Aiuti in mare come gestirli
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Re: Aiuti in mare come gestirli
sono daccordo con michele sul tema "comunicazione". Probabilmente, avere appeso al collo in sacca stagna il cellulare ed i numeri di riferimento di quelli in spiaggia sarebbe utile. Quando si esce d'inverno si fa sempre. Ma nemmeno io, sabato, avevo il cellulare dietro, pur essendoci un mare al quale obiettivamente non sono abituato (e quindi potenzialmente pericoloso).
Anche perchè è difficilissimo capire se uno è fuori in difficoltà o già a terra, salvo che uno non lo stia seguendo specificamente. Ciascuno conosce le vele dei suoi amici, se il gruppo è piccolo. Ma se il gruppo è grande, e se non tutte le accoppiate kiter/vela sono conosciute, è un casino.
Anche perchè è difficilissimo capire se uno è fuori in difficoltà o già a terra, salvo che uno non lo stia seguendo specificamente. Ciascuno conosce le vele dei suoi amici, se il gruppo è piccolo. Ma se il gruppo è grande, e se non tutte le accoppiate kiter/vela sono conosciute, è un casino.
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Re: Aiuti in mare come gestirli
Quoto Kiteman infatti un altra cosa che è sicuramente mancata è stata la coordinazione e soprattutto la comunicazione si è visto un via vai di gruppetti che partivano poi tornavano poi ripartivano.
Peter Lynn team rider
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Re: Aiuti in mare come gestirli
Il grosso problema era la comunicazione....forse son stato uno dei primi ad accorgersi che qualcuno aveva sganciato uno sp8 al largo...e l'ho comunicato agli altri.
Normalmente faccio di tutto x aiutare chi è in difficoltà, ma venerdi ero a terra, e avendo visto almeno 10 persone andare a piedi verso sud in spiaggia mi son detto " ok vanno loro". ma ero cmq allerta. Se ero in acqua sicuramente avrei scarrocciato x andare a fare un sopralluogo. Il giorno dopo ho visto raph e drago perdere la tavola al largo....e mi son precipitato x vedere se avevano problemi, ma una volta in zona mi son reso conto che se la stavano cavando da soli...gli ho ronzato attorno un pò..poi visto che erano quasi a riva son tornato indietro. A riccione sono uno dei pochi che se cè un problema cerco di aiutare....ultimamente ho addirittura tirato a riva un ramo da 3 metri che galleggiava a pelo d'acqua..con 30 kiter in acqua poteva essere pericoloso...a riva incazzato faccio agli altri " ma perchè sempre io devo risolvere i problemi????" risposta di altri kiter.." a ma nn mi dava fastidio..al massimo lo saltavo"....ma vfncl....dovevi prenderlo in testa..in atterraggio da un salto così forse capivi qualcosa.
La cosa che noto spesso è che si và fuori almeno 1 km da soli...e sottovento altrettanto..se succede qualcosa nn si accorge nessuno.
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Re: Aiuti in mare come gestirli
Forse, una prossima volta, in occasione di un raduno, potremmo darci una struttura, con qualcuno che si da il cambio con qualcun'altro a fare il palo, magari munito di binocolo e di cellulare conosciuto da tutti, in modo che se succede qualcosa ci sia comunque un riferimento.
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Re: Aiuti in mare come gestirli
Farebbe molto comodo una sedia a torretta alta almeno 4 metri.
Il problema è fissarlo per bene a terra, che pesi poco e che occupi poco spazio per poter metterlo in macchina.
Mi sà che è tutta fantasia . . .
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Re: Aiuti in mare come gestirli
Si, condivido in pieno.Cip37 ha scritto:il coordinamento, gli strumenti, le probabilità, la teoria e le condizioni....
tutto giusto
però stare fermi in spiaggia con le mani incrociate è la soluzione meno produttiva.
nel dubbio e nell'incertezza mi sarebbe piaciuto vedere più gente muoversi. almeno provarci
Questo non mi è proprio piaciuto tantissimo.
