Maui chronicles 2014
Inviato: 29/10/2014, 7:20
Ciao a tutti. Prima di iniziare il racconto di questi primi tre giorni trascorsi alle Hawaii vorrei ricordare un caro amico con il quale ho condiviso innumerevoli avventure nelle acque di Maui, l’ex pilota di F1 Andrea De Cesaris ha perso la vita con la sua moto in un tremendo incidente stradale alle porte di Roma. Era un windsurfista accanito, abile e coraggioso, abbiamo condiviso insieme swell giganti a Kuau ed Ho’okipa. Quest’anno doveva essere di nuovo a Maui con noi. Caro Andrea non ti dimenticheremo mai, il mio primo pensiero nell’Oceano sarà per te.
IL VIAGGIO
E’ un viaggio lungo che richiede oltre 20 ore di volo complessive. Si insegue la luce e si risale il fuso orario di 11 ore. Al solito con mio fratello Marco ho deciso di volare con la Lufthansa e la consociata nella Star Alliance, la United. Roma/Francoforte/San Francisco/Kahului Maui, queste le tratte.
La levataccia notturna delle 02,30 viene facilmente superata dall’entusiasmo della partenza, un rito che si ripete da 21 anni! In questa occasione porto con me una nuova tavola da windsurf, lo Starboard Wave Quad 87, mi servirà nelle giornate di vento leggero ed onda grossa. Le pratiche al check in si svolgono rapidamente grazie anche al fatto che lo avevamo effettuato preventivamente via web. Finalmente, dopo il caffè di rito a Fiumicino, si parte per Francoforte.
L’atterraggio nella città tedesca è uno dei più duri che abbia mai sperimentato! Avendo esperienza di pilotaggio non capisco per quale motivo il pilota, in condizioni meteo ideali, abbia impattato la pista con quella violenza imbardando a sinistra. A dire il vero avevo notato che la velocità di discesa era parecchio accentuata, facendolo notare anche a mio fratello. Alcuni urli in cabina hanno sottolineato quel momento. Credo che l’Airbus A 321 meriti una bella revisione al carrello! In men che non si dica ci imbarchiamo sul fantastico Airbus A 380 un velivolo moderno, fantastico e confortevole. Le 11 ore che ci portano sulla costa occidentale degli USA trascorrono al meglio grazie anche ad un sistema multimediale, unico per ogni posto, ricco di contenuti (inclusi film in italiano per chi non li vuole ascoltare in inglese).
A San Francisco le pratiche di immigrazione vengono svolte, tutto sommato, velocemente e vista la fila apparentemente molto lunga mi sarei aspettato di peggio. Adoro San Francisco è una città fanastica e la Bay Area uno dei luoghi più affascinanti al mondo. Oggi la costa è colpita da una swell pazzesca. Durante l’avvicinamento riesco a vedere Mavericks......questo mitico spot è “going off”! Mi immagino già Flea, Skindog, Jeff Clark e gli altri mitici surfisti che frequentano lo spot in acqua!
Verso le 16,30 il Boeing 737 400 della United decolla alla volta di Maui. La turbolenza, durante il volo, è a tratti molto accentuata e l’uso delle cinture di sicurezza viene richiesta dal comandante durante gran parte del volo, ma il peggio deve ancora venire.
Durante il final approach a Kahului ed a quota molto bassa il velivolo, a causa della fortissima turbolenza, subisce scossoni impressionanti, una hostess quasi cade. Poi il pilota mostra tutta la sua abilità nella fase finale dell’atterraggio posando il Boeing in pista con grande dolcezza . Sapremo più tardi che quel giorno due aerei di linea avevano abortito l’atterraggio ripetendo la procedura. Insomma in questo viaggio di andata non ci siamo fatti mancare nulla!
EBOLA?
Mah, mi aspettavo la consueta psicosi già notata negli aeroporti ai tempi della Sars. Nulla di tutto questo, ho visto passaporti in bocca ed altri atteggiamenti che non parevano certo consoni ad un clima di emergenza.
Aloha and Godspeed
IL VIAGGIO
E’ un viaggio lungo che richiede oltre 20 ore di volo complessive. Si insegue la luce e si risale il fuso orario di 11 ore. Al solito con mio fratello Marco ho deciso di volare con la Lufthansa e la consociata nella Star Alliance, la United. Roma/Francoforte/San Francisco/Kahului Maui, queste le tratte.
La levataccia notturna delle 02,30 viene facilmente superata dall’entusiasmo della partenza, un rito che si ripete da 21 anni! In questa occasione porto con me una nuova tavola da windsurf, lo Starboard Wave Quad 87, mi servirà nelle giornate di vento leggero ed onda grossa. Le pratiche al check in si svolgono rapidamente grazie anche al fatto che lo avevamo effettuato preventivamente via web. Finalmente, dopo il caffè di rito a Fiumicino, si parte per Francoforte.
L’atterraggio nella città tedesca è uno dei più duri che abbia mai sperimentato! Avendo esperienza di pilotaggio non capisco per quale motivo il pilota, in condizioni meteo ideali, abbia impattato la pista con quella violenza imbardando a sinistra. A dire il vero avevo notato che la velocità di discesa era parecchio accentuata, facendolo notare anche a mio fratello. Alcuni urli in cabina hanno sottolineato quel momento. Credo che l’Airbus A 321 meriti una bella revisione al carrello! In men che non si dica ci imbarchiamo sul fantastico Airbus A 380 un velivolo moderno, fantastico e confortevole. Le 11 ore che ci portano sulla costa occidentale degli USA trascorrono al meglio grazie anche ad un sistema multimediale, unico per ogni posto, ricco di contenuti (inclusi film in italiano per chi non li vuole ascoltare in inglese).
A San Francisco le pratiche di immigrazione vengono svolte, tutto sommato, velocemente e vista la fila apparentemente molto lunga mi sarei aspettato di peggio. Adoro San Francisco è una città fanastica e la Bay Area uno dei luoghi più affascinanti al mondo. Oggi la costa è colpita da una swell pazzesca. Durante l’avvicinamento riesco a vedere Mavericks......questo mitico spot è “going off”! Mi immagino già Flea, Skindog, Jeff Clark e gli altri mitici surfisti che frequentano lo spot in acqua!
Verso le 16,30 il Boeing 737 400 della United decolla alla volta di Maui. La turbolenza, durante il volo, è a tratti molto accentuata e l’uso delle cinture di sicurezza viene richiesta dal comandante durante gran parte del volo, ma il peggio deve ancora venire.
Durante il final approach a Kahului ed a quota molto bassa il velivolo, a causa della fortissima turbolenza, subisce scossoni impressionanti, una hostess quasi cade. Poi il pilota mostra tutta la sua abilità nella fase finale dell’atterraggio posando il Boeing in pista con grande dolcezza . Sapremo più tardi che quel giorno due aerei di linea avevano abortito l’atterraggio ripetendo la procedura. Insomma in questo viaggio di andata non ci siamo fatti mancare nulla!
EBOLA?
Mah, mi aspettavo la consueta psicosi già notata negli aeroporti ai tempi della Sars. Nulla di tutto questo, ho visto passaporti in bocca ed altri atteggiamenti che non parevano certo consoni ad un clima di emergenza.
Aloha and Godspeed