Louis Vuitton Cup & America's cup
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Re: Louis Vuitton Cup & America's cup
Stasera finale LV Team New Zealand-Artemis Racing
ma si vedono da qualche parte in diretta o no ?????
non ho ancora capito.....
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appei
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Re: Louis Vuitton Cup & America's cup
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Re: Louis Vuitton Cup & America's cup
canale 35 in chiaro tutte le notti verso la una
spettacolo ma ormai sembra fatta
se non ci saranno piu' di 12 nodi si chiude alla prossima
svezia superiore ma il mezzo e un pizzico di sfiga li hanno tagliati fuori
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Re: Louis Vuitton Cup & America's cup
Io non credo, NZ ha mascherato molto le potenzialità partenze conservative e manovre comode ma ogni volta che ha voluto recuperare lo ha fatto. Poi con veno leggero 7/9 nodi secondo me è imbattibile e ora attendiamo il 17 con oracle che già si è dato un punto premio.maddy ha scritto: svezia superiore ma il mezzo e un pizzico di sfiga li hanno tagliati fuori
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Re: Louis Vuitton Cup & America's cup
non sto seguendo.... perché ???? che ha combinato ???pfvas ha scritto: con oracle che già si è dato un punto premio.
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Re: Louis Vuitton Cup & America's cup
Se non erro hanno inserito un punto per chi vinceva le prime qualificazioni e siccome loro sono arrivati primi partono nella finale da un +1 a 0 su NZ.... tanto che Oracle si sia fatto ormai ampie beffe del Deed of Gift è cosa nota anzi oltretutto ieri le dichiarazioni di Dean Barker team Softbank Team japan “We’ve had a great relationship with Oracle due to the fact that they provided us with our design and everything else”. Dice ufficialmente Dean Barker, per chi non lo avesse ancora capito il Team “B” di Oracle Team USA… Ovvero “Abbiamo avuto un grande rapporto con Oracle dovuto al fatto che loro ci hanno fornito il nostro disegno e tutto il resto“.
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Re: Louis Vuitton Cup & America's cup
boh.... forse fa parte della coppa anche questo......
loro comunque mitici ....
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Re: Louis Vuitton Cup & America's cup
@pvfas le dichiarazioni di Barker sono successive ad una preparazione con Oracle sul campo di regata. In teoria non si potrebbe ma Oracle ha permesso al team BAR di stare sul campo di regata dopo la sconfitta contro ETNZ. E casualmente anche loro erano sul campo. L'accesso al campo è regolato dal defender ed è stato concesso a BAR e Artemis ma non a ETNZ.
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Re: Louis Vuitton Cup & America's cup
Ma spiegatemi una cosa...
Perché in navigazione, sia chi sta sui pedali che quelli che usano le braccia, ma cisa tirano?
La barca è in navigazione mura a dritta da un pezzo e loro continuano a pedalare/girare, ma perché?
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Re: Louis Vuitton Cup & America's cup
Tengono in pressione l'impianto idraulico che regola l'inclinazione dei foilgrandeand ha scritto:Ma spiegatemi una cosa...
Perché in navigazione, sia chi sta sui pedali che quelli che usano le braccia, ma cisa tirano?
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Re: Louis Vuitton Cup & America's cup
gas ha scritto:Tengono in pressione l'impianto idraulico che regola l'inclinazione dei foilgrandeand ha scritto:Ma spiegatemi una cosa...
Perché in navigazione, sia chi sta sui pedali che quelli che usano le braccia, ma cisa tirano?
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Re: Louis Vuitton Cup & America's cup
mi sa che tutte le manovre sono gestite dal sistema idraulico
qui una sintesi e qualche curiosità
http://farevela.net/cms/2017/06/12/etnz ... -defender/
qui un po' di cazzatelle sofisticate extra
http://farevela.net/cms/2017/03/09/amer ... ugli-ac50/
da divertirsi
qui una sintesi e qualche curiosità
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Re: Louis Vuitton Cup & America's cup
Tutto bello tutto veloce ma un J Class è e sarà sempre la cosa che più mi emoziona .