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Re: Aiuti in mare come gestirli
Redmaster ha scritto: e concludo oltre gli organizzatori individuare tre persone adette alla sicurezza in mare o in spiaggia che possono coordinare eventuali recuperi senza che si mettano in mezzo tutti efacciano solo casini. saluti.
@Quoto al 100% i soccorsi devono essere coordinati da pochi e buoni perchè troppi galli a cantà nun se fa mai giorno.
Non penserete mica che tutti quelli che non sono partiti per la passeggiata se ne fregavano di Toppy? Spero!
Peter Lynn team rider
Re: Aiuti in mare come gestirli
Ma scusa PF la situazione era questa:
- i pochi e buoni che coordinavano non c'erano
- la moto d'acqua sarebbe forse arrivata in seguito
- la capitaneria non si vedeva
- le informazioni frammentarie davano Toppy in acqua, molto fuori e molto sottovento
- passo per chiedere se qualcuno viene almeno per fare il tentativo di avvistarlo da terra e mi ritrovo solo
non sto accusando nessuno e sicuramente ognuno avrà fatto le sue valutazioni però un tentativo nel dubbio andava fatto
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- la moto d'acqua sarebbe forse arrivata in seguito
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Re: Aiuti in mare come gestirli
Cip per come la vedo io il tentativo di individuarlo (per poi fare cosa) in mare da terra era veramente inutile, anche vedendolo cosa avresti potuto fare? Buttarti a nuoto? e poi? Ci sono stati 40 minuti di gente che andava e veniva senza aver concluso nulla quando la cosa più sensata (e mi do la colpa per questo per non averci pensato prima) era mettere su due tre kite e andarlo a soccorrerlo veramente. Poi per comodità ma non sarebbe stato necessario magari uno con la macchina veniva giù a riprenderci.
Chi mi conosce sa che dalle mie parti sono uno di quelli che se vede una persona anche minimamente in difficoltà si ferma sempre e quindi oggi, se mi sento un pò in colpa è perchè non sono uscito in mare a cercarlo e non perchè non mi sono fatto la camminata.
Naturalmente spero che il post vada avanti con il solo scopo di capire e studiare soluzioni a situazioni di pericolo e non io ho fatto, tu no, loro meno ecc.ecc.
Chi mi conosce sa che dalle mie parti sono uno di quelli che se vede una persona anche minimamente in difficoltà si ferma sempre e quindi oggi, se mi sento un pò in colpa è perchè non sono uscito in mare a cercarlo e non perchè non mi sono fatto la camminata.
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Re: Aiuti in mare come gestirli
Beh, si, lo spero proprio anche io.pfvas ha scritto: Naturalmente spero che il post vada avanti con il solo scopo di capire e studiare soluzioni a situazioni di pericolo e non io ho fatto, tu no, loro meno ecc.ecc.
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Re: Aiuti in mare come gestirli
io non credo che sia mancata la buona volontà, ma il coordinamento. Credo che se la prossima volta nominiamo un addetto alla sicurezza (si fa a turno, in modo da potere anche fare kite quando non sei di turno), e questo coordina eventuali soccorsi / si preoccupa di verificare che tutti siano sotto controllo, siamo a posto.
sarebbe forse utile portarsi qualche radiolina PMR446 (ce le abbiamo tutti) e stabilire un canale di riferimento, in modo da potere comunicare a prescindere dal cellulare (non tutti conoscono i numeri di tutti, colla radiolina si bypassa il problema). In sacco stagno dovrebbe funzionare anche in acqua.
La prossima volta che esco in mare da lele, faccio la prova (spero di ricordarmi). Mi sintonizzo sul canale di servizio del bagno (loro usano i PMR), e vediamo se e come ricevo le comunicazioni.
sarebbe forse utile portarsi qualche radiolina PMR446 (ce le abbiamo tutti) e stabilire un canale di riferimento, in modo da potere comunicare a prescindere dal cellulare (non tutti conoscono i numeri di tutti, colla radiolina si bypassa il problema). In sacco stagno dovrebbe funzionare anche in acqua.
