La terza volta
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Re: La terza volta
Sullo sfondo mi sembra di riconoscere "Naufragio in Adriatico" del grande Staccolanana
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Re: La terza volta
Un opera sconosciuta di teomondo scrofalo, in realta'....
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Re: La terza volta
Oggi, finalmente, ho rifatto la barra del frs12 partendo da una PL di annata. Impressionante la quantita' di paccottiglia che ho potuto levare per farla essenziale come piace a me.
E poi, un'uscitina serale al puerto, condita dai 10-12 nodi in cui il frs12, in accoppiata alla 633/421 da il suo meglio.
Ottimo inizio di vacanza, speriamo che questo simpatico termichetto continui.....
E poi, un'uscitina serale al puerto, condita dai 10-12 nodi in cui il frs12, in accoppiata alla 633/421 da il suo meglio.
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Re: La terza volta
Prima esperienza con un poco di onda. Che col surfino sarebbe stata trascurabile, ma che con la 633, invece, ti consente di scendere i mammelloni solo sfruttando il mare, con l'ala in bandiera.
Passati i primi 15 minuti di strizza, cercando di capire come ragiona il trespolo quando oltre il fattore kite devi considerare il fattore mare (che spinge da sotto), e' molto bello. Faticoso, ma bello.
Chissa'. Nel giro di altri 15 o 20 anni, se mi applico, imparero' ad andare in hf in maniera decente.
Ma gia' adesso il sorrisometro e' decisamente ON ...
Passati i primi 15 minuti di strizza, cercando di capire come ragiona il trespolo quando oltre il fattore kite devi considerare il fattore mare (che spinge da sotto), e' molto bello. Faticoso, ma bello.
Chissa'. Nel giro di altri 15 o 20 anni, se mi applico, imparero' ad andare in hf in maniera decente.
Ma gia' adesso il sorrisometro e' decisamente ON ...
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Re: La terza volta
E' ciò per cui nascono i palettoni e per il mio gusto l'unica cosa per cui hanno senso.
Ogni tanto quando mi stanco di bordoni a velocità me le surfo anch'io con il race, in 7/8 nodi di vento sono divertenti ed anche un bel allenamento in bolina controcorrente per riuscire nelle virate...osa osa Pat!!!! La strada è lunga ma piena di soddisfazioni
Ogni tanto quando mi stanco di bordoni a velocità me le surfo anch'io con il race, in 7/8 nodi di vento sono divertenti ed anche un bel allenamento in bolina controcorrente per riuscire nelle virate...osa osa Pat!!!! La strada è lunga ma piena di soddisfazioni
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Re: La terza volta
giusto per riesumare la discussione.
Piccolo cambio di corridoio (ora si esce all'AWC e non più al tarifa, e questo cambio-spot comporta pro e contro ...), stesso materiale, sono la medesima pippa. E' incredibile quanto io - pur impegnandomi - NON riesca a progredire.
Mistero.
Piccolo cambio di corridoio (ora si esce all'AWC e non più al tarifa, e questo cambio-spot comporta pro e contro ...), stesso materiale, sono la medesima pippa. E' incredibile quanto io - pur impegnandomi - NON riesca a progredire.
Mistero.
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Re: La terza volta
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Re: La terza volta
Potrebbe non essere un mistero...
Considerando la somma tra la curva di apprendimento
e una curva di invecchiamento
ci sta che il risultato somigli ad una costante
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Re: La terza volta
Sabato, 1000 persone in spiaggia.
La riviera rigurgita di gente, e il mio "nuovo" spot e' giusto sopravvento a qualche chilometro di carnaio ininterrotto. Una settimana prima la capitaneria si e' fatta un giro a piedi, spiegando gentilmente che se i kiter fanno casini la gente li chiama e che loro, se chiamati, devono venire. Quindi la cosa migliore e' evitare di dar fastidio alla gente, che loro non hanno nessun desiderio di romperci le balle ma che comunque devono fare il loro lavoro.
