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Ho recuperato un pialletto elettrico regolabile e una lama di ricambio per il surform (una pialla-raspa che fa stanley).
Quella dell'asse da stiro e' una ottima idea.

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Io ho usato la pialla di mio nonno. Roba da carpenteria pre guerra

Dopo averci lavorato un paio d'ore affermò che il surform e' una cagata. La pialla elettrica ok ma non vedi e non hai controllo.
Vaffanzum alla modernità, domani compero un pialletto normale.

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Anche io elettrica, poi pialletto.
Provato con la raspa, ma non mi ci trovo proprio

E' che la raspa se lavora secondo la vena non gratta nulla. Fa solo solchi. Se lavori di traverso, sei poco compatibile con la forma concava.

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Il pialletto a mano ti cambia la vita.
#maipiusenza #tiserve
Credo di essere ad un paio d'ore dalla fine.
Devo approfondire il concavo nella parte anteriore, modellare i bordi e riprendere qualche imperfezione.
Mi piacerebbe anche fiammare la tavola, ma non ho il saldatore e quindi credo che usero' del normale mordente.
E devo iniziare ad affrontare il dilemma della laminazione.
Vorrei usare il mio cavallo di battaglia (triax 500, tirando il vuoto), ma la semplice idea di organizzare il tutto mi da l'itterizia.
Credo che ripieghero' su 2/3 strati da 160 sopra e sotto, più facili da lavorare senza vuoto.
Accetto consigli.

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leggo solo ora.

bellissima Pat complimenti . son 2 anni che mi immaginavo la stessa tavola , da usare molto soul al posto della Flydoor L (che , comprata, non uso da una vita e forse mai piu' l'usero' )

quando la finisci facci sapere, un giro, se mai risuciremo ad incontrarci, se me lo permetti lo vorro' fare !
secondo me arrivi sicuro sicuro allo stesso low end di un tavolone , ma con molto piu' gusto in ride

Io azzarderei un solo strato sopra e uno sotto di 160.
Il 200 supertestato.

Dimenticavo. Quanto scritto sopra vale per la paulownia.

@ gabri: certo!
@ mas: uno strato per la balsa così sottile mi sembra poco.
Sto aspettando resina e tessuto, credo che faro' 2 strati...

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Pat dalle foto si capisce poco... non vorrei che avessi addolcito troppo il bordo del concavo... per esperienza più è netto e meglio è... secondo me rischia di essere un po' troppo saponettosa... spero di sbagliarmi. I bordi sono belli netti? Fino a prua o davanti sono stondati?

Ho pensato lo stesso. Ma non ho scritto perché in effetti dalle foto non si capisce...

@ raf: sotto va ancora finita di scavare

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Finito di scavare. Ora vanno arrotondati i bordi e data la passata finale a tutte le superfici. Dopodichè si potrà laminare.



mentre ci lavoro, mi vengono alcune idee malsane per ottimizzare i tempi di realizzazione dell'opera. Se oggi dovessi ricominciare da capo, per esempio non lavorerei più con pialletto manuale/elettrico e carta vetrata.

la farei piuttosto in due strati sovrapposti incollati con colla da legno resistente all'acqua, uno dei quali (e cioè l'inferiore, di spessore 1 cm, già pre ritagliato per fare il concavo.

Gli strati verrebbero pressati insieme con viti da legno, che poi a colla asciutta verrebbero tolte e i buchini stuccati. Oppure con gli inossidabili morsetti.

Dopodichè, la rifinirei con più mani di impregnante ad acqua per esterni per blindarla da qualsiasi infiltrazione, o addirittura con impregnante bicomponente per parquet, che avrebbe anche l'effetto di indurire e rendere più resistenti allo sfregamento i bordi.

In questo modo, uno potrebbe accoppiare gli spessori e le essenze a piacimento (per esempio usando powlonia o addirittura pioppo da 1,8 o 2 cm per lo strato superiore e un legno più rigido da 1 cm per lo strato inferiore, con il vantaggio di risparmiarsi la laminatura e contenere costi e pesi.

Utilizzare questo sistema, o addirittura un sistema a tre strati come facevamo agli albori dell'autocostruzione consentirebbe di dare anche a dare un centimetro o due di scoop a prua, in modo da agevolare l'uso del'alaia nelle ondine.