La prossima volta che esco in mare da lele, faccio la prova (spero di ricordarmi). Mi sintonizzo sul canale di servizio del bagno (loro usano i PMR), e vediamo se e come ricevo le comunicazioni.
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Re: Aiuti in mare come gestirli
Io quoto Red! Colletta e vai di personale addestrato con binocolo e moto d'acqua !!! È tutti sereni !!!
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Re: Aiuti in mare come gestirli
Stavo aspettando di avere un poco di calma per raccontare il naufragio vissuto dal mare ora comunque mi sempre il momento giusto per raccontare.
Meg ha da un poco il mio speed4 8, il tempo passa e lui continua a scarrocciare sottovento, il vento aumenta ed è quasi ON e con lui aumentano le onde e Meg decide "saggiamente" di tornare a piedi.
io gli vado incontro per aiutarlo oltrepassando il canale, mentre andavo pensavo di aiutarlo ad abbassare per poi tornare a piedi ma non so cosa mi abbia detto la testa nel momento che ho raggiunto Meg molto "poco saggiamente" gli dico di passarmi il kite lui gentilmente mi va a recuperare la sua mako che era ancora più sottovento cosi vado in acqua pensando di risalire abbastanza velocemnte visto il tanto vento di quel momento.
il mare ribolle il vento è leggermente side ma quasi on, penso che la cosa migliore sia oltrepassare i frangenti per poi fare un bordo parallelo alla spiaggia fuori di essi per tornare velocemente davanti al camping.
naturalmente la direzione del vento non mi permette di uscire perpendicolarmente alla spiaggia e quindi per oltrepassare i frangenti sono costretto ad allontanarmi parecchio verso sud, quando sono fuori dai frangenti penso di essere oltre un km e mezzo dal camping e almeno 500 metri da riva qui le onde sono giganti penso oltre i 3 metri
a questo punto decido di invertire, mentre inverto arriva un gigante per ammortizzarne il passaggio piego le gambe e alzo le gioncchia il tutore sbatte sulla scura e la apre!!!
in quel momento il vento è veramente tanto penso oltre i 35 nodi, il kite sbatacchia violentemente, recupero la barra chiudo la sicura (intanto il kite continua a sbatacchiare) aggancio il CL e provo a rilanciare mi accorgo subito che lo sbatacchiamento ha creato una matassa all'altezza della carrucola, l'esperienza mi dice che è una matassa impossibile da sbrigliare da sola, l'ala in acqua tira a bestia decido per sganciare.
a questo punto arrivano i 5 minuti peggiori di tutta la vicenda, sono arrivato al punto dove i mostri frangono, il kite in sicura tirato dal vento e soprattutto dalle onde mi strattona le onde mi travolgono.
Cerco di recuperare la barra per fare su i cavi e raggiungere il kite, ma appena tiro di un paio di metri la quinta arriva un tirone che mi strappa tutto dalle mani.... una.... due... tre volte niente non ci riesco e per di più rischio due volte che le dita rimangano strozzate nel cavo che va in tensione. Finchè vengo ancora una volta travolto da un'ondona la quinta o meglio l'HPleash mi si attorciglia ad una gamba ed un secondo dopo arriva il tirone da parte dell'ala, vengo tirato sott'acqua ma fortunatamente quasi subito la quinta si spezza e mi libera.
da questo punto in poi è una tranquilla passeggiata
ora le onde sono meno cattive, riesco anche a nuotare a dorso senza essere travolto, ho sempre con me la tavola di Meg mentre il kite se ne va per conto suo e io lo seguo con lo sguardo.
il vento cala drasticamente e ruota side cosi invece di spingermi verso riva mi porta ancora più lontano dal camping.
ora che sono tranquillo penso anche agli amici a terra, mi avranno visto? mi staranno seguendo dalla spiaggia? saranno preoccupati?
penso anche perchè non c'è nessuno in kite che mi è venuto a cercare/aiutare? e una mezza risposta me la sono data: il vento è calato il mare è tanto mosso tra chi è in spiaggia forse non c'è nessuno di grande esperienza che possa effettivamente fare qualcosa, meglio che non sia venuto nessuno.