E quindi si pone il solito dilemma: trespolo e 15, che col vento leggero vai tranquillo pagando qualcosa in termini di reattivita' del kite e di tiro sul trapezio, oppure trespolo e 12, che se il vento cala rischi di non riuscire a tornare al corridoio, atterrando in mezzo ai bagnanti incazzosi ?
Naturalmente scelgo il 15, e altrettanto naturalmente mi trovo a depotenziare a bestia da subito. Ho sbagliato, dovevo prendere il 12 ma ora in spiaggia a cambiare non ci torno.
Faccio le mie cose da semi-principiante, godendomela, e a un certo punto decido di lanciarmi nel mio giro preferito, che prevede un lungo downwind dal molo del puerto fino almeno al lamone, e poi un altrettanto lungo bordo di bolina a manetta. La sfida e' fare la bolina in unico bordo, stringendola al massimo, nonostante il fatto che l'angolo al vento risulti molto stretto.
E quindi vado. Prendo un pigro gran lasco con l'ala che sonnecchia dolce sottovento. A meta' del percorso, come sempre, le ondine cambiano direzione, e invece di venire dal traverso si mettono quasi di poppa. Modifico la posizione dei piedi, in modo da scenderle in relax. Ma oggi c'e' una novita'. Poiche' il vento non e' il solito calasole, le solite onde si incrociano con quelle portate dallo scirocco, e formano creste ripide con valli ripide. Registro l'info, e subito la dimentico.
Arrivo al lamone, guardo casal borsetti in lontananza e rinuncio ad andarci. Basta lasco, ne ho le scatole piene, e' l'ora di bolinare.
Strambo e inizio a risalire, concentrato a sfruttare ogni metro.
Capisco subito di essere troppo vicino alla spiaggia, in rapporto all'angolo del vento. Per fare un unico bordo dovro' sfruttare al meglio ala e trespolo per non perdere memmeno un metro.
Sono molto concentrato. Se stringo troppo perdo potenza, se allargo troppo mi avvicino alla spiaggia. Basterebbe strambare, e riguadagnare acqua, ma il gioco e' quello dell'unico bordo, se strambi hai perso. Ma ce la faccio, eh. Dai che ce la faccio.
Tutto concentrato, ripasso nel posto in cui le onde di marea incrociano quelle di scirocco. Guardo come d'abitudine quelke di marea, per "copiare" il mare e compensare la deriva, ma quelle di scirocco le ho dimenticate.
Tra due ondine, una profonda valle. Non compenso coi piedi. L'hidro sfonda la parete liquida e mi ritrovo con la paletta a pelo d'acqua. Perde la portanza, si inclina e si pianta di colpo. Io vado piano, ma non cosi' piano. L'hydro mi schiaccia in acqua, cattivo, di forza. Atterro piatto sulle costole, che il mio impact non protegge, e gia' ai 30 all'ora il mare e' solido.
PAM! Un male assurdo, che mi fa vedere le stelle e mi toglie il fiato. Dolore, adrenalina, non respiro. Riemergo, calma e gesso. Sono morto ? No. Riesco a muovermi? Si. Qualcosa di rotto ? Boh, chi puo' dirlo. Torno in body e fanculo all'idro? Figuriamoci, quando mai.
Recupero la tavola, stringendo i denti ogni volta che muovo il braccio sinistro, che e' dalla parte in cui ho preso la botta.
Fanculo il gioco, recupero acqua e torno al corridoio. Atterro, metto via la roba, frizzi e lazzi, faccio finta di niente. Mamma che male. A casa mi tocco, a parte il male porco e le ondate di dolore appena mi muovo, toccandomi non sento cose strane. Risolvo la cosa come faccio sempre: me ne sbatto, e lascio che si risolva da se'.
Oggi, 2 giorni dopo, male ancora porco ma meno, quindi alla fine era solo una solenne botta. O forse qualcosa di incrinato, chi lo sa, ma non credo. Vabbe' ci staro' attento.
L'episodio mi lascia una certezza (ho bisogno di un impact piu' protettivo) ed una domanda, che e' poi l'origine di questo racconto.
