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Neve: Trasformata / Ghiacciata / Ventata / Sparata ( quindi un bel test )
C'era vento.. ma non si arrivava al posto dove fanno snowkite ( a meno di voler scarpinarsela per km e km )
Così mi sono dedicato al test del materiale nuovo, dopo anni ho cambiato tavola attacchi e scarponi, sperando possa interessare ai tavolari.. ( ho precisato cosa vendo e non vendo giusto per trasparenza, la mia intenzione è dare un'opinione su materiali poco conosciuti e/o difficilmente testabili)
Partiamo dagli scarponi:
Salomon F22, misura 46 1/3
Li ho scelti perchè volevo ridurre la lunghezza della scarpa ( sono lunghi come un 44 e qualcosa ) e volevo uno scarpone rigido e tosto.
Premetto che uso Salomon da anni perchè sembrano fatti su misura per il mio piede ( secco e lungo), sono sobri vcome costruzione e credo abbiano un rapporto qualità / prezzo altissimo.
Detto questo.. sono rigidi .. davvero rigidi..
Hanno la suola sottile e quindi trasmettono tutto all'istante.. può essere un bene o un male dipende dai gusti.
Mi stringevano leggermente sui malleoli ( molto puntuti) ma alla sera non avevo nessuna lacerazione ( successo varie volte con scarponi nuovi) e quindi immagino che debbano solo un po' cedere.
Feeling spettacolare, sembra di avere dei rigidi disfatti.. ovviamente è un soft, ma per conduzione si avvicina moltissimo, preciso, sensibile, compatto.
Il piede è cementato dentro, appena si carica il back inverte all'istante, e la linguona è giustamente rigida per rendere velocissimo passare in front.
Insomma esattamente quello che cercavo, tranne il grip della suola che è stato sacrificato per dare compattezza.. e sul ghiaccio si scivola come con le scarpe da tennis.. (I miei Maori tenevano molto di più)
PS: Se cercate scarponi morbidi e fiappi per jibbing and co.. cercate altro.
PS2: Non vendo scarponi
Attacchi :
Union Atlas
Ne sentivo parlare ovunque e quindi mi sono lasciato tentare .. anche se ho sempre adorato l'accoppiata attacchi -scarponi della stessa marca, ma gli attacchi Salomon avevano qualche difetto di durata sulle cinghie dentate e sui cricchetti.
Detto questo.. sono leggeri ma non ho urlato al miracolo, stasera li peso e vi dico.
Sono fatti bene, si vede lo studio ma soprattutto non si sentono ai piedi
La cosa che mi ha realmente stupito è stata questa.. io sono abituato a tirare gli attacchi alla morte e normalmente dopo qualche pista inizio ad aprire l'anteriore perchè mi si ferma la circolazione.
Beh.. stretti alla mattina, e tirato il posteriore ad ogni discesa.. non ho sentito nessun punto di pressione, praticamente avevo i piedi incollati alla tavola e le strap non esistevano.
Base ammortizzata senza essere molle, filtra benissimo le vibrazioni e ben si accoppia con la suola bassa degli F22
Piccola miglioria che farei.. l'Hi back posteriore è bello alto e tramette benissimo, ma ad alta velocità ho avuto la sensazione che flettesse e pompasse un pò troppo.. ci studierò..
PS: Vendo Union ma non ho + questo modello
Tavola:
Arbor Roundhouse 166
Tralasciando l'estetica che personalmente mi fa impazzire, ero molto curioso di provarla sulla neve mista, ma andiamo per gradi.
La Arbor ha varie linee di camber o Rocker, ottimizzate ( a parer loro) per le varie funzioni.
Io ho scelto la versione da piedoni e con rocker ( la stessa c'è anche col camber) perchè mi sembrava una bella trovata il sistema grip tech ( in pratica le lamine si allargano in 2 "gobbe" esattamente sotto gli attacchi sia in front che in back.
La cosa è simile al Magnetraction di Libtech/Gnu/Rossignol che però di gobbe ne ha 3 o 5 in base , o il Frostbite di Burton che è molto simile al Griptech ma meno pronunciato.