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Re: Louis Vuitton Cup & America's cup
Oggi potrebbe essere il giorno della coppa dopo quello che si è visto ieri new zeland merita la coppa senza se e senza ma, hanno sperimentato (come sempre) ed hanno ridicolizzato i detentori. Per una volta sti cavoli della scaramnzia e possiamo dire con certezza " non c'è secondo"
Peter Lynn team rider
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Re: Louis Vuitton Cup & America's cup
Bermuda– La Coppa torna ad Auckland e lo fa con una strabiliante vittoria dei ragazzi di Emirates Team New Zealand. Oracle Team USA annichilito. Sette a uno, spazzato via con un progetto migliore e una maggior voglia di vincere della nuova generazione kiwi. Peter Burling a 26 anni diventa il più giovane skipper ad aver vinto l’America’s Cup. I neozelandesi vincono la Coppa per la terza volta dopo quelle del 1995 e del 2000.
E, cosa ancor più importante, con la vittoria di ETNZL torna Luna Rossa, con Patrizio Bertelli che era alle Bermuda insieme al commodoro del CV Sicilia Agostino Randazzo, tornerà forse Ernesto Bertarelli con Alinghi, magari Mascalzone Latino e finisce l’era di Oracle. Una parentesi mai troppo felice nella storia centenaria della Coppa che si è distinta più per le controversie legali e la prepotenza che per le geniali intuizioni tecniche, in cui invece i kiwi hanno eccelso.
Jimmy Spithill esce assai ridimensionato dalla sfida con Peter Burling. Anche oggi in race 9 (perché, ricordiamo, i kiwi hanno vinto otto regate contro l’unica di Oracle) non c’è stata storia, troppa la superiorità kiwi. I neozelandesi, che hanno vinto la Coppa con un budget che era meno della metà di quello oracliano, avevano più fame… e hanno aguzzato l’ingegno, trovando soluzioni tecniche (il pedal grinding) che sembravano tanto geniali quanto ovvie nella loro semplicità. Viene da chiedersi cosa facessero le spie degli altri team ad Auckland mentre in ETNZL creavano e studiavano le soluzioni che gli hanno permesso di spazzare via ogni avversario.
Tecnicamente il design team, che ha lavorato a filo doppio con il sailing team, ha scommesso tutto sulle statistiche meteo di fine giugno alle Bermuda, ovvero preparanbdo una configurazione che eccellesse con vento leggero da 6 a 11 nodi e fosse conservativa con vento superiore. Modelli matematici al lavoro e missione riuscita in pieno. Aotearoa è stata più veloce in bolina fino a una settimana fa e poi sempre con miglior Vmg, anche dopo il disperato tentativo di scopiazzamento degli oracliani.
Il sailing team kiwi, oltre a Peter Burling che dimostra ancora una volta quanto sia netta la superiorità delle classi olimpiche rispetto a tutti gli altri tipi di vela, contava su Josh Junior, un finnista top al mondo, su Blair Tuke, prodiere di Burling in 49er e quindi anche lui oro olimpico, su Glenn Ashby, pluricampione di Classe A e certosino regolatore dell’ala, su Andy Maloney e sul mitico Simon “atestabassa” van Velthooven, bronzo olimpico in ciclismo su pista. Insomma, i kiwi erano un equipaggio migliore e in Oracle hanno peccato di presunzione senza la guida diretta di Russell Coutts, più preso dagli aspetti organizzativi della Coppa. Spithill sembrava ormai da mesi ripetere la lezione a slogan di quanto “è bella la nuova Coppa” e quanto siamo forti noi di Oracle, ma non ha saputo dirigere un team vincente, senza trovare quelle intuizioni teniche che da sempre sono la chiave della vittoria in Coppa.
Una vera nemesi per Spithill. Lui, abituato a giocare al gatto con il topo con gli avversari nelle partenze del match race classico (ricordate la semifinale di Louis Vuitton 2007 quando Luna Rossa strapazzò Oracle Racing per 5-1, con Spithill a mordere Dickson?), viene strapazzato dal buon Peter. Uno a cui converrebbe affidare il volante anche a duecento all’ora contromano in autostrada, tanto è parso il suo autocontrollo e la capacità di giocare di squadra.