Quando arrivo in spiaggia vedo in lontananza la sagoma di un tizio in muta, è Meg ed effettivamente nella sagoma lo riconosco anche perchè è il primo a cui penso visto che era quello più sottovento al momento del naufragio.
mi volto a guardare il mio kite è ancora almeno 200 metri in mare ed è tanto sottovento, mi volto di nuovo verso meg sono convinto che mi abbia visto.... sta camminando ancora verso di me , quindi poggio la tavola in verticale in modo che gli sia ben visibile e parto all'inseguimento del kite, purtroppo annebbiato dalla stanchezza non mi curo di meg certo che stia venendomi dietro invece lui non mi ha riconosciuto ed è tornato indietro a dare l'allarme.
io continuo a camminare sulla spiaggia in direzione SUD prima che il kite arrivi dalle parti della riva mi faccio almeno un altro Km......
il kite arriva sano e salvo ancora gonfio e con al massimo 10 litri di acqua all'interno. lo porto in spiaggia e vista la distanza che dovevo fare per tornare al camping decido di aspettare un poco cosi da recuperare le forze e allo stesso tempo aspettare che il kite asciughi un poco e sia meno pesante da trasportare.
10-15 minuti dopo impacchetto il kite e mi incammino verso il camping, ed ecco Meg che felicissimo di vedermi sano e salvo mi abbraccia calorosamente
a questo punto parte il segnale "sano e salvo" che attraverso le sentinelle disposte lungo i svariati km di spiaggia a distanza regolare raggiunge il camping
circa 35/40 minuti di camminata ci riportanto al punto di partenza.
Conclusioni:
Giubettino SEMPRE!!!!! specie in queste condizioni di mare.
Viste le brutte meglio mollare immediatamente tutto il kite, non avrei avuto neanche i 5 minuti di difficoltà.
una volta a terra sincerarsi che i compagni ti abbiano visto in salvo prima di andare a recuperare l'attrezzatura.
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io gli vado incontro per aiutarlo oltrepassando il canale, mentre andavo pensavo di aiutarlo ad abbassare per poi tornare a piedi ma non so cosa mi abbia detto la testa nel momento che ho raggiunto Meg molto "poco saggiamente" gli dico di passarmi il kite lui gentilmente mi va a recuperare la sua mako che era ancora più sottovento cosi vado in acqua pensando di risalire abbastanza velocemnte visto il tanto vento di quel momento.
il mare ribolle il vento è leggermente side ma quasi on, penso che la cosa migliore sia oltrepassare i frangenti per poi fare un bordo parallelo alla spiaggia fuori di essi per tornare velocemente davanti al camping.
naturalmente la direzione del vento non mi permette di uscire perpendicolarmente alla spiaggia e quindi per oltrepassare i frangenti sono costretto ad allontanarmi parecchio verso sud, quando sono fuori dai frangenti penso di essere oltre un km e mezzo dal camping e almeno 500 metri da riva qui le onde sono giganti penso oltre i 3 metri
a questo punto decido di invertire, mentre inverto arriva un gigante per ammortizzarne il passaggio piego le gambe e alzo le gioncchia il tutore sbatte sulla scura e la apre!!!
in quel momento il vento è veramente tanto penso oltre i 35 nodi, il kite sbatacchia violentemente, recupero la barra chiudo la sicura (intanto il kite continua a sbatacchiare) aggancio il CL e provo a rilanciare mi accorgo subito che lo sbatacchiamento ha creato una matassa all'altezza della carrucola, l'esperienza mi dice che è una matassa impossibile da sbrigliare da sola, l'ala in acqua tira a bestia decido per sganciare.
a questo punto arrivano i 5 minuti peggiori di tutta la vicenda, sono arrivato al punto dove i mostri frangono, il kite in sicura tirato dal vento e soprattutto dalle onde mi strattona le onde mi travolgono.
