Aiuti in mare come gestirli
- Massimo Speed
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Re: Aiuti in mare come gestirli
Per me i consigli sono:
Mai allontanarsi troppo a largo.
Giubbino, caschetto trinciacavi sempre.
Se si avvista uno in difficoltà si fa un veloce passaparola e non lo si perde di vista.
Chi è a terra lo segue camminando sulla battigia.
Chi è in mare cerca di raggiungerlo con il kite.
Una volta raggiunto il naufrago, senza fare tante storie si libera competamente del kite e della tavola, tanto il vento prima o poi li riporta a riva (e se così non fosse chi se ne frega).
Ci si attacca al trapezio del kiter e ci si fà trasportare a riva.
N.B: L'operazione di recupero in mare va fatta solamene da persone capaci ed esperte altrimenti poi ce ne sono 2 da salvare.
Qullo che non mi è piaciuto in questa vicenda è che chi si è accorto di quello che stava succedendo al Toppy abbia preso un pò troppo alla leggera la situzione, pobabilmente confidando nella gande esperienzae capacità di Fabrizio.
Prox volta cerchiamo di fare di meglio.
Vero è che il vento da prima era fortissimo ed ha costreto tutti quelli in mare a rientrare.
Poi è calato a zero e quindi con il kite non si andava da nessuna parte.
Ma quando sono venuto a cercare gente per andarlo a cercare da terra solo in 4 mi hanno seguito e sinceramente ho pensato: "spiritofoil una s..a ".
Prox volta, sopratutto con un mare così facciamo meglio e diamoci delle regole.
A largo non si esce e se qualcuno è in difficoltà stabiliamo un piano di recupero; che a mio avviso già quello sopradescritto è ok.
Io al Toppy ci tengo, sopratutto ora che ha capito che cos'è la rostinciana alias rosticciana
Mai allontanarsi troppo a largo.
Giubbino, caschetto trinciacavi sempre.
Se si avvista uno in difficoltà si fa un veloce passaparola e non lo si perde di vista.
Chi è a terra lo segue camminando sulla battigia.
Chi è in mare cerca di raggiungerlo con il kite.
Una volta raggiunto il naufrago, senza fare tante storie si libera competamente del kite e della tavola, tanto il vento prima o poi li riporta a riva (e se così non fosse chi se ne frega).
Ci si attacca al trapezio del kiter e ci si fà trasportare a riva.
N.B: L'operazione di recupero in mare va fatta solamene da persone capaci ed esperte altrimenti poi ce ne sono 2 da salvare.
Qullo che non mi è piaciuto in questa vicenda è che chi si è accorto di quello che stava succedendo al Toppy abbia preso un pò troppo alla leggera la situzione, pobabilmente confidando nella gande esperienzae capacità di Fabrizio.
Prox volta cerchiamo di fare di meglio.
Vero è che il vento da prima era fortissimo ed ha costreto tutti quelli in mare a rientrare.
Poi è calato a zero e quindi con il kite non si andava da nessuna parte.
Ma quando sono venuto a cercare gente per andarlo a cercare da terra solo in 4 mi hanno seguito e sinceramente ho pensato: "spiritofoil una s..a ".
Prox volta, sopratutto con un mare così facciamo meglio e diamoci delle regole.
A largo non si esce e se qualcuno è in difficoltà stabiliamo un piano di recupero; che a mio avviso già quello sopradescritto è ok.
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Re: Aiuti in mare come gestirli
Ho letto tutto il post e la dissaventura capitata a Toppy.
Comunque a livelo generale, leggasi aiuto in mare come gestirli, concordo su due cose:
il kite è, dopo la moto d'acqua, il miglior mezzo di salvataggio (sempre che il vento non sia girato da terra e allora in qual caso si può fare poco o addiritura rischiare in due o più)
il giubbino salvagente in quelle condizioni andrebbe sempre indossato (e sfatiamo una volta per tutte la diceria che non ti permette di immergerti in caso di onda alta, non siamo ne con le onde oceaniche e cmq con una muta da 4/3mm non è poi tanto agile infilarsi sotto le onde)
Dato che oramai in 8 anni di kite una certa esperienza di salvataggi o aiuti in mare-lago ne ho accumulati, sicuramente la prima regola, ignorata da tanti purtroppo, è dare sempre un occhio a chi ci sta attorno se ci possono essere situazioni di pericolo o richiesta di aiuto specialmente col mare incasinato e vento medio forte.