Cosa succederà adesso? La Coppa torna ad Auckland, quasi sicuramente nel 2021, dove era già stata dal 1996 al 2003, e ne trarrà grande immagine. Il fiero popolo kiwi la esalterà e per gli italiani il pensiero alle notti magiche della Luna Rossa tornerà probabilmente a essere realtà. Soprattutto, la Coppa tornerà a regole certe, nel rispetto di quella tradizione che ne ha creato la leggenda, sin dal 1851. I kiwi faranno le regole concordandole con il nuovo challenger of record (ovvero il primo sfidante), probabilmente vi sarà un richiamo a regole sulla nazionalità. Foil sì o no, monoscafi veloci o ancora cat volanti. Non è questa la questione principale. La Coppa è sempre stata all’avanguardia della tecnologia e nessuno vuole riportare indietro l’orologio della vela. Da parte Luna Rossa sermbra prevalere l’ipotesi di un monoscafo veloce, un Tp52 più grande per intenderci, da parte kiwi ci sarebbe libertà di pensiero. Le regole, invece, quelle sì che hanno bisogno di certezze. Di coinvolgimento, di partecipazione e volete mettere tra la capitale mondiale della vela e una sperduta e supercara isoletta in mezzo all’Atlantico?
La Coppa Golia che voleva rivoluzionare un intero movimento è stata quindi salvata dal Davide Kiwi, che ha fatto quello che i ricchi e un po’ viziati oracliani non sapevano più fare, ovvero pensare a cosa possa far andare veloce, sempre più veloce una barca. Qualunque essa sia, volante o no. Perché questo, alla fine, è contato, molto più delle manovre mai troppo chiare di Oracle, che alla fine ha fallito clamorosamente la sua difesa, che aveva già vacillato a San Francisco 2013. Se Emirates Team New Zealand è il trionfatore della Coppa numero 35, Oracle Team USA, che lo stanco Larry Ellison e l’appagato Russell Coutts hanno lasciato nelle mani inesperte di Spithill, è il clamoroso perdente. 7 a 1 è un vero massacro sportivo. Non ci sono scuse e, come sempre, nei 166 anni di storia della Coppa, non c’è davvero secondo. Kiwi chapeau. Sono loro che hanno compiuto l’impresa: andare a vincere la Coppa con le regole fatte dal defender e mai come questa volta, con un quasi monotipo, era complicato farlo. E i kiwi lo hanno fatto.
Luna Rossa challenger of record
Riportiamo qui il comunicato stampa appena inviato da Luna Rossa, sul suo ruolo di primo sfidante e quindi challener of record per la Coppa numero 36.
XXXVI AMERICA’S CUP. CIRCOLO DELLA VELA SICILIA CHALLENGER OF RECORD WITH LUNA ROSSA
The Royal New Zealand Yacht Squadron accepts the challenge of Circolo della Vela Sicilia, which becomes the Challenger of Record for the XXXVI America’s Cup.
Great Sound of Bermuda, 26th June, 2017.
Press Release.
The Royal New Zealand Yacht Squadron accepts the challenge of Circolo della Vela Sicilia, which becomes the Challenger of Record for the XXXVI America’s Cup.
The Royal New Zealand Yacht Squadron is pleased to announce that it has accepted a challenge from Circolo della Vela Sicilia which was received immediately upon the victory of Emirates Team New Zealand in the last race of the 35th America’s Cup.
As the first challenger, CVS will be the Challenger of Record for the 36th America’s Cup and its representative team will be Luna Rossa Challenge.
The 36th America’s Cup will be open to further challengers from any organized Yacht Club of a foreign country under conditions to be announced in due course.
RNZYS and its representative team, Emirates Team New Zealand, look forward to working with CVS and Luna Rossa Challenge to create an exciting future for the event by combining innovation with the traditional sporting values of the America’s Cup.
Il Royal New Zealand Yacht Squadron accetta la sfida del Circolo della Vela Sicilia, che sarà il Challenger of Record della XXXVI America’s Cup.
Il Royal New Zealand Yacht Squadron è lieto di annunciare di aver accettato la sfida del Circolo della Vela Sicilia nel preciso momento della vittoria di Emirates Team New Zealand nell’ultima regata della 35^ America’s Cup.
