Re: Nuovo Flysurfer race : eccolo .. SONIC FR
Inviato: 28/05/2015, 18:15
Seguo dalla nascita questo topic.....ho letto tutto ed il contrario di tutto, in alcuni casi sono rimasto letteralmente basito ma, come dicevano saggiamente i latini "de gustibus non est disputandum". Quindi senza entrare nel merito di alcuni report "beccatevi" l'estratto del mio blog che riporta il primo test del sottoscritto del Sonic FR 18.
Finalmente ecco la mia prima session con il nuovo Flysurfer Sonic FR 18. Si tratta di un foil kite ad elevatissimo AR con la quale il prestigioso brand teutonico entra con decisione nel mondo delle regate. Ovviamente nulla vieta che questa tipologia di ali possa essere usata con successo in altre discipline quali ad esempio l’airstyle ed il freeride. A questo prodotto ed orientato alle medesime discipline la Flysurfer aveva affiancato una classica ala pump, il Boost, della quale vi avevo già parlato in un topic precedente.
In questo primo report eviterò qualsiasi paragone con una ala simile, ma del brand Ozone, che ho posseduto ovvero il Chrono 18.
SELF LAUNCHING
Il vento di ostro è dal mare, quasi totalmente onshore, poco prima di entrare in acqua lo misuro, la raffica massima si attesta sui 9.5 nodi con cali molto frequenti sui 7. In spiaggia ho portato solo la Flydoor L, temo che dovrò prendere la Flyrace. Ok, pongo della sabbia sulla trailing edge e procedo al self launching in pieno drifting. Avevo letto di alcuni casi nei quali il Sonic non si gonfiava rapidamente in corrispondenza delle tips, in realtà dopo aver alzato l’ala tirando le front, l’ala assume il corretto shape aiutandola con il movimento di barra alternato destra sinistra. In men che non si dica sono pronto.
PRIMA FEEDBACK DI VOLO
Ponendo il Sonic allo zenith basta una piccola raffica per fargli superare la perpendicolare, temo il back stall che accenna per un attimo scivolando di nuovo davanti a me ma quasi automaticamente recupera il corretto assetto. Il tiro non mi pare per nulla trascurabile, anzi, ciò nondimeno ho dei dubbi generati dal fatto che il vento è davvero poco. La velocità in finestra mi pare di tutto rispetto per la misura. La prima impressione è estremamente positiva.
IN ACQUA
Ok, posso dirlo? Ma sì, sono elettrizzato! Entro in acqua metto i piedi nelle straps della Flydoor, potenzio il Sonic e.....bam, parto a palla di cannone. L’ala vuole subito volare in corrispondenza del bordo finestra dove esprime un tiro al quale non ero abituato. In virtù dell’elevatissimo AR la flight window è estremamente ampia, quello che mi stupisce di più è questa predisposizione naturale a generare potenza...è come avere uno spinnaker che funziona al contrario dalla poppa alla bolina, qui si viene letteralmente risucchiati in risalita.
Da subito non posso fare a meno di notare che con la Flydoor L non ho mai raggiunto un simile angolo, per giunta tenuto ad una velocità stupefacente. Se poi agevolo con la race stance questa attitudine mi trovo a risalire il vento come un missile. Non posso fare a meno di chiedermi se avessi avuto la Flyrace o la RRD K Rapida Special cosa sarebbe accaduto. Finalmente decido di cambiare direzione con un back inverted e relativo “pussy loop” di appoggio. Cavolo, pur senza essere minimamente aggressivo di barra vengo letteralmente “stappato” dall’acqua e devo distendere totalmente il corpo altrimenti questo lift unito ad un hang time ASSOLUTAMENTE STRAORDINARIO, mi avrebbe costretto ad una seconda rotazione.