La cosa da fare anche da chi non ha esperienza è avvicinarsi alla persona in difficolta e dopo aver approfondito la situazione, se c'è l'esigenza farlo attaccare dietro al proprio trapezio e tutti e due in bodydrag (magari usando la tavola tenuta per una mano come deriva) farsi tirare dal kite verso riva, ci vorrà un pò di tempo ma alla fine magari molto sottovento ci si arriva a terra.
Poi se il salvato non ha materiali con se si può farlo attaccare con tutte e due le mani dietro al trapezio o con un leash e allora andare con tavola ai piedi stando leggementi accovacciati per non affaticare molto il naufrago.
Avere sempre con se un coltellino tagliacavi, può servire per se stessi ma anche per tagliare i cavi allo sfortunato insalamato
Non aver paura in certi situazioni impegnative o di pericolo ad abbandonare l'atrezzatura che può diventare un'ancora o impedimento al nuoto e-o al rientro; è vero però che in alcune occasioni kite o tavola possono dare comunque un aiuto al galleggaimento in arrivo dei soccorsi.
Ovviamente se si vuole che qualcuno ci tenga d'occhio (e viceversa) non allontanarsi troppo dal gruppo o andare fuori da soli con mare impegnativo, infatti a Capalbio ho rinunciato in un paio di occasioni ad andare su quei ondoni belli grossi al largo perchè abbastanza sottovento e con quasi nessuno in giro.
Per la gestione a terra in effetti a volte non è che si possa fare molto oltre a tenere d'occhio il malcapitato e chiamare qualcuno o la capitaneria, che però arriva dopo un bel pò di tempo.
Per avere in caso di questi raduni, moto d'acqua soccorsi ecc. la vedo un pò complessa e non semplice da gestire, in fondo ogni volta che usciamo siamo prima di tutto noi stessi preparati e consci di far dell'autosoccorso, di contare sugli amici e di darci sempre un occhio tra chi si è in acqua che è la cosa più importante, perchè come detto oggi può capitare a me e domani a te
Comunque a livelo generale, leggasi aiuto in mare come gestirli, concordo su due cose:
il kite è, dopo la moto d'acqua, il miglior mezzo di salvataggio (sempre che il vento non sia girato da terra e allora in qual caso si può fare poco o addiritura rischiare in due o più)
il giubbino salvagente in quelle condizioni andrebbe sempre indossato (e sfatiamo una volta per tutte la diceria che non ti permette di immergerti in caso di onda alta, non siamo ne con le onde oceaniche e cmq con una muta da 4/3mm non è poi tanto agile infilarsi sotto le onde)
Dato che oramai in 8 anni di kite una certa esperienza di salvataggi o aiuti in mare-lago ne ho accumulati, sicuramente la prima regola, ignorata da tanti purtroppo, è dare sempre un occhio a chi ci sta attorno se ci possono essere situazioni di pericolo o richiesta di aiuto specialmente col mare incasinato e vento medio forte.
La cosa da fare anche da chi non ha esperienza è avvicinarsi alla persona in difficolta e dopo aver approfondito la situazione, se c'è l'esigenza farlo attaccare dietro al proprio trapezio e tutti e due in bodydrag (magari usando la tavola tenuta per una mano come deriva) farsi tirare dal kite verso riva, ci vorrà un pò di tempo ma alla fine magari molto sottovento ci si arriva a terra.
Poi se il salvato non ha materiali con se si può farlo attaccare con tutte e due le mani dietro al trapezio o con un leash e allora andare con tavola ai piedi stando leggementi accovacciati per non affaticare molto il naufrago.
Avere sempre con se un coltellino tagliacavi, può servire per se stessi ma anche per tagliare i cavi allo sfortunato insalamato
Non aver paura in certi situazioni impegnative o di pericolo ad abbandonare l'atrezzatura che può diventare un'ancora o impedimento al nuoto e-o al rientro; è vero però che in alcune occasioni kite o tavola possono dare comunque un aiuto al galleggaimento in arrivo dei soccorsi.
Ovviamente se si vuole che qualcuno ci tenga d'occhio (e viceversa) non allontanarsi troppo dal gruppo o andare fuori da soli con mare impegnativo, infatti a Capalbio ho rinunciato in un paio di occasioni ad andare su quei ondoni belli grossi al largo perchè abbastanza sottovento e con quasi nessuno in giro.
Per la gestione a terra in effetti a volte non è che si possa fare molto oltre a tenere d'occhio il malcapitato e chiamare qualcuno o la capitaneria, che però arriva dopo un bel pò di tempo.
