Stavo aspettando di avere un poco di calma per raccontare il naufragio vissuto dal mare
ora comunque mi sempre il momento giusto per raccontare.
Meg ha da un poco il mio speed4 8, il tempo passa e lui continua a scarrocciare sottovento, il vento aumenta ed è quasi ON e con lui aumentano le onde e Meg decide "saggiamente" di tornare a piedi.
io gli vado incontro per aiutarlo oltrepassando il canale, mentre andavo pensavo di aiutarlo ad abbassare per poi tornare a piedi ma non so cosa mi abbia detto la testa nel momento che ho raggiunto Meg molto "poco saggiamente" gli dico di passarmi il kite
lui gentilmente mi va a recuperare la sua mako che era ancora più sottovento cosi vado in acqua pensando di risalire abbastanza velocemnte visto il tanto vento di quel momento.
il mare ribolle il vento è leggermente side ma quasi on, penso che la cosa migliore sia oltrepassare i frangenti per poi fare un bordo parallelo alla spiaggia fuori di essi per tornare velocemente davanti al camping.
naturalmente la direzione del vento non mi permette di uscire perpendicolarmente alla spiaggia e quindi per oltrepassare i frangenti sono costretto ad allontanarmi parecchio verso sud, quando sono fuori dai frangenti penso di essere oltre un km e mezzo dal camping e almeno 500 metri da riva qui le onde sono giganti penso oltre i 3 metri
a questo punto decido di invertire, mentre inverto arriva un gigante per ammortizzarne il passaggio piego le gambe e alzo le gioncchia
il tutore sbatte sulla scura e la apre!!!
in quel momento il vento è veramente tanto penso oltre i 35 nodi, il kite sbatacchia violentemente, recupero la barra chiudo la sicura (intanto il kite continua a sbatacchiare) aggancio il CL e provo a rilanciare mi accorgo subito che lo sbatacchiamento ha creato una matassa all'altezza della carrucola, l'esperienza mi dice che è una matassa impossibile da sbrigliare da sola, l'ala in acqua tira a bestia decido per sganciare.
a questo punto arrivano i 5 minuti peggiori di tutta la vicenda, sono arrivato al punto dove i mostri frangono, il kite in sicura tirato dal vento e soprattutto dalle onde mi strattona le onde mi travolgono.
Cerco di recuperare la barra per fare su i cavi e raggiungere il kite, ma appena tiro di un paio di metri la quinta arriva un tirone che mi strappa tutto dalle mani.... una.... due... tre volte niente non ci riesco e per di più rischio due volte che le dita rimangano strozzate nel cavo che va in tensione. Finchè vengo ancora una volta travolto da un'ondona la quinta o meglio l'HPleash mi si attorciglia ad una gamba ed un secondo dopo arriva il tirone da parte dell'ala, vengo tirato sott'acqua ma fortunatamente quasi subito la quinta si spezza e mi libera.
da questo punto in poi è una tranquilla passeggiata
ora le onde sono meno cattive, riesco anche a nuotare a dorso senza essere travolto, ho sempre con me la tavola di Meg mentre il kite se ne va per conto suo e io lo seguo con lo sguardo.
il vento cala drasticamente e ruota side cosi invece di spingermi verso riva mi porta ancora più lontano dal camping.
ora che sono tranquillo penso anche agli amici a terra, mi avranno visto? mi staranno seguendo dalla spiaggia? saranno preoccupati?
penso anche perchè non c'è nessuno in kite che mi è venuto a cercare/aiutare? e una mezza risposta me la sono data: il vento è calato il mare è tanto mosso tra chi è in spiaggia forse non c'è nessuno di grande esperienza che possa effettivamente fare qualcosa, meglio che non sia venuto nessuno.
Quando arrivo in spiaggia vedo in lontananza la sagoma di un tizio in muta, è Meg ed effettivamente nella sagoma lo riconosco anche perchè è il primo a cui penso visto che era quello più sottovento al momento del naufragio.
mi volto a guardare il mio kite è ancora almeno 200 metri in mare ed è tanto sottovento, mi volto di nuovo verso meg sono convinto che mi abbia visto.... sta camminando ancora verso di me , quindi poggio la tavola in verticale in modo che gli sia ben visibile e parto all'inseguimento del kite, purtroppo annebbiato dalla stanchezza non mi curo di meg certo che stia venendomi dietro invece lui non mi ha riconosciuto ed è tornato indietro a dare l'allarme.
io continuo a camminare sulla spiaggia in direzione SUD prima che il kite arrivi dalle parti della riva mi faccio almeno un altro Km......
il kite arriva sano e salvo ancora gonfio e con al massimo 10 litri di acqua all'interno. lo porto in spiaggia e vista la distanza che dovevo fare per tornare al camping decido di aspettare un poco cosi da recuperare le forze e allo stesso tempo aspettare che il kite asciughi un poco e sia meno pesante da trasportare.
10-15 minuti dopo impacchetto il kite e mi incammino verso il camping, ed ecco Meg che felicissimo di vedermi sano e salvo mi abbraccia calorosamente
a questo punto parte il segnale "sano e salvo" che attraverso le sentinelle disposte lungo i svariati km di spiaggia a distanza regolare raggiunge il camping
circa 35/40 minuti di camminata ci riportanto al punto di partenza.
Conclusioni:
Giubettino SEMPRE!!!!! specie in queste condizioni di mare.
Viste le brutte meglio mollare immediatamente tutto il kite, non avrei avuto neanche i 5 minuti di difficoltà.
una volta a terra sincerarsi che i compagni ti abbiano visto in salvo prima di andare a recuperare l'attrezzatura.