Essendo il primo challenger, il Circolo della Vela Sicilia sarà Challenger of Record della XXXVI America’s Cup e sarà rappresentato dal team Luna Rossa.
La 36^ America’s Cup sarà aperta a ulteriori sfidanti di qualunque yacht club straniero organizzato come tale, conformemente alle condizioni che saranno annunciate a tempo debito.
Il Royal New Zealand Yacht Squadron e il team che lo rappresenta, Emirates Team New Zealand, si ripromettono di collaborare con il Circolo della Vela Sicilia e Luna Rossa per assicurare all’evento una nuova impronta, coniugando volontà di innovazione con i valori tradizionali della Coppa.
By the Commodores.
Steve Mair.
Royal New Zealand Yacht Squadron.
Agostino Randazzo.
Circolo della Vela Sicilia.
La dichiarazione di Bertarelli (Alinghi): “Congratulazioni a Emirates Team New Zealand per una vittoria più che mai meritata. La loro determinazione e la loro spinta innovativa sono un esempio per chi pratica lo sport agonistico, ma sono anche un invito a non dimenticare la passione e l’ingegno che da sempre animano l’America’s Cup”. Questa la dichiarazione Ernesto Bertarelli, patron di Alinghi e due volte vincitore dell’America’s Cup (nel 2003 e nel 2007), a commento del trionfo dei ‘Kiwi’ contro Oracle USA nel mare delle Bermuda. “Emirates team New Zealand, grazie a un’incredibile combinazione di talento sportivo da parte del team guidato da un campione come Peter Burling, ha elevato il nostro sport a un nuovo livello – ha concluso Bertarelli – Grazie davvero da parte nostra per quello che avete realizzato.”
Riccardo Bonadeo, Commodoro dello Yacht Club Costa Smeralda, già a capo della prima sfida italiana, Azzurra nel 1983: “Congratulazioni a Team New Zealand e al mio amico Grant Dalton a capo della sfida neozelandese. Congratulazioni anche a Patrizio Bertelli nuovo Challenger of Record con il Circolo della Vela Sicilia, se ci saranno le condizioni per la prossima edizione, lo Yacht Club Costa Smeralda potrebbe ritornare con Azzurra, dopo aver fatto conoscere l’America’s Cup agli italiani con la prima sfida tricolore”.
E, cosa ancor più importante, con la vittoria di ETNZL torna Luna Rossa, con Patrizio Bertelli che era alle Bermuda insieme al commodoro del CV Sicilia Agostino Randazzo, tornerà forse Ernesto Bertarelli con Alinghi, magari Mascalzone Latino e finisce l’era di Oracle. Una parentesi mai troppo felice nella storia centenaria della Coppa che si è distinta più per le controversie legali e la prepotenza che per le geniali intuizioni tecniche, in cui invece i kiwi hanno eccelso.
Jimmy Spithill esce assai ridimensionato dalla sfida con Peter Burling. Anche oggi in race 9 (perché, ricordiamo, i kiwi hanno vinto otto regate contro l’unica di Oracle) non c’è stata storia, troppa la superiorità kiwi. I neozelandesi, che hanno vinto la Coppa con un budget che era meno della metà di quello oracliano, avevano più fame… e hanno aguzzato l’ingegno, trovando soluzioni tecniche (il pedal grinding) che sembravano tanto geniali quanto ovvie nella loro semplicità. Viene da chiedersi cosa facessero le spie degli altri team ad Auckland mentre in ETNZL creavano e studiavano le soluzioni che gli hanno permesso di spazzare via ogni avversario.
Tecnicamente il design team, che ha lavorato a filo doppio con il sailing team, ha scommesso tutto sulle statistiche meteo di fine giugno alle Bermuda, ovvero preparanbdo una configurazione che eccellesse con vento leggero da 6 a 11 nodi e fosse conservativa con vento superiore. Modelli matematici al lavoro e missione riuscita in pieno. Aotearoa è stata più veloce in bolina fino a una settimana fa e poi sempre con miglior Vmg, anche dopo il disperato tentativo di scopiazzamento degli oracliani.
