Alla fine per fare contento il @Pat, ho scritto un poema
Ecco le prime "impressioni":
prima di tutto un
anbocsing “virtuale”: il piantone completo viene fornito con una borsa che contiene tutti i vari pezzi incastonati in dei pannelli di spugna; il montaggio è rapido per cui la suddetta borsa può essere tranquillamente utilizzata come sacca da trasporto. Sono comprese viti, bulloni, l’attrezzo per avvitare il tutto…
non c’è il manuale con le istruzioni di montaggio
L’aspetto complessivo dei giocattoli ad un primo sguardo è estremamente convincente: i pezzi si assemblano e si incastrano perfettamente, nulla da l’idea di avere in mano materiali “low cost” o di scarsa qualità. Sono belle anche le grafiche, conterà poco, ma danno l’idea complessiva di un qualcosa di ben fatto e di curato. Ad assemblaggio avvenuto si nota subito la “pesantezza” dell’alluminio, di certo un materiale meno pregiato del carbonio, tuttavia, la sensazione complessiva, è quella di avere in mano un oggetto di qualità.
Bene, adesso andiamo nell’acqua…
Prima uscita con tavola loose raggae, mast da 90, ala anteriore M pro, e stab 40 (in pratica la configurazione dell’ Allvator Freewave, venduto alla modica cifra di 449£), kite neo 5; quest’uscita è durata 20 min perché è entrata una botta di scirocco inaspettata (intensità sui 15 nodi) quando le previsioni davano garbino; il vento era bucatissimo e rafficava da terra; ho passato 10 minuti a dare facciate per partire; principalmente perché il vento cambiava direzione ed intensità repentinamente ed avevo montato il piantone non completamente arretrato sulle rotaie, per cui il lift era eccessivo; quando sono riuscito a partire ho capito che il vento stava finendo ed entrando da terra ma, dopo 10min di bestemmie, ho voluto fare a tutti i costi quei 3-4 bordi e sono naufragato a 300m. Ritorno a nuoto.
Questa uscita, ovviamente poco significativa nel complesso, mi ha fatto capire che dovevo montarlo completamente arretrato ed ho notato almeno che in navigazione (quei pochi bordi fatti) è abbastanza piacevole e stabile, lento ma piacevole.
Seconda uscita, al cable park: questa la tengo per un post a parte sennò si fa troppo lunga e poi ho soprattuto usato l’mhl per prenderci la mano; questa uscita è stata positiva al massimo, più che altro per l’esperienza totalmente nuova; prima di tutto ho sperimentato che volendo, al di la del “surf-foil-training” che avevo in mente, anche il wake-foil è una figata; penso sicuramente di tornarci ed oltre a divertirmi, di eseguire numerosi test per cui, probabilmente, aprirò un post a parte per parlarne; qui anticipo solo che l’ala M pro mi ha fatto divertire un casino, sostiene tantissimo, è facile ed ho sperimentato un po’ di pumping, con e senza bilancino; non è facile, ma è fattibile, è solo questione di farlo parecchio e non vedo l’ora di spremere per bene la XXL…
Terza uscita, di nuovo kite, ancora scirocco molto rafficato col garbino dietro, intensità sui 15 con raffiche fino a 20, buchi a 12 ed onde (tante onde) ancora loose raggae + allvator freewave + neo5. Di nuovo una condizione che non mi ha aiutato a prenderci bene le misure, soprattutto nelle partenze perché il vento rafficava parecchio, tuttavia sono riuscito a girare quasi 2 ore ed un po’ di idee me le sono fatte.
Prima considerazione, partire strapless è un casino; questa cosa mi ha un po’ spiazzato; ho arretrato il piantone al massimo ma il lift in partenza è veramente enorme; appena si looppa il kite per salire in piedi, la paletta sputa la tavola in alto immediatamente per cui, se non si è preparati a gestire quel lift, ci si trova spiazzati e si cade parecchio. In ogni caso premendo tanto a prua e looppando a barra molto lasca per non venire disarcionato sono riuscito a partire.
In navigazione è piacevole; è lento e non ne vuole sapere di correre; ha una velocità di crociera bassa e se si prova a spingere di più, non è che ti sputa fuori, semplicemente …non va
Nelle carvate ho avuto ulteriori difficoltà; anche qui ho dato una marea di facciate, sono “esploso” innumerevoli volte; se si carva “di potenza” con tanto tiro del kite ed a tavola molto inclinata è molto facile che esplodi e vieni disarcionato. Anche questo mi ha lasciato spiazzato; con l’mhl io carvo così ma, se faccio così col gong, cado di continuo; per cui anche qui, ho dovuto ri-settare il modo di affrontare le curve: tavola meno inclinata, kite che attraversa la finestra molto neutro, senza tiro, lasciar scorrere la paletta senza spingere troppo coi piedi…la cosa migliora.
Un aspetto che mi è piaciuto molto invece è che quando si è sul picco dell’onda (c’era fino ad 1 metro di onda formata) anche senza tiro del kite basta dare un colpetto col piede di prua ed il foil accellera e scende l’onda dolcemente; questo mi ha letteralmente entusiasmato!
Ho disceso diverse onde ed utilizzando il pumping, ho provato a risalire sul picco senza usare il kite e tutto questo riesce straordinariamente bene!
Questo è l’unico grande rinforzo positivo che mi porto dentro; per il resto è stato più lo smarrimento e lo sconforto di dover re-imparare da capo tutta una serie di abilità già acquisite.
Sono caduto tanto; ed ogni volta dovevo ripartire (strapless) dove nuovamente cadevo tanto; per cui il tanto cadere alla lunga ti esaurisce mentalmente, quando sono uscito dall’acqua dopo 2 ore ero abbastanza stremato. Tuttavia l’uscita l’ho portata a casa, ho già iniziato a modificare il mio riding in favore del nuovo piantone ed ho sperimentato l’esperienza di surfare piccole onde o cioppi e questa è stata un gran bella esperienza; Oltre tutto per me una novità assoluta in quanto in confronto l’mhl è totalmente insensibile a ciò che avviene sul piano d’acqua: scorre dritto come un fuso e taglia tutto, onde, cioppi, avvallamenti, senza “sentire” niente; "dall'alto" dei suoi 104cm, è come se il mare fosse sempre piatto. Questo no, “sente” tutto, parte su tutto ed è una cosa per me completamente nuova; per contro devo dire che l’mhl rimane per me un punto di riferimento, in ottica kite-foil, come divertimento, velocità e fluidità.
Tuttavia forse, è proprio il punto di vista che va cambiato: questo Gong, non è un kite foil, non va pensato come tale e non va utilizzato come tale perché si sbatte la testa contro un muro e probabilmente non va nemmeno paragonato coi più blasonati kite-foil freeride perché ne uscirebbe con le ossa rotte.
E’ un foil da surf. Ci si surfa. Punto. E lo si fa piuttosto bene. Tutto il resto va un attimino rivisto, riprogrammato, risettato.
Quindi, al netto di alcune difficoltà riscontrate (credo correggibilissime con la pratica e la pazienza) devo dire che il modo in cui “parte” sulle piccole onde e sui cioppi minuscoli è veramente fantastico e sarà da qui che ripartirò alla prossima uscita; prima di tutto pensionerò il mast da 90 a favore di quello da 80 (con l’obbiettivo di arrivare piano piano al 65) perché già ho visto che scendere anche piccole onde con 90cm fa stringere veramente le chiappe…
Inoltre viste le difficoltà riscontrate nella gestione del lift dell'ala M pro (è il primo palettone per me) per ora, di provare la XXL in kite, non ci penso nemmeno...