Cerco di recuperare la barra per fare su i cavi e raggiungere il kite, ma appena tiro di un paio di metri la quinta arriva un tirone che mi strappa tutto dalle mani.... una.... due... tre volte niente non ci riesco e per di più rischio due volte che le dita rimangano strozzate nel cavo che va in tensione. Finchè vengo ancora una volta travolto da un'ondona la quinta o meglio l'HPleash mi si attorciglia ad una gamba ed un secondo dopo arriva il tirone da parte dell'ala, vengo tirato sott'acqua ma fortunatamente quasi subito la quinta si spezza e mi libera.
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penso anche perchè non c'è nessuno in kite che mi è venuto a cercare/aiutare? e una mezza risposta me la sono data: il vento è calato il mare è tanto mosso tra chi è in spiaggia forse non c'è nessuno di grande esperienza che possa effettivamente fare qualcosa, meglio che non sia venuto nessuno.
Quando arrivo in spiaggia vedo in lontananza la sagoma di un tizio in muta, è Meg ed effettivamente nella sagoma lo riconosco anche perchè è il primo a cui penso visto che era quello più sottovento al momento del naufragio.
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io continuo a camminare sulla spiaggia in direzione SUD prima che il kite arrivi dalle parti della riva mi faccio almeno un altro Km......
il kite arriva sano e salvo ancora gonfio e con al massimo 10 litri di acqua all'interno. lo porto in spiaggia e vista la distanza che dovevo fare per tornare al camping decido di aspettare un poco cosi da recuperare le forze e allo stesso tempo aspettare che il kite asciughi un poco e sia meno pesante da trasportare.
10-15 minuti dopo impacchetto il kite e mi incammino verso il camping, ed ecco Meg che felicissimo di vedermi sano e salvo mi abbraccia calorosamente
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La pista c'è chi la segue e c'è chi la crea.
www.eagleserviceroma.it
Distributore Roma e Lazio Flysurfer
Rivenditore Skywalk
Laboratorio di Revisioni e Riparazioni Kite e Parapendio
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Re: Aiuti in mare come gestirli
ErPiotta71 ha scritto:Ripensandoci un pò, ti dò ragione anche perchè spesso non abbiamo barche nè motoscafi appresso quindi l'unico mezzo è appunto il kite!
Non ho però mai sentito parlare del regolamento di salvataggio tra i manuali (solo come si usa il kite, norme di sicurezza, partire, bolinare ecc.) ma di salvataggio non ne ho mai letti.
Non è buona cosa scrivere un manuale di salvataggio tramite kite al fine di aumentare le probabilità di salvataggio e diminuire i rischi da parte del soccorritore?
L'unico modo per aiutare uno di noi con mare grosso e condizioni meteo pessime, lo vedrei facendogli ad esempio atterrare il nostro kite vicino in modo da fargli afferrare la leading edge ed aiutarlo nel galleggiamento, dopo di che cercare di raggiungerlo seguendo in cavo collegato all'ala. Di altre alternative sinceramente non ne vedo. Cosa ne pensate?
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Re: Aiuti in mare come gestirli
Toppy ha scritto:Stavo aspettando di avere un poco di calma per raccontare il naufragio vissuto dal mare ora comunque mi sempre il momento giusto per raccontare.
Meg ha da un poco il mio speed4 8, il tempo passa e lui continua a scarrocciare sottovento, il vento aumenta ed è quasi ON e con lui aumentano le onde e Meg decide "saggiamente" di tornare a piedi.
io gli vado incontro per aiutarlo oltrepassando il canale, mentre andavo pensavo di aiutarlo ad abbassare per poi tornare a piedi ma non so cosa mi abbia detto la testa nel momento che ho raggiunto Meg molto "poco saggiamente" gli dico di passarmi il kite lui gentilmente mi va a recuperare la sua mako che era ancora più sottovento cosi vado in acqua pensando di risalire abbastanza velocemnte visto il tanto vento di quel momento.