Voi che impact superprotettivo usate ? Accetto consigli.
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E quindi si pone il solito dilemma: trespolo e 15, che col vento leggero vai tranquillo pagando qualcosa in termini di reattivita' del kite e di tiro sul trapezio, oppure trespolo e 12, che se il vento cala rischi di non riuscire a tornare al corridoio, atterrando in mezzo ai bagnanti incazzosi ?
Naturalmente scelgo il 15, e altrettanto naturalmente mi trovo a depotenziare a bestia da subito. Ho sbagliato, dovevo prendere il 12 ma ora in spiaggia a cambiare non ci torno.
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E quindi vado. Prendo un pigro gran lasco con l'ala che sonnecchia dolce sottovento. A meta' del percorso, come sempre, le ondine cambiano direzione, e invece di venire dal traverso si mettono quasi di poppa. Modifico la posizione dei piedi, in modo da scenderle in relax. Ma oggi c'e' una novita'. Poiche' il vento non e' il solito calasole, le solite onde si incrociano con quelle portate dallo scirocco, e formano creste ripide con valli ripide. Registro l'info, e subito la dimentico.
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Strambo e inizio a risalire, concentrato a sfruttare ogni metro.
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Sono molto concentrato. Se stringo troppo perdo potenza, se allargo troppo mi avvicino alla spiaggia. Basterebbe strambare, e riguadagnare acqua, ma il gioco e' quello dell'unico bordo, se strambi hai perso. Ma ce la faccio, eh. Dai che ce la faccio.
Tutto concentrato, ripasso nel posto in cui le onde di marea incrociano quelle di scirocco. Guardo come d'abitudine quelke di marea, per "copiare" il mare e compensare la deriva, ma quelle di scirocco le ho dimenticate.
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PAM! Un male assurdo, che mi fa vedere le stelle e mi toglie il fiato. Dolore, adrenalina, non respiro. Riemergo, calma e gesso. Sono morto ? No. Riesco a muovermi? Si. Qualcosa di rotto ? Boh, chi puo' dirlo. Torno in body e fanculo all'idro? Figuriamoci, quando mai.
Recupero la tavola, stringendo i denti ogni volta che muovo il braccio sinistro, che e' dalla parte in cui ho preso la botta.
Fanculo il gioco, recupero acqua e torno al corridoio. Atterro, metto via la roba, frizzi e lazzi, faccio finta di niente. Mamma che male. A casa mi tocco, a parte il male porco e le ondate di dolore appena mi muovo, toccandomi non sento cose strane. Risolvo la cosa come faccio sempre: me ne sbatto, e lascio che si risolva da se'.
Oggi, 2 giorni dopo, male ancora porco ma meno, quindi alla fine era solo una solenne botta. O forse qualcosa di incrinato, chi lo sa, ma non credo. Vabbe' ci staro' attento.
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Re: La terza volta
Azz, spiace Pat!
Anche se, devo confessare... vista la premessa, mi aspettavo che il racconto si concludesse con il sequestro dell'attrezzatura da parte di un cacciatorpediniere
Anche se, devo confessare... vista la premessa, mi aspettavo che il racconto si concludesse con il sequestro dell'attrezzatura da parte di un cacciatorpediniere
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Re: La terza volta
Ma che lunghezza di piantone usi? Mi pare che hai cavitato con un po' troppa facilitá...
Comunque se parli di P. Corsini per me quel posto ha un grossissimo difetto (che a me personalmemte toglierebbe tutto il gusto di navigare in hydro) e cioé che hai la bolina immediatamente "murata" dalla scogliera; il bello di navigare é risalire qualche o più km e rientrare di lasco in modo che se nel frattempo il vento cala in qualche modo rientri lo stesso.
Comunque io il bordo d'uscita l'avrei fatto un po' meno di lasco, magari un po' più al traverso e mi sarei portato più fuori in modo da fare il bordo a rientrare un po' meno tirato, di bolina o traverso, così rientri sereno anche se il vento cala...