Ora provo a scendere al lasco: goduria totale! La Flydoor L non è certo una tavola race ma viaggia velocissima, per la prima volta avverto una vibrazione alle pinne! Decido di navigare lungo la costa per alcune miglia e, lungo il tragitto, alterno alcuni tricks aerei senza però forzare il Sonic in questa prima session....dalla prossima si inizierà a fare sul serio. Le doti di navigazione velocissima ad angoli estremi, il lift, l’hang time emergono prepotentemente accompagnati da una inattesa scioltezza di gestione dell’ala nella flight window.
In un caso durante l’esecuzione di un trick aereo commetto un grossolano errore nel timing ed il Sonic sfinestra a destra. E’ la fine, penso. L’ala tende a perdere lo shape ed ondeggia pericolosamente scivolando perpendicolare verso il basso, pompo leggermente la barra per poi richiamarlo a centro finestra; il Sonic mi asseconda e recupera il corretto inviluppo di volo.
Ecco, forse in quella circostanza un rider senza troppa esperienza di foil kite lo avrebbe “battezzato” per la prima volta. Insomma se si usa per tricks aerei, in determinate circostanze, cadendo, occorre anticipare i movimenti dell’ala, soprattutto per la naturale tendenza del Sonic a raggiungere velocemente i bordi estremi della flight window. Ma parlo di errori gravi, durante tutta la session non ho mai avvertito la necessità di porre particolare attenzione alla gestione dell’ala che, nel complesso mi è parsa intuitiva e prevedibile.
IN SINTESI
Se il buon giorno si vede dal mattino devo dire che le perfomances del Sonic FR 18 nel range di vento odierno nel quale lo ho testato (7/9.5), sono andate ben più in là di quanto mi sarei atteso. Se dovessi sintetizzare con poche parole le prime impressioni ricavate dalla session definirei il Sonic un perfetto mix tra velocità, efficacia nei salti e controllo con in più un feedback di barra assolutamente corretto. Ovviamente nelle prossime circostanze lo spremerò a fondo con tavole diverse ed in condizioni di vento che ne metteranno a nudo gli eventuali difetti che però, al momento, non sono riuscito ad individuare.
Vorrei sbilanciarmi ma non posso e voglio farlo, riporto però una straordinaria sensazione generale che mentre scrivo queste note ancora ho ben presente.
Aloha and Godspeed
Finalmente ecco la mia prima session con il nuovo Flysurfer Sonic FR 18. Si tratta di un foil kite ad elevatissimo AR con la quale il prestigioso brand teutonico entra con decisione nel mondo delle regate. Ovviamente nulla vieta che questa tipologia di ali possa essere usata con successo in altre discipline quali ad esempio l’airstyle ed il freeride. A questo prodotto ed orientato alle medesime discipline la Flysurfer aveva affiancato una classica ala pump, il Boost, della quale vi avevo già parlato in un topic precedente.
In questo primo report eviterò qualsiasi paragone con una ala simile, ma del brand Ozone, che ho posseduto ovvero il Chrono 18.
SELF LAUNCHING
Il vento di ostro è dal mare, quasi totalmente onshore, poco prima di entrare in acqua lo misuro, la raffica massima si attesta sui 9.5 nodi con cali molto frequenti sui 7. In spiaggia ho portato solo la Flydoor L, temo che dovrò prendere la Flyrace. Ok, pongo della sabbia sulla trailing edge e procedo al self launching in pieno drifting. Avevo letto di alcuni casi nei quali il Sonic non si gonfiava rapidamente in corrispondenza delle tips, in realtà dopo aver alzato l’ala tirando le front, l’ala assume il corretto shape aiutandola con il movimento di barra alternato destra sinistra. In men che non si dica sono pronto.
PRIMA FEEDBACK DI VOLO
Ponendo il Sonic allo zenith basta una piccola raffica per fargli superare la perpendicolare, temo il back stall che accenna per un attimo scivolando di nuovo davanti a me ma quasi automaticamente recupera il corretto assetto. Il tiro non mi pare per nulla trascurabile, anzi, ciò nondimeno ho dei dubbi generati dal fatto che il vento è davvero poco. La velocità in finestra mi pare di tutto rispetto per la misura. La prima impressione è estremamente positiva.