A parte le pippe tecniche che mi sono fatto..
la prima sensazione è stata stranissima.. Appena messa la prima cosa che ho notato è stata che la tavola da ferma.. non sta ferma
cioè col camber dai un minimo di pressione e ti attacchi li scarponi anche stando in piedi, con questa no.. perchè fulcra nel mezzo e comunque tu ti metta fai la trottola.. a meno di non essere in una buca o sul piano perfetto.Partenza, accelera in fretta, bene la soletta sinterizzata con sciolina infusa funziona ( e non si può dire per tutte le solette nuove di fabbrica) prima curva in front, mi prende alla sprovvista, mano a terra per recuperare ed evitare la sicura facciata.
-Prima differenza tra rocker e camber, inserimento in curva immediato e seza sforzo perchè don si deve vincere la tensione del camber per flettere la tavola.. ma.. non me lo aspettavo così immediato.
va beh.. prendiamo le misure, curvina, curvina, curvetta, curvotta, carvina, carvetta, carvotta.. beh.. dai .. mi avevano detto che il rocker non avrebbe tenuto sul duro..
Mi fermo e guardo la mia traccia.. lineare, sembra incisa da una lama, non una derapata.. mi dico.. facile, neve buona .. intanto sento arrivare altri snow, e impostano bene ma escono in mezza spatolata.. mmmhhh
Prendo la seggio e vado sul muretto in cima, neve ghiacciata sotto e cunette di pappona sopra ( situazione odiosa per i miei gusti perchè non ti permette una discesa fluida e ritmata )
Sulla lastra non è un rigido e nemmeno una tavola da bordercross, ma non mi scappa da nessuna parte, scivola in controllo e non mi da brutte sensazioni, anche se il camber in questa condizione è più gripposo MA..
Quando usi un camber rigido devi carvare in maniera attiva e farlo in mezzo alle gobbe con la lastra sotto non è una cosa che posso chiedere alle mie gambe alla prima uscita..
Quindi.. gioco di sponda sulle gobbe .. e mi si apre un mondo perchè questa 166 sembra molto + corta e giro sulle gobbe senza inpuntarmi di lamina ( quindi + sereno e con meno fatica ), altra cosa quando atterro tra una gobba e l'altra il fatto di non avere il ponte mi evita i rimbalzi classici delle spatole ( parliamo di ripido dove si va piano e si curva saltando da lamina a lamina)
Insomma, mi sono divertito anche in una condizione che normalmente "sopporto"
Finito il muro arrivo nel falsopiano.. e mi viene in mente il filmato del Russo che pompa sul long .. mi metto a sbracciare come un pirla per simulare le varie tecniche..
- La prima non funziona non ho grip per fermare la rotazione e quindi sbiscio a destra e a sinistra senza accelerare, ma scopro che i 360 flat si fanno senza neanche pensarci.. tanto la controlamina non esiste
- La seconda inzomma.. non avendo ponte non ho il rimbalzo giusto per "dondolare"
- La terza che sfrutta la velocità del cambio di lamina ed il grip.. funzica bene ed accelero sul piano
.. mi affianca un ragazzo sul rigido che faceva altrettanto e mi guarda come fossi un alieno - La quarta non me la ricordavo.. ed il piano era finito
Carvina carvetta .. tiene tiene.. ok.. vediamo quanto..
carico un 360 front ( in conduzione non in salto) lo giro tranquillamente, traccia perfettamente pulita senza sbavature.
Riprendo velocità e carico il 360 back.. arrivo pulito a 270 circa e inizia a scapparmi dietro... beh non è un rigido e sono lievemente a papera.. mi sembra un buon risultato lo stesso.
Velocità.. tutto basso.. nessuno dietro.. carico un Vitelli ( ovviamente in front) .. e tiene, sono steso gambe dritte a terra e ancora tiene.. ( la neve è compatta ma non ghiacciata )
Basta.. mi sono dilungato pure troppo.. la sostanza è.. mi sono molto divertito.. e già mi immagino sta tavola in fresca..
, ma è interessante vedere i progressi che fanno le attrezzature. Devo dire che quando sono uscite le prime tavole con camber inverso e strane sciancrature le avevo catalogate come "roba da trikkettari con braga bassa e cintura borchiata 
", e forse all'inizio erano così, ma a quanto pare sono evolute e sfruttabili con vantaggi anche nell'allmountain.