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in quel momento il vento è veramente tanto penso oltre i 35 nodi, il kite sbatacchia violentemente, recupero la barra chiudo la sicura (intanto il kite continua a sbatacchiare) aggancio il CL e provo a rilanciare mi accorgo subito che lo sbatacchiamento ha creato una matassa all'altezza della carrucola, l'esperienza mi dice che è una matassa impossibile da sbrigliare da sola, l'ala in acqua tira a bestia decido per sganciare.
a questo punto arrivano i 5 minuti peggiori di tutta la vicenda, sono arrivato al punto dove i mostri frangono, il kite in sicura tirato dal vento e soprattutto dalle onde mi strattona le onde mi travolgono.
Cerco di recuperare la barra per fare su i cavi e raggiungere il kite, ma appena tiro di un paio di metri la quinta arriva un tirone che mi strappa tutto dalle mani.... una.... due... tre volte niente non ci riesco e per di più rischio due volte che le dita rimangano strozzate nel cavo che va in tensione. Finchè vengo ancora una volta travolto da un'ondona la quinta o meglio l'HPleash mi si attorciglia ad una gamba ed un secondo dopo arriva il tirone da parte dell'ala, vengo tirato sott'acqua ma fortunatamente quasi subito la quinta si spezza e mi libera.
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ora che sono tranquillo penso anche agli amici a terra, mi avranno visto? mi staranno seguendo dalla spiaggia? saranno preoccupati?
penso anche perchè non c'è nessuno in kite che mi è venuto a cercare/aiutare? e una mezza risposta me la sono data: il vento è calato il mare è tanto mosso tra chi è in spiaggia forse non c'è nessuno di grande esperienza che possa effettivamente fare qualcosa, meglio che non sia venuto nessuno.
Quando arrivo in spiaggia vedo in lontananza la sagoma di un tizio in muta, è Meg ed effettivamente nella sagoma lo riconosco anche perchè è il primo a cui penso visto che era quello più sottovento al momento del naufragio.
mi volto a guardare il mio kite è ancora almeno 200 metri in mare ed è tanto sottovento, mi volto di nuovo verso meg sono convinto che mi abbia visto.... sta camminando ancora verso di me , quindi poggio la tavola in verticale in modo che gli sia ben visibile e parto all'inseguimento del kite, purtroppo annebbiato dalla stanchezza non mi curo di meg certo che stia venendomi dietro invece lui non mi ha riconosciuto ed è tornato indietro a dare l'allarme.
io continuo a camminare sulla spiaggia in direzione SUD prima che il kite arrivi dalle parti della riva mi faccio almeno un altro Km......
il kite arriva sano e salvo ancora gonfio e con al massimo 10 litri di acqua all'interno. lo porto in spiaggia e vista la distanza che dovevo fare per tornare al camping decido di aspettare un poco cosi da recuperare le forze e allo stesso tempo aspettare che il kite asciughi un poco e sia meno pesante da trasportare.
10-15 minuti dopo impacchetto il kite e mi incammino verso il camping, ed ecco Meg che felicissimo di vedermi sano e salvo mi abbraccia calorosamente
a questo punto parte il segnale "sano e salvo" che attraverso le sentinelle disposte lungo i svariati km di spiaggia a distanza regolare raggiunge il camping
circa 35/40 minuti di camminata ci riportanto al punto di partenza.
Conclusioni:
Giubettino SEMPRE!!!!! specie in queste condizioni di mare.
Viste le brutte meglio mollare immediatamente tutto il kite, non avrei avuto neanche i 5 minuti di difficoltà.
una volta a terra sincerarsi che i compagni ti abbiano visto in salvo prima di andare a recuperare l'attrezzatura.
mamma!! che esperienza Toppy,.......mi è venuta la pelle d'oca a me, non riesco ad immaginarmi cosa puoi aver provato tu in quei momenti...
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Re: Aiuti in mare come gestirli
Direi che hai avuto una bell'avventura! ! !
