal 3° piano. Cos’è la zone “centrale” di equilibrio, direte voi… beh, ricordatevi che è un monofoil… quindi siete in equilibrio molto precario su un solo sostegno.
- La memoria muscolare quindi è un problema. Nelle strambate si riesce subito. Nel cambio piede… ni (e io quello da heel- a toeside non ci penso proprio a provarlo…). Ma le virate, apriti cielo! Quando carvate, sto coso gira secco ed è una belva, vi trovate girati, schiacciati alle ginocchia, cadendo di schiena, e con lui che salta fuori e vi cerca mentre il kite vi cade. Benvenuti nel mio inferno personale!!! :D
- Il “Salto”. Molto più dei primi leggerissimi foil a grande superficie e tanto leggeri, tipo l’Onda, quando si cade zompa fuori dall’acqua come fosse indiavolato. I progettisti lo chiamano “tomahawking”… e si, lo quasi fa davvero!!!
- Il montaggio è compatibile con i pali Moses – sia senza che con adattatore in carbonio che fanno loro — che con *vecchi* pali in alluminio molto mosci. Assolutamente non GONG, non Kraken, e non tanti altri. Hanno un loro palo, ma è 85cm e di alluminio, anche se è molto bello
- (almeno per ora) è un mangia gambe. La stabilità si paga a livello muscolare, e appena la prontezza cala, sono botti (e botte) da orbi. Si spera che con l’esperienza l’equilibrio diventi una roba da occhi chiusi, invece che una cosa che richiede attenzione e fatica. Ogni tanto infatti si naviga proprio rilassati. Ma spesso ci si incasina: è la vecchia memoria muscolare che bussa e incasina tutto
- Difficile trovarlo…
Vabbè, è un cesso quindi?
MA MANCO PEL CACCHIO!!!
Caratteristiche positive
- L’agilità del Triton è una cosa scioccante. Se vi piace carvare, siete su un altro pianeta. Se pensate che l’Onda sia il ne plus ultra della navigazione giocosa e appunto da onda, fate così, regalate il 633 a vostro nipote all’asilo e preparatevi a una rivoluzione dinamica senza precedenti. Mica esagero: semplicemente potete girarlo come e quando volete, alla velocità che volete, e se voi reggete, lui stringe sempre di più e non vi molla mai. Scendere le onde è una sensazione fantastica, di controllo-non controllo con il T1 che può bucare a piacimento, scendere dritto, o carvare, tutto in pochi cm. Potete scondinzolare come se aveste gli sci da 1 metro sulla Gran Risa e voi aveste le cosce dell’Albertone nazionale, per dire, e per farlo basta buttarsi e lui lo fa da solo.
- La dinamica è completamente diversa dai nuovi foil ad A/R tirato. Qui non c’è stallo. E a differenza dei vecchi foil tipo 633, quando affondate a lui non frega una ceppa di niente: gli date gas e lui risalta fuori senza una esitazione anche a velocità in cui dovreste avere il sedere in acqua.
- Lo ripeto: la dinamica è davvero diversa, punto. Da come esce dall’acqua, a come gira, a come buca l’acqua, a come scorre senza apparentemente freno o quasi, a come è sia instabile che completamente stabile. È proprio un’altro pianeta.