Un po' quello che è successo é dovuto anche alla sovrainvelatura, sull'impact non posso aiutarti perché ne ho 2 e non li metto quasi mai, li metto solo se esco con onde un po' alte più che altro per proteggermi da cadute sopra l'hydrofoil; per cadute tipo queste l'importante é che l'imbottitura sia la più morbida possibile perché é capitato di sentire di costole fratturate dalla saponetta dell'impact...senza impact si sarebbero rotte lo stesso? Boh...
Comunque se parli di P. Corsini per me quel posto ha un grossissimo difetto (che a me personalmemte toglierebbe tutto il gusto di navigare in hydro) e cioé che hai la bolina immediatamente "murata" dalla scogliera; il bello di navigare é risalire qualche o più km e rientrare di lasco in modo che se nel frattempo il vento cala in qualche modo rientri lo stesso.
Comunque io il bordo d'uscita l'avrei fatto un po' meno di lasco, magari un po' più al traverso e mi sarei portato più fuori in modo da fare il bordo a rientrare un po' meno tirato, di bolina o traverso, così rientri sereno anche se il vento cala...
Un po' quello che è successo é dovuto anche alla sovrainvelatura, sull'impact non posso aiutarti perché ne ho 2 e non li metto quasi mai, li metto solo se esco con onde un po' alte più che altro per proteggermi da cadute sopra l'hydrofoil; per cadute tipo queste l'importante é che l'imbottitura sia la più morbida possibile perché é capitato di sentire di costole fratturate dalla saponetta dell'impact...senza impact si sarebbero rotte lo stesso? Boh...
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Re: La terza volta
E' un 91, il classico moses da kite.
Boh, forse ero un poco alto. Chiaramente un mio errore.
Per il puerto, e' questione di abitudine.
In ogni caso, quello ho a pochi min da casa, quello frequento.
:-)
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Re: La terza volta
Ma mi chiedevo, da Porto Corsini attraversare il porto e risalire a Marina da Ravenna é una follia? Non l'ha mai fatto nessuno? Si rischia l'arresto, l'ergastolo, la fucilazione?
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Re: La terza volta
Per i non adriatici: intendi circumnavigare questo accrocco?
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Re: La terza volta
Si ma non con un moscone a remi come nella tua traccia, in kite....
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Re: La terza volta
Hai ragione...
Per il ritorno vedo che c'è anche un comodo traghetto
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Re: La terza volta
La trotta è tracciata … basta seguirla a stare oltre la diga ….
Un vecchio giro per andare a trovare Pat a Corsini e bere una birretta
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Re: La terza volta
Esattamente
Quindi nessun cacciatorpediniere della marina militare ha aperto il fuoco mentre attraversavi il porto?!
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Re: La terza volta
Nessun missile ne all’ andata , ne al ritorno !
Go Manu Go !
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Re: La terza volta
Giubbetto salvagente da kayak di decathlon è corto è più imbottito rispetto a un impact.Pat ha scritto: ↑29/07/2024, 9:27 Sabato, 1000 persone in spiaggia.
La riviera rigurgita di gente, e il mio "nuovo" spot e' giusto sopravvento a qualche chilometro di carnaio ininterrotto. Una settimana prima la capitaneria si e' fatta un giro a piedi, spiegando gentilmente che se i kiter fanno casini la gente li chiama e che loro, se chiamati, devono venire. Quindi la cosa migliore e' evitare di dar fastidio alla gente, che loro non hanno nessun desiderio di romperci le balle ma che comunque devono fare il loro lavoro.
E quindi si pone il solito dilemma: trespolo e 15, che col vento leggero vai tranquillo pagando qualcosa in termini di reattivita' del kite e di tiro sul trapezio, oppure trespolo e 12, che se il vento cala rischi di non riuscire a tornare al corridoio, atterrando in mezzo ai bagnanti incazzosi ?
Naturalmente scelgo il 15, e altrettanto naturalmente mi trovo a depotenziare a bestia da subito. Ho sbagliato, dovevo prendere il 12 ma ora in spiaggia a cambiare non ci torno.