Per avere in caso di questi raduni, moto d'acqua soccorsi ecc. la vedo un pò complessa e non semplice da gestire, in fondo ogni volta che usciamo siamo prima di tutto noi stessi preparati e consci di far dell'autosoccorso, di contare sugli amici e di darci sempre un occhio tra chi si è in acqua che è la cosa più importante, perchè come detto oggi può capitare a me e domani a te
- poldo
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Re: Aiuti in mare come gestirli
quoto in tutto l'esperto Motion (Sottomarina docet)
aggiungo che, in condizioni di caduta in mezzo a grosse onde e vento on o sideon, meglio mollare il kite (o almeno metterlo in sicura) per non prendere i tironi del kite quando un' onda gli entra dentro.
io questo wknd nn avevo il giubbetto ma ho fatto male viste le condizioni del mare ed il meteo ballerino
e poi occhio ad uscire in condizoni molto side o con previ incerte, se gira sideoff o off è una brutta storia
aggiungo che, in condizioni di caduta in mezzo a grosse onde e vento on o sideon, meglio mollare il kite (o almeno metterlo in sicura) per non prendere i tironi del kite quando un' onda gli entra dentro.
io questo wknd nn avevo il giubbetto ma ho fatto male viste le condizioni del mare ed il meteo ballerino
e poi occhio ad uscire in condizoni molto side o con previ incerte, se gira sideoff o off è una brutta storia
onde e vento!
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Re: Aiuti in mare come gestirli
... aggiungerei all'attrezzatura anche un fischietto ( di quelli per l'acqua) che può servire per avvisare di essere in pericolo (ed evitare di essere fraintesi..... quando ci si sbraccia).
- pfvas
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Re: Aiuti in mare come gestirli
Bravo un piccolo oggetto con una grande utilità, costa due lire non occupa spazio ma quando lo usi si fa sentirepiergiorgio ha scritto:... aggiungerei all'attrezzatura anche un fischietto ( di quelli per l'acqua) che può servire per avvisare di essere in pericolo (ed evitare di essere fraintesi..... quando ci si sbraccia).
Ottimo consiglio
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Re: Aiuti in mare come gestirli
ma il fischio arriva sufficientemente lontano?
- Massimo Speed
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Re: Aiuti in mare come gestirli
Anche io quoto Motion in tutto.Motion ha scritto: Per avere in caso di questi raduni, moto d'acqua soccorsi ecc. la vedo un pò complessa e non semplice da gestire, in fondo ogni volta che usciamo siamo prima di tutto noi stessi preparati e consci di far dell'autosoccorso, di contare sugli amici e di darci sempre un occhio tra chi si è in acqua che è la cosa più importante, perchè come detto oggi può capitare a me e domani a te
Compreso quanto citato sopra.
Basta organizzarci con un minimo di regole improntate alla sicurezza.
Magari per il prox incontro lo facciamo.
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Re: Aiuti in mare come gestirli
Toppy, sono felice che te la sia cavata! Ti capisco mooolto bene.Toppy ha scritto: il mare ribolle il vento è leggermente side ma quasi on, penso che la cosa migliore sia oltrepassare i frangenti per poi fare un bordo parallelo alla spiaggia fuori di essi /
naturalmente la direzione del vento non mi permette di uscire perpendicolarmente alla spiaggia e quindi per oltrepassare i frangenti sono costretto ad allontanarmi parecchio verso sud, quando sono fuori dai frangenti penso di essere oltre un km e mezzo qui le onde sono giganti penso oltre i 3 metri
a questo punto arrivano i 5 minuti peggiori di tutta la vicenda,
Ma almeno a te la sicura s'è rotta subito e ti ha limitato i moby-dick...e sei riuscito a tornare con le tue gambine.
Sganciare e NO handelpass leash! Con le onde son da abolire!!!
Andare a cercare un kiter kilometri sottovento con 35nodi onshore e 3mt d'onda, comunque..non è da tutti. O meglio, recuperarlo e portarlo in salvo nno è così facile come dirlo, ci va molta attenzione, soprattutto alle condizioni fisiche del malcapitato.
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Re: Aiuti in mare come gestirli
in 3 metri di onda da vento on (che frange e chiude anche al largo?) sgancia e basta. leash compreso. Se non riparte in qualche tentativo fatto bene, come prende la prima ondata grossa... considera seriamente che diventa un tuo nemico, ti userà per pesca alla traina. quindi sfanculalo proprio, LEASH COMPRESO! PRega che qualcuno intanto ti abbia visto e muoviti lontano dalle linee. La tua unica amica sarebbe la tavola, (surf, leash si!) se galleggiante, ma pure in TT potrebbe darti un filo di appoggio e portanza con le onde, per tornare a riva. Altra cosa..difficile da capire quando sei la a mollo, è la corrente. Con onda spesso si formano di fiumi di riflusso contro i quali è disumano nuotare, ti sfinisci e anneghi. Magari 30mt a destra la corrente portava a riva... è cosa giusta valutare la costa PRIMA di entrare, o mentre plani col kite.ErPiotta71 ha scritto:Direi che hai avuto una bell'avventura! ! !