- E siccome è un palone – anche se in velocità ve lo scordate proprio – a bassissima e bassa velocità lui vi sostiene facile: che il vento buchi di brutto, che il cambio piede vi sia venuto alla Esercito della Salvezza, lui se ne frega, se non lo stortate troppo, lui vi tiene su e punto. Se lui è dritto o quasi, voi potete avere il culo quasi in acqua in un buco colossale di vento in navigazione, e se poco poco la vela vi tira lui senza fermarsi vi fa rimettere in piedi facile sempre mentre siete in foiling. Ovvio: se lo stortate e non avete i piedi messi bene…
- Dopo che lo avrete odiato le prime volte (io l’ho messo via 15 giorni dopo le prime 3 uscite), dovete evitare di riprovarlo. Io mi ero fatto 3 uscite da sogno col Gong, facendo tutte le manovre ad occhi chiusi: mi sembrava di fare foiling sul tavolo della cucina tanto lo sentivo stabile. Beh, oggi ho riprovato il T1 solo per giustificare il metterlo in vendita, e invece mi sa che non lo smonto proprio!!! Le sensazioni sono uniche, punto. E se a uno piace carvare… Gesù.[/b]
- Se pensate che i nuovi foil ad A/R tirato possano bucare l’acqua senza farvi cadere come pere, daccapo: resettate. Il T1 esce proprio dall’acqua e non fa una piega. Con 85cm di palo, e beccheggio che è “vivo”, mi è capitato eccome di bucare. Lui rientra senza una piega, mentre il sangue si gela nelle vene al pensiero di un crash catastrofico e dell’accetta indiana che ti viene a prendere in testa. Ah… in strambata è pure meglio: voi forzate come ossessi, lui buca, si sente proprio il “pshhhhh” dell’acqua franta, e lui continua come una belva a curvare. Maledetto T1.
- Dici è un palone esagerato, ha lift da matti. Col cacchio. Io tengo il foil quasi alla fine dei binari avanti. Il Gong ce l’ho alla fine… ma dietro! Semmai, servirebbe più grosso per i pesi impegnativi. Ma è divertentissimo pure così
- …e come minimo sarà lento, no? Col fischio! Ci si arriva a 20 nodi se avete poche cerevella, come dicono da me. Il limite dovrebbe essere sui 24 nodi per i progettisti. A 18 nodi ci si va senza patemi. Ammesso di tenere sotto controllo il beccheggio, eh! Che lui rimane li silente, col T1 che sembra stabilissimo. Ma come rientrate in modalità “Mio Vecchio Foil” lui comincia a fare su e giù, e a quasi 20 nodi…
- Non è semplice – appunto perché ci si arriva prevenuti, e la memoria muscolare vecchia ti pizzica – ma non è difficile. Io alla prima uscita sono partito al primo tentativo, e ho chiuso qualche virata normale e in toeside, e i cambi piede. Da lì a padroneggiarlo come il vecchio foil ce ne passa… ma è accessibile, e se gli si da una chance, ti ammalia. Ovvio che se a fatica si fanno i bordi, non è ancora il momento (anche se alcune scuole di pensiero dicono che quasi quasi si potrebbe impararci su: non è più “difficile” di un foil tirato – lasciamo perdere quindi la roba semplificata apposta come l’X-Over di Santa Mamma GONG – è solo diverso. Se uno impara, impara il T1 invece che il comportamento dei foil normali).
- Non ho provato l’ultra light Wind – non ho più vele per quello – ma una uscita tra i 7 ed i 9 nodi col 13m Nerio è stata favolosa. Siccome non stalla in partenza e in generale, pian piano ci si mette dritti e appena lo si riesce ad accelerare un minimo ecco che ti alzi e vai. io pensavo sarebbe stato pessimo in quelle condizioni, ma mi sono dovuto ricredere. E ricordate il mio peso…
Insomma, com’è?
È una roba da matti, punto.
Se vi piace andare dritti e forte, lo fa, ma che senso ha?
Se vi piace saltare 10m lo sconsigliano, lo creperete.
Se vi piace curvare, manovrare, osare sulle onde, ed in generale una condotta “viva”, dinamica, se lo provate e vi incuriosisce siete ad enorme rischio di accattarvelo…
Il Triton T1 è un prodotto che riempie di energia tutti quelli (me incluso) che hanno trovato il “muro” delle proprie capacità normali (per me cambiare piede in virata è un incubo, ad esempio): c’è un sacco da imparare, e ci sono sensazioni da provare nuovissime, che non sono ottenibili cambiando pala o stabilo normali.
Se vi capita di provarlo, il mio consiglio è: non dite no.
Ciao!