IN ACQUA
Ok, posso dirlo? Ma sì, sono elettrizzato! Entro in acqua metto i piedi nelle straps della Flydoor, potenzio il Sonic e.....bam, parto a palla di cannone. L’ala vuole subito volare in corrispondenza del bordo finestra dove esprime un tiro al quale non ero abituato. In virtù dell’elevatissimo AR la flight window è estremamente ampia, quello che mi stupisce di più è questa predisposizione naturale a generare potenza...è come avere uno spinnaker che funziona al contrario dalla poppa alla bolina, qui si viene letteralmente risucchiati in risalita.
Da subito non posso fare a meno di notare che con la Flydoor L non ho mai raggiunto un simile angolo, per giunta tenuto ad una velocità stupefacente. Se poi agevolo con la race stance questa attitudine mi trovo a risalire il vento come un missile. Non posso fare a meno di chiedermi se avessi avuto la Flyrace o la RRD K Rapida Special cosa sarebbe accaduto. Finalmente decido di cambiare direzione con un back inverted e relativo “pussy loop” di appoggio. Cavolo, pur senza essere minimamente aggressivo di barra vengo letteralmente “stappato” dall’acqua e devo distendere totalmente il corpo altrimenti questo lift unito ad un hang time ASSOLUTAMENTE STRAORDINARIO, mi avrebbe costretto ad una seconda rotazione.
Ora provo a scendere al lasco: goduria totale! La Flydoor L non è certo una tavola race ma viaggia velocissima, per la prima volta avverto una vibrazione alle pinne! Decido di navigare lungo la costa per alcune miglia e, lungo il tragitto, alterno alcuni tricks aerei senza però forzare il Sonic in questa prima session....dalla prossima si inizierà a fare sul serio. Le doti di navigazione velocissima ad angoli estremi, il lift, l’hang time emergono prepotentemente accompagnati da una inattesa scioltezza di gestione dell’ala nella flight window.
In un caso durante l’esecuzione di un trick aereo commetto un grossolano errore nel timing ed il Sonic sfinestra a destra. E’ la fine, penso. L’ala tende a perdere lo shape ed ondeggia pericolosamente scivolando perpendicolare verso il basso, pompo leggermente la barra per poi richiamarlo a centro finestra; il Sonic mi asseconda e recupera il corretto inviluppo di volo.
Ecco, forse in quella circostanza un rider senza troppa esperienza di foil kite lo avrebbe “battezzato” per la prima volta. Insomma se si usa per tricks aerei, in determinate circostanze, cadendo, occorre anticipare i movimenti dell’ala, soprattutto per la naturale tendenza del Sonic a raggiungere velocemente i bordi estremi della flight window. Ma parlo di errori gravi, durante tutta la session non ho mai avvertito la necessità di porre particolare attenzione alla gestione dell’ala che, nel complesso mi è parsa intuitiva e prevedibile.
IN SINTESI
Se il buon giorno si vede dal mattino devo dire che le perfomances del Sonic FR 18 nel range di vento odierno nel quale lo ho testato (7/9.5), sono andate ben più in là di quanto mi sarei atteso. Se dovessi sintetizzare con poche parole le prime impressioni ricavate dalla session definirei il Sonic un perfetto mix tra velocità, efficacia nei salti e controllo con in più un feedback di barra assolutamente corretto. Ovviamente nelle prossime circostanze lo spremerò a fondo con tavole diverse ed in condizioni di vento che ne metteranno a nudo gli eventuali difetti che però, al momento, non sono riuscito ad individuare.
Vorrei sbilanciarmi ma non posso e voglio farlo, riporto però una straordinaria sensazione generale che mentre scrivo queste note ancora ho ben presente.
Aloha and Godspeed