Guardate ad esempio le foto della mia prima tavola (incredibile che si trovino ancora in giro per la rete: http://www.foillia.it/public/forum/inde ... l-titanic/)

la piega dei tip è ottenuta piegando e incollando strati di pioppo sovrapposti

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....pronti per la laminazione (e qui di apre un mondo perche' l'anima e' veramente impalpabile e serve dargli robustezza).

Credo che ci mettero' 2 strisce di carbonio in coperta ed una in carena.

Poiche' non ho trovato carta di riso sottile, la grafica l'ho stampata su tovagliolo di carta opportunamente sfogliato. Spero che una volta bagnato il supporto scompaia.




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Bellissima la grafica Pat!

Pat ha scritto: mentre ci lavoro, mi vengono alcune idee malsane per ottimizzare i tempi di realizzazione dell'opera. Se oggi dovessi ricominciare da capo, per esempio non lavorerei più con pialletto manuale/elettrico e carta vetrata.

la farei piuttosto in due strati sovrapposti incollati con colla da legno resistente all'acqua, uno dei quali (e cioè l'inferiore, di spessore 1 cm, già pre ritagliato per fare il concavo.

Gli strati verrebbero pressati insieme con viti da legno, che poi a colla asciutta verrebbero tolte e i buchini stuccati. Oppure con gli inossidabili morsetti.

Dopodichè, la rifinirei con più mani di impregnante ad acqua per esterni per blindarla da qualsiasi infiltrazione, o addirittura con impregnante bicomponente per parquet, che avrebbe anche l'effetto di indurire e rendere più resistenti allo sfregamento i bordi.

In questo modo, uno potrebbe accoppiare gli spessori e le essenze a piacimento (per esempio usando powlonia o addirittura pioppo da 1,8 o 2 cm per lo strato superiore e un legno più rigido da 1 cm per lo strato inferiore, con il vantaggio di risparmiarsi la laminatura e contenere costi e pesi.

Utilizzare questo sistema, o addirittura un sistema a tre strati come facevamo agli albori dell'autocostruzione consentirebbe di dare anche a dare un centimetro o due di scoop a prua, in modo da agevolare l'uso del'alaia nelle ondine.

Il quartier generale dell' Ufficio Complicazione Affari Semplici

Che ci vuole a fare una tavola da stiro piatta!!!! Come dissi a Pier quando fece la sua, non vi fate troppe pippe mentali....basta andarci decisi con l'attrezzo più "ignorante" che avete (io ho usato una smerigliatrice angolare)

Pat ha scritto: la grafica l'ho stampata su tovagliolo di carta opportunamente sfogliato.

No dai!!!! Ti prego!!!! da un maestro come te non mi sarei mai aspettato sta pecionata

Vista la semplicità del disegno va assolutamente pirografato

@ zitro:


Hai ragione, va pirografata.

Nb: il mordente esalta tutte le imperfezioni. Che in carena sono importanti. Ma il bello di una tavola autocostruita e' anche nel viaggio, non solo nell'arrivo.
E io, che sono un cinestetico puro, voglio che il viaggio si veda ;) .


Nb2: in realta fare la costruzione a 3 strati semplifica tutto.
- Non devi scavare ma solo ritagliare e incollare;
- Puoi dare facilmente lo scoop senza costruire lo scalo;
- Puoi calibrare la durezza accoppiarsi i giusti legni;
- Non devi laminare.

Vediamo se in vista dell'inverno....



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Pat ha scritto: Utilizzare questo sistema, o addirittura un sistema a tre strati come facevamo agli albori dell'autocostruzione consentirebbe di dare anche a dare un centimetro o due di scoop a prua, in modo da agevolare l'uso del'alaia nelle ondine.

Mah... ovviamente sarebbe da provare... ma una tavola a strati e' cmq molto rigida.... direi che il risultato sarebbe molto diverso...

basterebbe forse farla più sottile.

Tieni conto, in ogni caso, che l'alaia, anche con un pochino di rocker, sarebbe comunque dritta per un buon 70%. Credo sarebbe abbastanza difficile scendere sotto i 20 mm di spessore per ottenere la giusta rigidezza.
gli strati potrebbero essere (partendo dala carena) 6 + 4 + 6 + 4, oppure 6 + 4 + 4 + 4 + 4, oppure ancora 6 + 4 + 6 + 6.

dal 6 + 4 in basso ricavi con il semplice traforo il channel, che ti viene profondo 10.

Cosa sono questi 6 e 4?