Re: Prime perturbazioni e primi incidenti
Inviato: 27/11/2019, 12:00
quoto il pensiero e concordo con l'approssimazione che i kiters oggi ed i windsurfisti prima, davano ( io per primo) alla preparazione per le condizioni che tutti cerchiamo ....vento forte ed onde formate00gabri00 ha scritto:Mi spiace forse aver scritto una cosa del genere. Contraddittoria. Che forse nn va alla fine scritta x nn dare cattivo esempio ? Ne son consapevole. Forse da splittare in altra discussione?
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Michi, non lo si dice dopo. Lo si deve cercar di capire prima a mio parere . Chi farà parapendio forse lo può spiegare bene , visto che in quel campo spesso nn si può scherzare. Le condizioni le puoi interpretare con buon margine. Poi come ho gia detto ,la certezza non ce lhai mai.
Su praticamente OGNI incidente c'è un errore di valutazione. Errore valutazione misto a sfortuna , in certi casi.
alzo una 5m in 35 nodi , mare over 1 metro molto formato (1 metro vero , con set molto ravvicinati basta e avanza purtroppo ) peggio se con scogli sottovento ecc... bene. Prendo coscienza della condizione e dovrei sapere a cosa vado incontro fisicamente in un wipeout. Visto che le centrifughe arrivano anche ai professionisti. Ma il problema personalmente che noto , è che ormai è la norma alzare un ala con "pilota automatico " contando sul materiale e il fatto che con il kite , se sfrutti il momento buono , con due downloop puoi ritrovarti velocemente oltre la lineup. È facile. È facile uscire in kite in generale rispetto a altri mezzi . Non nascondiamoci. Altrimenti saremmo tutti ancora al Windsurfer 1980 .
Il punto , parlando di una qualsiasi uscita wave , è cercare di nn essere frullati dall'onda in malo modo e mettersi nei casini . E sembra contradditorio , ma più fai duck dive profonda , buttandosi il più possibile giù, più risalirai veloce e nn verrai trascinato e frullato .
Ovvio che ciò nel kite , avviene quando hai già casini e ti sei svincolato (anche se fino a 0.5 m nn troppo potente io la sto iniziando a fare anche con l'ala in aria. Esperimenti )
Discorso salvagente :
Provate a mettervi un vero salvagente che sostiene (no impact vest ). E entrate con soli 0.5 m ravvicinati .Impossibile nuotare , in balia degli elementi e a ogni set venite frullati senza pietà. A questo aggiungi il fatto che , se nn abituati , inizierete a andare su diversi livelli di panico. Ecco. Forma fisica , abitudine a certe condizioni, allenamento e scelta del rischio ti dovrebbero far stare "tranquillo" anche senza salvagente. E se mai , sapendo di nn averlo , andare lontani ben prima del limite massimo delle proprie forze x riuscire a tornare a riva.
Personalmente negli ultimi due anni , avvicinato al surf da onda, più parlo con quello bravi , più capisco che il vero allenamento è stare in acqua , prendere gradualmente onde in testa , avere una capacità di reagire al wipeout positiva, fiato esercizi mirati a secco e buona ottima condizione fisica . e il tutto va davvero ponderato gradualmente. Non ci si può inventare dei Kelly Slater in quel campo per fortuna. Il fisico cede sicuramente prima . E in condizioni più toste , se non sei all'altezza, lo scopri velocemente.
Detto questo , le duck dive , anche senza tavole bisogna saperle fare. E vi assicuro che 1.5 metri veri dovrebbero far spaventare un buon 80 % dei surfisti . È tanta roba. Spesso leggo di uscite con altezze d'onda improponibili. A patto che i metri dichiarati siano davvero reali , ovvio che ci puoi uscire . Nessuno te lo vieta. Ma la domanda da farsi prima di uscire : se mi mangia , riuscirò a gestire il wipeout ?
gabri dice molto bene ..un onda di 1 metro vero è tanta roba se ci coglie impreparati o se si associa ad un po di sfiga...
io sto approcciando al surf da onda ....e dopo solo due wend di frullate negli schiumotti di 50 cm, intanto ho migliorato molto la reazione all'apnea e soprattutto ho preso coscienza dei miei intollerabili limiti fisici ....sono nato al mare, vado in acqua in tutti i modi da quando ho 5 anni ..a 53 devo reimparare molte cose del nuoto e della mia acquaticità ...
meglio tardi ....
Consiglio a tutti la visione di Chasing Mavericks, pellicola per niente scontata e poco americana, con dei contenuti attinentissimi a questo post....tecnicamente di alto livello.....
non spoilero ma vi anticipo che affrontare il mare e le onde, significa capire, e quindi gestire non quanto siano grandi, quella è roba che fanno tutti....ma è mandatorio (come dice il buon carlvader) avere contezza del sotto e dell'intorno ..di ciò che non si vede ..fondale, correnti, forma della costa, dinamiche complesse e per niente banali ...
che salvano la vita se si conoscno o le tolgono se si sottovalutano....
concentratevi sul pezzetto dove si parla di "tapis rulant"....
ma più di tutto sul fotogramma dove "la rinuncia" ad uscire ed ed a prendere la line-up...da parte di alcuni surfisti local è al contrario di ciò che accade spesso da noi pinguini europei... onorevole ...saggia ...piuttosto che mettere in pericolo la propria pelle per fare l'uscita della vita....
buona visione e grazie per aver aperto questo ottimo post