Faccio le mie cose da semi-principiante, godendomela, e a un certo punto decido di lanciarmi nel mio giro preferito, che prevede un lungo downwind dal molo del puerto fino almeno al lamone, e poi un altrettanto lungo bordo di bolina a manetta. La sfida e' fare la bolina in unico bordo, stringendola al massimo, nonostante il fatto che l'angolo al vento risulti molto stretto.
E quindi vado. Prendo un pigro gran lasco con l'ala che sonnecchia dolce sottovento. A meta' del percorso, come sempre, le ondine cambiano direzione, e invece di venire dal traverso si mettono quasi di poppa. Modifico la posizione dei piedi, in modo da scenderle in relax. Ma oggi c'e' una novita'. Poiche' il vento non e' il solito calasole, le solite onde si incrociano con quelle portate dallo scirocco, e formano creste ripide con valli ripide. Registro l'info, e subito la dimentico.
Arrivo al lamone, guardo casal borsetti in lontananza e rinuncio ad andarci. Basta lasco, ne ho le scatole piene, e' l'ora di bolinare.
Strambo e inizio a risalire, concentrato a sfruttare ogni metro.
Capisco subito di essere troppo vicino alla spiaggia, in rapporto all'angolo del vento. Per fare un unico bordo dovro' sfruttare al meglio ala e trespolo per non perdere memmeno un metro.
Sono molto concentrato. Se stringo troppo perdo potenza, se allargo troppo mi avvicino alla spiaggia. Basterebbe strambare, e riguadagnare acqua, ma il gioco e' quello dell'unico bordo, se strambi hai perso. Ma ce la faccio, eh. Dai che ce la faccio.
Tutto concentrato, ripasso nel posto in cui le onde di marea incrociano quelle di scirocco. Guardo come d'abitudine quelke di marea, per "copiare" il mare e compensare la deriva, ma quelle di scirocco le ho dimenticate.
Tra due ondine, una profonda valle. Non compenso coi piedi. L'hidro sfonda la parete liquida e mi ritrovo con la paletta a pelo d'acqua. Perde la portanza, si inclina e si pianta di colpo. Io vado piano, ma non cosi' piano. L'hydro mi schiaccia in acqua, cattivo, di forza. Atterro piatto sulle costole, che il mio impact non protegge, e gia' ai 30 all'ora il mare e' solido.
PAM! Un male assurdo, che mi fa vedere le stelle e mi toglie il fiato. Dolore, adrenalina, non respiro. Riemergo, calma e gesso. Sono morto ? No. Riesco a muovermi? Si. Qualcosa di rotto ? Boh, chi puo' dirlo. Torno in body e fanculo all'idro? Figuriamoci, quando mai.
Recupero la tavola, stringendo i denti ogni volta che muovo il braccio sinistro, che e' dalla parte in cui ho preso la botta.
Fanculo il gioco, recupero acqua e torno al corridoio. Atterro, metto via la roba, frizzi e lazzi, faccio finta di niente. Mamma che male. A casa mi tocco, a parte il male porco e le ondate di dolore appena mi muovo, toccandomi non sento cose strane. Risolvo la cosa come faccio sempre: me ne sbatto, e lascio che si risolva da se'.
Oggi, 2 giorni dopo, male ancora porco ma meno, quindi alla fine era solo una solenne botta. O forse qualcosa di incrinato, chi lo sa, ma non credo. Vabbe' ci staro' attento.
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Voi che impact superprotettivo usate ? Accetto consigli.
Essendo corto devi mettere sopra una licra 2 misure più grande della tua taglia in modo da tenerlo fermo.
Se vedi le gare di hydro hanno tutti quello.
Per migliorare gli angoli sia bolina che lasci, accorcia i cavi, il Kitech si porta benissimo con 15m prelinee comprese, in basso non perdi nulla e in alto guadagni, sia di angoli che di tenuta se il vento sale.
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Re: La terza volta
Con cavi corti guadagni in alto, ma non perdere in basso, specialmente per innescare il foiling... .anche no.....