scarpa-delirio sulla neve
Inviato: 05/01/2011, 10:55
Per tenervi allegri, Vi racconto la mia prima e ultima disastrosa uscita snowkite dell'anno scorso.
Premetto: dopo solo 2000 anni, avevo appena comperato gli scarponi nuovi, visto che i miei erano in stato di....decozione totale. Avevo preso dei bellissimi scarpa avant da sci-alpinismo, col blocco della scarpetta per l'utilizzo anche in discesa. Bellissimi. Mi stimavo un casino
.
La scorsa settimana, vado al cimone, tutto vestito da battaglia. Giaccone nero, scarponi neri, calzoni neri, trapezio nero, caschetto nero, occhiali neri, sacca degli aqui nera e sci rosso fuoco. Sembravo uscito dritto da guerre stellari, compreso il respiro bolso dopo un paio di centinaia di metri di camminata sulla neve.
Prendo la seggiovia, arrivo in cima, scendo verso pian cavallaro. La neve è appena caduta, non è altissima ma molto morbida e in certi punti - se togli gli sci - te la trovi alla coscia.
Il vento doveva essere bellissimo ma invece faceva orrore, con il pulse 2 10 che tirava come un matto ovvero, in alternativa, veniva giù a panino tutto sgonfio. Non si bolinava niente, faccio decine, anzi, DECINAIA di metri in mezzo alla neve alta, con una fatica bestia, smadonnando. E siccome c'è freddo ma sole, nella mia tutona termica nera sto bollendo e "faccio i sughi" (allegra espressione locale che immagino sia autoesplicativa).
Sullo spot trovo il poldo con un amico. Quando tutti decidiamo di mollare, io faccio per tornare alla pista vicino alla seggiovia, loro invece sostengono esserci una pista - che non si vede - dietro al costone,k che poi ti porta agli skilift.
Ci salutiamo, e incomincio a risalire il pendio con gli sci ai piedi. UNA FATICA BESTIA!!!!!!!!!!!
Dopo un poco inizio a pensare che scendendo da dove sono scesi loro, sarebbe tutto meglio e meno faticoso. Una vocina mi dice che "chi lascia la via vecchia per la nuova sa quello che lascia ma non quello che trova", ma la tacito d'imperio.
Volto le code, e torno indrè, e mi arrampico sul costone. Nel frattempo, le ombre si alluuuuungano, è pomeriggio inoltrato.
Dal costone guardo in giù: col cacchio che c'è la pista, ci sono solo sassi e ghiaccio. La pista è a valle. Molto a valle.
Provo a scendere con gli sci in mezzo a quelle rocce (ho o non ho i nuovi scarponi fighi ? quindi sono un figone anche io), ma faccio un paio di megacapitomboli non raccomandabili giù per il costone.
Mi tolgo gli sci (per fortuna avevo nello zaino la relativa tracolla), e scendo alla zeno colò aiutandomi con le racchette.
Mentre tutto questo succede, i magici scarpons iniziano a farmi male. Dapprima poco, poi sempre di più fino a che mi sembra che qualcuno mi stia trapanando la parte interna della pianta del piede.
Arrivo alla pista, scendo a valle stringendo i denti, prendo la funivia, pensando di avere quasi finito.
Ma dopo la prima, devo prendere la seconda. E dopo la seconda, la terza. Quest'ultima la prendo che è quasi buio, hanno già messo le coperture notturne a parte dei macchinini che leggono i giornalieri.
Finisco l'ultima pista che il trapanamento è diventato qualcosa di indicibile: sembra che mi stiano squartando anche il calcagno. Ma mi dico "dai , che è solo questione di abituarsi, prima stavi così comodo ... e poi ora arrivo alla macchina, quando me li tolgo vedrai che sollievo".
Zoppico coi C***i di scarponi fino alla macchina, mi tolgo il primo e appena il piede non è più compresso ..... DOLORE ASSOLUTO GLOBALE TOTALE!!! Senza lo scarpone che mi comprime, il piede sembra attaccato da un milione di formiche carnivore e carpentiere, che trapano, tassellano e masticano tutto insieme.
Sto a mala pena in piedi, zoppicando e attaccandomi alla macchina metto tutto dentro e parto. Ho difficoltà perfino a schiacciare la frizione e il freno, e ogni volta che lo faccio urlo. Urlo così forte che la gente sul marciapiede si volta, e alcuni si fanno il segno della croce Quando a valle tolgo le catene (avevo le termiche, ma non bastavano), lo faccio praticamente in ginocchio, girando intorno alla macchina attaccato alle barre portatutto e canticchiando la cucaracha (la cucarAAAAAAcha, la cucAAAAAAAracha, lalllallallalalllalllAAAAAAAAAAAH ...)
Particolare comico: mentre cambiavo le catene, c'era un altra macchina con una coppia dentro che faceva lo stesso. Mi guardavano impietositi, e sicuramente lei diceva a lui: "che bello che anche i portatori di handycap vaedano in montagna, guarda quel paraplegico come è coraggioso e non si arrende alla sua menomazione".
Insomma, la faccio breve: non ho dormito una notte per il male, non ho camminato nemmeno il giorno dopo e i piedi avevano gonfiori tali da essere tutti duri. Si sono sgonfiati solo dopo innumerevoli bestemmie, bagni di acqua e sale e applicazione di disinfiammatorio. Ad oltre una settimana di distanza, se premo, mi fanno ancora male.
Inutile dire che gli scarponi sono stati bruciati in una pira sacrificale appena ho potuto stare in piedi per farlo (trad. : li ho restituiti al negozio, che li ha ripresi nonostante il giorno di utilizzo), e sono stati sostituiti da un paio di atomic B90 da pista meno spinti ma molto MOOOOLTO più confortevoli.