Da qui ho capito che con il mare molto mosso è inutile provare ad avvolgere i cavi attorno alla barra.
Visto che con il foil, una volta messo ammollo diventa praticamente impossibile rilanciare in aria.
Nel caso di un pump mi chiedo se si può tentare di rilanciare o è sempre meglio scanciare?
Di sicuro mai avvolgere il cavo che forse è pure peggio del foil!
Comunque questo non è il topic del self rescue..
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Re: Aiuti in mare come gestirli
Ho letto con interesse , esprimo alcune mie opinioni :
I soccorsi in questo caso la capitaneria in una situazione del genere non esiste motivo di non chiamarla ( è il loro lavoro )se escono per niente meglio.
Come in tutti gli sport con rischi non ci si inventa niente sul momento ,quindi bisogna sapere cosa fare "sfruttiamo l'occasione per stilare un manuale"
In situazioni veramente di estrema emergenza solo chi conosce le procedure può vincere il panico
Toppy le conosceva per fortuna .
Per esperienza in situazioni dove ci sono amici ,esperti,gare,raduni ( mi riferisco anche ad altri sport )i rischi che sembrano più improbabili invece si amplificano.Tutti ci sentiamo più tranquilli ad osare ed è più facile che si prendono rischi maggiori.
Da quando ho iniziato a fare Kite insisto nel dire che manca sensibilità e metodo sul tema sicurezza .....Facciamo qualcosa ,attingiamo da altri sport e portiamo ognuno le proprie esperienze c'è molto da fare.
I soccorsi in questo caso la capitaneria in una situazione del genere non esiste motivo di non chiamarla ( è il loro lavoro )se escono per niente meglio.
Come in tutti gli sport con rischi non ci si inventa niente sul momento ,quindi bisogna sapere cosa fare "sfruttiamo l'occasione per stilare un manuale"
In situazioni veramente di estrema emergenza solo chi conosce le procedure può vincere il panico
Toppy le conosceva per fortuna .
Per esperienza in situazioni dove ci sono amici ,esperti,gare,raduni ( mi riferisco anche ad altri sport )i rischi che sembrano più improbabili invece si amplificano.Tutti ci sentiamo più tranquilli ad osare ed è più facile che si prendono rischi maggiori.
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Re: Aiuti in mare come gestirli
Concordo in tutto con Lantonio,
dalla prossima volta sarà utile concordare ed adottare delle procedure con ruoli, compiti ed eventuali attrezzature
tipo una ciambella con 10m di cima
dalla prossima volta sarà utile concordare ed adottare delle procedure con ruoli, compiti ed eventuali attrezzature
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Re: Aiuti in mare come gestirli
pfvas ha scritto:Non resisto non resisto
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Re: Aiuti in mare come gestirli
Quoto massimo in tutto, mi permetto pero' di aggiungere che non e' stata una mancanza di interesse in spiaggia o voglia nell'eventuale soccorso da parte di chi era in spiaggia ma semplicemente mancanza di comunicazione e di informazione come spesso avviene in queste occasioni. Chi ha visto cosa non ha avuto modo di comunicare nel modo giusto e nelle giuste tempistiche tant'e' vero che quando e' arrivato bb615 e ci ha avvertito dell'emergenza io e credo cip siamo corsi allo stabilimento vicino e 5 minuti la moto d'acqua era gia' accesa e col carrello che entrava in acqua.Massimo Speed ha scritto:Per me i consigli sono:
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Per fortuna poi non e' stato necesario.
Io direi che, come avete gia' detto, e' importante individuare le persone che a turno osservano, importante e' fare una tabella di numeri telefonici completa che si da ad inizio evento con la quale avere un contatto diretto con le persone che si muovono alla ricerca di persone in difficolta. Ricordo che al momento del soccorso il vento era calato moltissimo, l'opzione prendo il kite e vado in soccorso e' nobile ma poco possibile in quei casi e invece che 1 in mare diventano 2 persone da soccorrere.
"Si vis pacem, para bellum"
Libro III
Epitoma rei militaris
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"VSQVE AD FINEM"
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