Il sailing team kiwi, oltre a Peter Burling che dimostra ancora una volta quanto sia netta la superiorità delle classi olimpiche rispetto a tutti gli altri tipi di vela, contava su Josh Junior, un finnista top al mondo, su Blair Tuke, prodiere di Burling in 49er e quindi anche lui oro olimpico, su Glenn Ashby, pluricampione di Classe A e certosino regolatore dell’ala, su Andy Maloney e sul mitico Simon “atestabassa” van Velthooven, bronzo olimpico in ciclismo su pista. Insomma, i kiwi erano un equipaggio migliore e in Oracle hanno peccato di presunzione senza la guida diretta di Russell Coutts, più preso dagli aspetti organizzativi della Coppa. Spithill sembrava ormai da mesi ripetere la lezione a slogan di quanto “è bella la nuova Coppa” e quanto siamo forti noi di Oracle, ma non ha saputo dirigere un team vincente, senza trovare quelle intuizioni teniche che da sempre sono la chiave della vittoria in Coppa.
Una vera nemesi per Spithill. Lui, abituato a giocare al gatto con il topo con gli avversari nelle partenze del match race classico (ricordate la semifinale di Louis Vuitton 2007 quando Luna Rossa strapazzò Oracle Racing per 5-1, con Spithill a mordere Dickson?), viene strapazzato dal buon Peter. Uno a cui converrebbe affidare il volante anche a duecento all’ora contromano in autostrada, tanto è parso il suo autocontrollo e la capacità di giocare di squadra.
Cosa succederà adesso? La Coppa torna ad Auckland, quasi sicuramente nel 2021, dove era già stata dal 1996 al 2003, e ne trarrà grande immagine. Il fiero popolo kiwi la esalterà e per gli italiani il pensiero alle notti magiche della Luna Rossa tornerà probabilmente a essere realtà. Soprattutto, la Coppa tornerà a regole certe, nel rispetto di quella tradizione che ne ha creato la leggenda, sin dal 1851. I kiwi faranno le regole concordandole con il nuovo challenger of record (ovvero il primo sfidante), probabilmente vi sarà un richiamo a regole sulla nazionalità. Foil sì o no, monoscafi veloci o ancora cat volanti. Non è questa la questione principale. La Coppa è sempre stata all’avanguardia della tecnologia e nessuno vuole riportare indietro l’orologio della vela. Da parte Luna Rossa sermbra prevalere l’ipotesi di un monoscafo veloce, un Tp52 più grande per intenderci, da parte kiwi ci sarebbe libertà di pensiero. Le regole, invece, quelle sì che hanno bisogno di certezze. Di coinvolgimento, di partecipazione e volete mettere tra la capitale mondiale della vela e una sperduta e supercara isoletta in mezzo all’Atlantico?
La Coppa Golia che voleva rivoluzionare un intero movimento è stata quindi salvata dal Davide Kiwi, che ha fatto quello che i ricchi e un po’ viziati oracliani non sapevano più fare, ovvero pensare a cosa possa far andare veloce, sempre più veloce una barca. Qualunque essa sia, volante o no. Perché questo, alla fine, è contato, molto più delle manovre mai troppo chiare di Oracle, che alla fine ha fallito clamorosamente la sua difesa, che aveva già vacillato a San Francisco 2013. Se Emirates Team New Zealand è il trionfatore della Coppa numero 35, Oracle Team USA, che lo stanco Larry Ellison e l’appagato Russell Coutts hanno lasciato nelle mani inesperte di Spithill, è il clamoroso perdente. 7 a 1 è un vero massacro sportivo. Non ci sono scuse e, come sempre, nei 166 anni di storia della Coppa, non c’è davvero secondo. Kiwi chapeau. Sono loro che hanno compiuto l’impresa: andare a vincere la Coppa con le regole fatte dal defender e mai come questa volta, con un quasi monotipo, era complicato farlo. E i kiwi lo hanno fatto.
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As the first challenger, CVS will be the Challenger of Record for the 36th America’s Cup and its representative team will be Luna Rossa Challenge.