E il prossimo che mi decanta le bellezze dello snowkite, lo uccido ...
Premetto: dopo solo 2000 anni, avevo appena comperato gli scarponi nuovi, visto che i miei erano in stato di....decozione totale. Avevo preso dei bellissimi scarpa avant da sci-alpinismo, col blocco della scarpetta per l'utilizzo anche in discesa. Bellissimi. Mi stimavo un casino
.La scorsa settimana, vado al cimone, tutto vestito da battaglia. Giaccone nero, scarponi neri, calzoni neri, trapezio nero, caschetto nero, occhiali neri, sacca degli aqui nera e sci rosso fuoco. Sembravo uscito dritto da guerre stellari, compreso il respiro bolso dopo un paio di centinaia di metri di camminata sulla neve.
Prendo la seggiovia, arrivo in cima, scendo verso pian cavallaro. La neve è appena caduta, non è altissima ma molto morbida e in certi punti - se togli gli sci - te la trovi alla coscia.
Il vento doveva essere bellissimo ma invece faceva orrore, con il pulse 2 10 che tirava come un matto ovvero, in alternativa, veniva giù a panino tutto sgonfio. Non si bolinava niente, faccio decine, anzi, DECINAIA di metri in mezzo alla neve alta, con una fatica bestia, smadonnando. E siccome c'è freddo ma sole, nella mia tutona termica nera sto bollendo e "faccio i sughi" (allegra espressione locale che immagino sia autoesplicativa).
Sullo spot trovo il poldo con un amico. Quando tutti decidiamo di mollare, io faccio per tornare alla pista vicino alla seggiovia, loro invece sostengono esserci una pista - che non si vede - dietro al costone,k che poi ti porta agli skilift.
Ci salutiamo, e incomincio a risalire il pendio con gli sci ai piedi. UNA FATICA BESTIA!!!!!!!!!!!
Dopo un poco inizio a pensare che scendendo da dove sono scesi loro, sarebbe tutto meglio e meno faticoso. Una vocina mi dice che "chi lascia la via vecchia per la nuova sa quello che lascia ma non quello che trova", ma la tacito d'imperio.
Volto le code, e torno indrè, e mi arrampico sul costone. Nel frattempo, le ombre si alluuuuungano, è pomeriggio inoltrato.
Dal costone guardo in giù: col cacchio che c'è la pista, ci sono solo sassi e ghiaccio. La pista è a valle. Molto a valle.
Provo a scendere con gli sci in mezzo a quelle rocce (ho o non ho i nuovi scarponi fighi ? quindi sono un figone anche io), ma faccio un paio di megacapitomboli non raccomandabili giù per il costone.
Mi tolgo gli sci (per fortuna avevo nello zaino la relativa tracolla), e scendo alla zeno colò aiutandomi con le racchette.
Mentre tutto questo succede, i magici scarpons iniziano a farmi male. Dapprima poco, poi sempre di più fino a che mi sembra che qualcuno mi stia trapanando la parte interna della pianta del piede.
Arrivo alla pista, scendo a valle stringendo i denti, prendo la funivia, pensando di avere quasi finito.
Ma dopo la prima, devo prendere la seconda. E dopo la seconda, la terza. Quest'ultima la prendo che è quasi buio, hanno già messo le coperture notturne a parte dei macchinini che leggono i giornalieri.
Finisco l'ultima pista che il trapanamento è diventato qualcosa di indicibile: sembra che mi stiano squartando anche il calcagno. Ma mi dico "dai , che è solo questione di abituarsi, prima stavi così comodo ... e poi ora arrivo alla macchina, quando me li tolgo vedrai che sollievo".
Zoppico coi C***i di scarponi fino alla macchina, mi tolgo il primo e appena il piede non è più compresso ..... DOLORE ASSOLUTO GLOBALE TOTALE!!! Senza lo scarpone che mi comprime, il piede sembra attaccato da un milione di formiche carnivore e carpentiere, che trapano, tassellano e masticano tutto insieme.
Sto a mala pena in piedi, zoppicando e attaccandomi alla macchina metto tutto dentro e parto. Ho difficoltà perfino a schiacciare la frizione e il freno, e ogni volta che lo faccio urlo. Urlo così forte che la gente sul marciapiede si volta, e alcuni si fanno il segno della croce
Quando a valle tolgo le catene (avevo le termiche, ma non bastavano), lo faccio praticamente in ginocchio, girando intorno alla macchina attaccato alle barre portatutto e canticchiando la cucaracha (la cucarAAAAAAcha, la cucAAAAAAAracha, lalllallallalalllalllAAAAAAAAAAAH ...)Particolare comico: mentre cambiavo le catene, c'era un altra macchina con una coppia dentro che faceva lo stesso. Mi guardavano impietositi, e sicuramente lei diceva a lui: "che bello che anche i portatori di handycap vaedano in montagna, guarda quel paraplegico come è coraggioso e non si arrende alla sua menomazione".
Insomma, la faccio breve: non ho dormito una notte per il male, non ho camminato nemmeno il giorno dopo e i piedi avevano gonfiori tali da essere tutti duri. Si sono sgonfiati solo dopo innumerevoli bestemmie, bagni di acqua e sale e applicazione di disinfiammatorio. Ad oltre una settimana di distanza, se premo, mi fanno ancora male.
Inutile dire che gli scarponi sono stati bruciati in una pira sacrificale appena ho potuto stare in piedi per farlo (trad. : li ho restituiti al negozio, che li ha ripresi nonostante il giorno di utilizzo), e sono stati sostituiti da un paio di atomic B90 da pista meno spinti ma molto MOOOOLTO più confortevoli.
E il prossimo che mi decanta le bellezze dello snowkite, lo uccido ...
