Salve, mi chiamo Michele e sono quasi 4 settimane che non tento una virata.
Eh si, avevo la priorità di imparare a fare (quasi) "senza problemi" le inversioni veloci per poter evitare natanti od altro in situazioni a rischio.
Le ultime settimane non ho scritto niente ma mi sono esclusivamente dedicato alle strambate in foiling.
Ho capito come fare dal lato buono, da heelside a toeside e da toeside a heelside, e poi ho "trasferito" anche al lato cattivo.
E finalmente ci sono arrivato.
Se non riesco a farle in foiling la tavola tocca un attimo l'acqua (tipicamente al lasco prima del cambio di mura) e poi risalgo subito.
Ora finalmente posso "navigare" in foiling con continuità, facendo quando serve un veloce cambio di piedi a tavola bassa.
Fondamentale (per me):
- il tiro del kite, che richiamo bruscamente verso l'alto (no downloop) dopo averlo abbassato leggermente in finestra nel momento in cui inizio a lasciare
- seguire come dei cagnolini il tiro del kite a tavola quasi piatta lasciandosi trainare per poi richiudere l'andatura sulle nuove mura e riprendere una leggera opposizione
Sapete qual'era il problema?
Il mio caschetto è un po' lasco (o è di una misura di troppo, oppure ho il cervello piccolo) e mi copriva la visuale del kite quando passava allo zenith con poco tiro.. non sentendo il kite alla barra non riuscivo a direzionare bene la tavola per seguirlo.
Sistemato il casco e riottenuto il controllo visivo del kite (allo zenith).. riuscendo a seguirlo con gli occhi riuscivo anche ad andargli dietro con la tavola.
Una minchiata.. che mi è servita come passaggio intermedio.
Ora il kite non lo guardo più perchè lo richiamo talmente forte da sentirlo sulla barra.
Strambata (o carvata) strettissima o larga, mi viene un pò di tutto.
Una su 10 la canno e cado, ma ci sta.
E quindi ieri all'ultimo bordo ho ritentato un paio di virate a piantone basso.. disastro.
Mi sono appena riletto tutti i commenti delle ultime pagine (ronni, silver) e ora "attacchiamo" la virata.
Cambio piedi in foiling: ho qualcosa da condividere.
Ho capito il mio problema.
Mi sono abituato a tenere il piede anteriore (in strap anteriore sopravento) ben sopravento con il tallone vicino al bordo tavola.
E di conseguenza il piede posteriore, per controbilanciare, mi sono abituato a tenerlo molto sottovento (nella metà sottovento della tavola con le dita vicine al bordo).
Gestendo il peso su piede anteriore/posteriore controllo l'inclinazione laterale della tavola.
E così' quando alzavo il piede posteriore per metterlo nella strap anteriore sottovento, mi ritrovavo tutto il peso sull'anteriore che essendo tutto sopravento mi faceva inclinare improvvisamente la tavola con perdita di controllo.
Per quello, inconsciamente, facevo fare il movimento del bruco al piede posteriore, per poterlo spostare e contemporaneamente mantenere il peso sulla semitavola sopravento.
Me la sono spiegata?
Ora ho riassettato i piedi più centrali, sia quello anteriore infilandolo di più nella strap, sia quello posteriore rimettendolo esattamente sull'attacco del piantone.
Così facendo se alzo uno dei due piedi, quantomeno l'assetto trasversale rimane inalterato.
Assetto trasversale che ora ri-controllo con lo spostamento del peso con la parte medio/alta del corpo.
E quindi, a tempo debito, riprenderò le prove di cambio piede in foiling con il nuovo assetto.
Ora tocca alla virata.
Facciamo una cosa alla volta.
Ho ancora tutto settembre per provarci, e speriamo di chiudere la stagione portando a casa anche questo piccolo risultato/soddisfazione.
L'ultima tappa, quando in foiling farò tutto, sarà lo strapless.
Immagino che saremo nel 2019.