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Essendo il primo challenger, il Circolo della Vela Sicilia sarà Challenger of Record della XXXVI America’s Cup e sarà rappresentato dal team Luna Rossa.
La 36^ America’s Cup sarà aperta a ulteriori sfidanti di qualunque yacht club straniero organizzato come tale, conformemente alle condizioni che saranno annunciate a tempo debito.
Il Royal New Zealand Yacht Squadron e il team che lo rappresenta, Emirates Team New Zealand, si ripromettono di collaborare con il Circolo della Vela Sicilia e Luna Rossa per assicurare all’evento una nuova impronta, coniugando volontà di innovazione con i valori tradizionali della Coppa.
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La dichiarazione di Bertarelli (Alinghi): “Congratulazioni a Emirates Team New Zealand per una vittoria più che mai meritata. La loro determinazione e la loro spinta innovativa sono un esempio per chi pratica lo sport agonistico, ma sono anche un invito a non dimenticare la passione e l’ingegno che da sempre animano l’America’s Cup”. Questa la dichiarazione Ernesto Bertarelli, patron di Alinghi e due volte vincitore dell’America’s Cup (nel 2003 e nel 2007), a commento del trionfo dei ‘Kiwi’ contro Oracle USA nel mare delle Bermuda. “Emirates team New Zealand, grazie a un’incredibile combinazione di talento sportivo da parte del team guidato da un campione come Peter Burling, ha elevato il nostro sport a un nuovo livello – ha concluso Bertarelli – Grazie davvero da parte nostra per quello che avete realizzato.”
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Re: Louis Vuitton Cup & America's cup
Una piccola parentesi personale oggi alla fine di questa sfida posso dire che le perplessità che avevo su queste barche sono rimaste quasi tutte. Certo bisogna ammettere che non ci sono stati i problemi con i venti leggeri ( con quelli medio forti si invece) le regate sono partite quasi tutte in orario cosa che per i format televisivi è fondamentale, che le regate le potevano seguire tutti anche chi le vedeva per la prima volta in fin dei conti 20 minuti sono alla portata anche di mia figlia di 6 anni, che la spettacolarità è garantita vedere questi Cat in volo a velocità incredibili fa effetto anche al tifoso di calcio.
Detto questo però a livello tecnico c'è stato uno svilimento notevole la barca in pratica era condotta da un uomo accompagnato da 4/5 pompe idrauliche umane più un fan dei tablet, nessun cambio vela, nessuna issata o ammainata nessun uomo in testa d'albero a scrutare le raffiche insomma tutto molto bello ma la marineria dov'era? Ora tutto torna nelle mani di gente che sa andare per mare e che soprattutto ha una storia dietro le spalle, la mia speranza è che si trovi una miscela tra le due cose e cioè mantenere quello che di buono ci ha dato questa edizione ma tornare a dare importanza alla conduzione vera.
Questa ad esempio per come la vedo io sarebbe una buona base di partenza
Detto questo però a livello tecnico c'è stato uno svilimento notevole la barca in pratica era condotta da un uomo accompagnato da 4/5 pompe idrauliche umane più un fan dei tablet, nessun cambio vela, nessuna issata o ammainata nessun uomo in testa d'albero a scrutare le raffiche insomma tutto molto bello ma la marineria dov'era? Ora tutto torna nelle mani di gente che sa andare per mare e che soprattutto ha una storia dietro le spalle, la mia speranza è che si trovi una miscela tra le due cose e cioè mantenere quello che di buono ci ha dato questa edizione ma tornare a dare importanza alla conduzione vera.
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Peter Lynn team rider
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Re: Louis Vuitton Cup & America's cup
volevate i monoscafi ?????
appei
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Re: Louis Vuitton Cup & America's cup
per quelli che... "ma come era bella la coppa quando erano dislocanti"
questi sono i numeri che fa a livello mondiale un evento di VELA come il mondiale TP52 con una copertura media a livello coppa america:
regia con telecamere in mare, droni, grafica digitale in sovrimpressione ecc...
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Re: Louis Vuitton Cup & America's cup
Grazie per tenere vivo questo thread
Io non seguo dai tempi del Moro di Venezia... mi sono perso qualche cosa di interessante?
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