Pat ha scritto:anzi, ottimo spunto. E' un attivatore, non un catalizzatore.
Ora, pur essendo io figlio e fratello di chimici industriale, e nonostante il mio blasonato liceo sperimentale in chimica, fisica e matematica (e indovinate in cosa andavo bene ? si, appunto: storia, latino ... ecc), di chimica non capisco una fava.
Ciò che ricordo è tuttavia che il calore è uno degli ingredienti per far catalizzare le cose.
Scaldando, le molecole prendono fuoco al sedere, iniziano a correre da tutte le parti e la molecola finisce più facilmente sul sedile reclinato del catalizzatore dove poco dopo giugne trafelato anche il molecolo. E come si dice, il molecolo è fuoco, la molecola è paglia ....
Immagino valga anche per gli attivatori.
Ma perchè non si riescono a fare attivatori che lavorino anche al freddo, senza rompere tanto i coglioni agli smanettono che vorrebbero laminare in inverno ?
Il "calore" per come lo intendi tu Pat, cioè qualcosa che "scalda", ha poco a che vedere col concetto reale di calore (perdonami se malinterpreto quello che dici).
Ora non mi pare il caso di postare un trattato di termodinamica, ma pensa solo che il calore è il trasferimento di energia termica da un sistema all'altro. Quando fai una palla di neve a mani nude, trasferisci calore dalle tue mani alla neve, dunque "senti" la neve "fredda". Se però prendi con le mani un pezzo di brace, dopo la relativa bestemmia
puoi affermare che hai appena trasferito calore dalla brace alla mano.
Sto cercando di dirti che caldo e freddo sono concetti relativi, hai bisogno di due sistemi per definire qual'è più "caldo" di un'altro. A volte si legge che "la stella X è una stella fredda". Fredda? Il sole sta sui 6000 ºC, le stelle "blu" sui 60000. Il sole quindi è "congelato" rispetto ad una gigante blu!
Per restare in tema, come concetto generale, sì, la temperatura favorisce molte reazioni, in genere le "endotermiche", cioè quelle che procedono con consumo di calore. Per contro le reazioni "esotermiche", che cioè producono calore, tendono a rallentare se non si rimuove il calore formato. È il caso del processo di "catalisi" della resina.
Quando si realizzano oggetti in resina di grossa sezione, è necessario rimuovere continuamente il calore generato dalla resina, infatti mi pare ci siano stampi industriali incamiciati per poter ricircolare un refrigerante e controllare il processo di "catalisi" mantenendo una temperatura adatta ad evitare che la resina formi le famose bolle.
Naturalmente che una reazioni esotermica generi calore e che questo debba essere rimosso non vuol dire che se metto tutto a bassa temperatura risolvo il problema. Devo fornire una minima "energia di attivazione" per far sì che la reazione parta. In un certo senso, ed in maniera abbastanza semplificata, è quello che fate quando laminate: mantenete la resina ad una temperatura che permetta una buona omogeneizzazione dei componenti e che inizi la reazione (infatti se si lamina in garage in inverno a 8 ºC viene una porcheria e la resina, anche se indurisce, resta appiccicosa).
Inoltre, dato l'elevato rapporto superficie/volume della resina stesa su un pane, il trasferimento di calore è elevatissimo, tanto che si usano coperte termiche per evitare di dissipare il calore generato.
Per contro, come dicevo sopra, un blocco di resina piccolo e con grossa sezione non riesce a smaltire il calore generato dalla reazione, quindi se non lo si rimuove si hanno le cagose bolle.
Pensa Pat che alcune reazioni catalitiche le faccio a -78 ºC, usando ghiaccio secco in acetone come "bagnomaria", altrimenti non le controllo e mi va il solvente in ebollizione (o peggio esplode).
Altre se non le scaldo, alcune ben oltre i 150 ºC, neanche si disturbano a partire.
Dopo 'sta pappardella, ti rispondo che sì, quella che tu hai esposto in maniera variopinta parlando di molecole col fuoco al culo
è una buona approssimazione della teoria cinetica dei gas ideali
La temperatura non è altro che la misura dell'energia cinetica media delle particelle di un gas ideale (sistema di riferimento per eccellenza in termodinamica) o, più in generale, delle molecole di una sostanza. Più il materiale è caldo, più le molecole hanno il fuoco al culo