Da qui ho capito che con il mare molto mosso è inutile provare ad avvolgere i cavi attorno alla barra.
Visto che con il foil, una volta messo ammollo diventa praticamente impossibile rilanciare in aria.
Nel caso di un pump mi chiedo se si può tentare di rilanciare o è sempre meglio scanciare?
Di sicuro mai avvolgere il cavo che forse è pure peggio del foil!
Da qui ho capito che con il mare molto mosso è inutile provare ad avvolgere i cavi attorno alla barra.
Visto che con il foil, una volta messo ammollo diventa praticamente impossibile rilanciare in aria.
Nel caso di un pump mi chiedo se si può tentare di rilanciare o è sempre meglio scanciare?
Di sicuro mai avvolgere il cavo che forse è pure peggio del foil!
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Re: Aiuti in mare come gestirli
A dire il vero sono sempre stato tranquillo, non mi sono mai sentito in pericolo.Davis ha scritto:
mamma!! che esperienza Toppy,.......mi è venuta la pelle d'oca a me, non riesco ad immaginarmi cosa puoi aver provato tu in quei momenti...
A parte la paura del cavo attorno alle dita nessuna paura, mi setivo decisamente tranquillo specie dopo la rottura della quinta. Ho un buon rapporto con il mare la galleggiabilità del giubbino ha fatto il resto.
La pista c'è chi la segue e c'è chi la crea.
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Re: Aiuti in mare come gestirli
Non hai capito....ErPiotta71 ha scritto:Direi che hai avuto una bell'avventura! ! !
Da qui ho capito che con il mare molto mosso è inutile provare ad avvolgere i cavi attorno alla barra.
Visto che con il foil, una volta messo ammollo diventa praticamente impossibile rilanciare in aria.
Nel caso di un pump mi chiedo se si può tentare di rilanciare o è sempre meglio scanciare?
Di sicuro mai avvolgere il cavo che forse è pure peggio del foil!
Non si é rilanciato perché dopo essere andato in sicura una carrucola si è intrecciata con le briglie, non centra nulla foil o pump al massimo brigliato o no ma a un brigliato pump poteva accadere la stessa cosa.
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Re: Aiuti in mare come gestirli
In fatto di naufragi....ed imprevisti....
io ne ho vissuti parecchi.....di diversi tipi..e per diverse ragioni.
Tutti finiti bene....
Certo che se non ci fosse stato qualcuno che mi controllava.... avrei potuto rischiare un finale peggiore
In questi ultimi anni.....
quando le condizioni di vento/mare e spot sono impegnativi....e ci troviamo soli io e Ita...
si entra a turno....in modo che uno possa controllare l'altro...ed in caso di difficoltà e/o imprevisti aiutare/avvisare.......
Quando si è in tanti....(forse) si rischia di supporre che al "prossimo" in difficoltà ci stiano pensando gli altri..... difatto il malcapitato rimane allo sbaraglio.
Sarebbe buona cosa se ogniuno di noi, a maggior ragione se ci si conosce,
faccia una sorta di "appello" mentale su chi è fuori.....e nel caso non lo si veda da un pò....ci si metta in moto a 360 °....
In quest casi è meglio "eccedere" e farci tutti una risata liberatoria a lieto fine......
io ne ho vissuti parecchi.....di diversi tipi..e per diverse ragioni.
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Certo che se non ci fosse stato qualcuno che mi controllava.... avrei potuto rischiare un finale peggiore
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Quando si è in tanti....(forse) si rischia di supporre che al "prossimo" in difficoltà ci stiano pensando gli altri..... difatto il malcapitato rimane allo sbaraglio.
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Y.O.L.O.
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Re: Aiuti in mare come gestirli
Brisa dice giusto!
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Re: Aiuti in mare come gestirli
Eddai Toppy lo sanno tutti che i foil non rilanciano, poi l'hai detto anche tu che aveva 10 litri d'acqua dentro
Quindi direi in certe condizioni giubbino e PUMP
quanto so' str****
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